Acceleratori
Switch2Product, Mainetti: startup, ecco che cosa troverete al Polihub
Il CEO dell’incubatore gestito dalla Fondazione Politecnico di Milano illustra i requisiti per partecipare alla call in scadenza il 31 marzo. E ricorda i vantaggi ottenuti dalle neoimprese selezionate nelle passate edizioni: «Chi ha vinto ha ottenuto almeno un seed e la maggior parte dei progetti sono ancora attivi»
di Alexis Paparo
08 Mar 2016

Loro sono partiti da qui, dalla Switch2Product Polihub, finanziata dalla Fondazione Banca del Monte di Lombardia e sostenuta da Fondazione Cariplo e Microsoft Youth Park.
Tra i vincitori del 2015 Goliath, che con la sua macchina utensile mobile a controllo numerico si è aggiudicato il Premio Nazionale per l’Innovazione. “Se si ha una buona idea è un peccato non applicare. L’essenziale è avere qualche elemento oggettivo che il proprio progetto risponda ai bisogni di mercato”, spiega Stefano Mainetti, CEO PoliHub. “Sul resto si lavora insieme, forti dell’esperienza di questi anni nel selezionamento e raffinamento del progetto, di un percorso di tutoring, mentoring e accelerazione che ha dietro tutto il know how tecnologico e le attrezzature del Politecnico di Milano e del MIP, la sua Business School”.
Il percorso, una volta selezionati i progetti più interessanti, è ormai rodato: le idee con più potenziale avranno accesso a un programma di empowerment imprenditoriale, l’Innovation Camp.
Al termine dei due mesi i progetti più convincenti vinceranno un percorso di accelerazione di 4 mesi, a partire da luglio 2016, che comprende l’utilizzo di spazi a uso esclusivo, mentorship e tutorship specializzata e finalizzata allo sviluppo del singolo progetto, l’accesso a spazi comuni e facility di PoliHub e tutti i servizi del distretto: da quelli di comunicazione, ai servizi amministrativi fino al supporto nella ricerca di finanziamenti per l’innovazione.
E i risultati si vedono: “Il nostro track record è sotto gli occhi di tutti: i vincitori hanno statisticamente ottenuto almeno un seed e la maggior parte dei progetti sono ancora in attività”, continua Mainetti. “Se nei primi anni ricevevamo tanti business plan, oggi arrivano sempre più proposte concrete, prototipi, in particolare apparati IOT, sui quali si può già lavorare”, spiega il CEO Polihub. “Questo anche perché si parla sempre più di startup e si arriva alla call con le idee chiare, meno ingenuità e meno improvvisazione”. “Dopo aver applicato, il mio consiglio è quello di concentrarsi da subito sul mettere insieme un team credibile. Dopo l’idea, sapersi circondare delle persone giuste è l’elemento fondamentale per la riuscita”.