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Perché Industria 4.0 è una chiamata alle armi per imprenditori e investitori

Il piano approntato dal governo per favorire la quarta rivoluzione industriale prevede una detrazione fiscale del 30% su chi investe in startup. Non c’è mai stato un quadro normativo più favorevole di questo per fondare una nuova impresa innovativa o per investirci

Pubblicato il 04 Nov 2016

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Il pacchetto di Industria 4.0 a favore delle startup innovative portato avanti dal ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda è un alalà!! Un grido di guerra per tutti gli imprenditori e gli investitori privati. Dal 2017 chi investe fino a 1 milione di euro in nuove imprese innovative ne detrae il 30% dalle tasse.

Ciò consente alla startup di dare un maxi dividendo fiscale. Ciò consente alle imprese innovative, nei fatti, di distribuire utili. Di potere dare un ritorno certo già dopo un solo anno.

E che ritorno! Enorme, se paragonato allo 0,0% di rendimento di titoli di stato, conti deposito e così via.

Il limite massimo di raccolta capitali agevolabili per le startup è di 15 milioni di euro nell’arco di 5 anni. Insomma, il dividendo fiscale distribuibile potrebbe arrivare fino a 4,5 milioni di euro.

Guadando da altra angolatura, questo rappresenta un paracadute all’investimento. Un’assicurazione. L’investitore privato anche in un disastro aziendale recupera almeno il 30% dell’investimento. Ma se poco poco la startup innovativa almeno non distrugge valore, il 30% è lì. E non decliniamo gli scenari positivi che porterebbero a moltiplicazioni del capitale invesito.

Si è quindi compreso anche a livello politico che le imprese innovative creano posti di lavoro qualificati e bene retribuiti. Investire in ricerca, vedi le imprese del settore biotecnologico, porta ad assumere dottori di ricerca e a retribuirli molto più che in università. Nell’ Unione europea il salary medio nell’Accademia è pari a 53mila dollari, nell’industria farmaceutica o biotech è di 83,4mila dollari: il 56% in più (fonte: thescientist.com)

Non a caso la prestigiosa rivista Nature ha appena pubblicato un articolo che evidenzia il trend dei giovani biologi che preferiscono fondare una startup rispetto a proseguire negli studi.

Il ministro Calenda, non tutti ricordano, è stato il primo politico italiano (quando era ancora viceministro) a presentarsi e a rappresentare le imprese italiane alla comunità biotech mondiale che si riunisce ogni anno a San Francisco in occasione della JP Morgan Healthcare Conference. Correva il mese di gennaio. È forse bastata la brezza di quella baia a ispirare Industria 4.0, 10 mesi dopo.

Questo è il miglior momento di sempre per fondare una startup innovativa o per investirci. Alalà!

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