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Round Series A da 12 milioni per Sibill con i fondi Creandum e Keen Ventures: la storia e il mercato



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Fondata nel 2021, Sibill ha sviluppato una piattaforma AI-native per la gestione della tesoreria delle PMI. Il round è il primo investimento in Italia di Creandum, il venture capital di Spotify e Klarna

Pubblicato il 26 giu 2025



Montepara
Mattia Montepara, co-founder e CEO di Sibil

Dopo i 25 milioni di JetHr, ne arrivano 12 per Sibil: le startup b2b, che lavorano per la digitalizzazione delle PMI attirano i fondi di venture capitala mericani ed europei.

A meno di un anno dall’ultimo aumento di capitale, Sibil annuncia la chiusura di un nuovo round di finanziamento Series A da 12 milioni di euro, guidato dal fondo europeo Creandum – noto per aver sostenuto aziende come Spotify, Klarna e Lovable – con la partecipazione di Keen Venture Partners.

L’investimento rappresenta il primo ingresso di Creandum sul mercato italiano e consolida la crescita di Sibill, che oggi supporta oltre 2.600 piccole e medie imprese italiane.Le origini: chi c’è dietro Sibill

La storia di Sibill, con un team di esperienza

Sibill viene fondata nel 2021 da un team di giovani professionisti con esperienze in startup internazionali e grandi aziende tecnologiche. Il CEO è Mattia Montepara, con un background in finanza e precedenti esperienze in realtà come Everli. I co-founder sono Lorenzo Liguori, ex Klarna e Credimi, oggi Chief Product Officer della startup., e Dario Prencipe, ex Credimi e Amazon.

Il progetto prende forma con l’obiettivo di offrire uno strumento moderno e intuitivo per semplificare la gestione operativa e finanziaria delle PMI, un segmento che in Italia rappresenta l’ossatura del tessuto economico, ma che spesso rimane escluso dai processi di innovazione digitale.

Che cosa fa Sibill per la gestione finanziaria delle PMI

Sibill è una piattaforma AI-native pensata per diventare la “cabina di controllo” della tesoreria delle piccole imprese. In un unico ambiente, l’utente può gestire fatture, scadenze, pagamenti, flussi di cassa e attività amministrative, integrando i dati in tempo reale e riducendo drasticamente le inefficienze.

La visione della startup è più ambiziosa: non solo supportare l’imprenditore, ma anche digitalizzare il lavoro dei commercialisti, veri e propri alleati nella gestione aziendale, attraverso software e servizi pensati su misura per loro. La semplicità d’uso, la velocità di implementazione e l’approccio nativamente AI sono i pilastri della proposta di valore.

Il round: capitali per crescere in fretta

Nel post LinkedIn con cui hanno annunciato il nuovo round, i founder di SIbill ricordano che “costruire il prodotto che immaginiamo richiede velocità. Semplice, moderno, e disegnato sui reali bisogni delle imprese, Sibill è la cabina di controllo unica per gestire fatture, pagamenti, scadenze e molto altro — che vi racconteremo nei prossimi mesi”.

Il round da 12 milioni servirà a espandere il team, accelerare il prodotto e scalare il supporto agli studi professionali: “Abbiamo già la fiducia di molti studi, nei prossimi 12 mesi vogliamo supportarne tantissimi”. E le assunzioni sono già in corso.

L’ingresso di Creandum è visto anche come un boost di competenze oltre che di capitale: “Per cambiare un settore che funziona più o meno allo stesso modo da 50 anni, servono capitali — ma soprattutto confronto continuo con i migliori talenti al mondo: sul prodotto, le vendite, i dati, il supporto”, scrive Liguori. A rafforzare la collaborazione, Johan Brenner e Briehan Burke, partner di Creandum, entreranno nel consiglio di amministrazione della startup.

Il mercato: grande, frammentato, poco digitale

Il potenziale di crescita di Sibill è quello offerto da un mercato che mostra segnali di evoluzione, ma che resta ancora in larga parte tradizionale. Secondo l’Osservatorio Professionisti e Innovazione Digitale del Politecnico di Milano, solo il 38% delle PMI italiane ha digitalizzato completamente i propri processi amministrativi.

Il mercato italiano del software gestionale per PMI vale oggi oltre 1,3 miliardi di euro, ma è frammentato e dominato da operatori legacy. La pressione normativa – dalla fatturazione elettronica all’obbligo di conservazione digitale – sta però accelerando la trasformazione del settore.

In questo scenario, Sibill vuole essere un abilitatore di produttività, proponendo una tecnologia accessibile, nativa digitale e orientata all’automazione. L’obiettivo per i prossimi mesi è ambizioso: potenziare le funzioni predittive e analitiche grazie all’intelligenza artificiale, migliorare le integrazioni con tool di terze parti e ampliare il network di studi professionali partner. Diventare davvero la Sibilla delle PMI.

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