INNOVAZIONE SOSTENIBILE

Newcleo, la startup per il nucleare pulito che punta al miliardo di raccolta

Newcleo sviluppa una nuova tecnologia per la produzione di energia nucleare pulita e sicura. Già collabora con oltre 30 player tra Italia, Francia e UK, tra cui Enea ed Enel. È stata fondata nel 2021 a Londra da un team di scienziati italiani guidato da Stefano Buono, già founder di una startup da exit miliardaria negli USA

Pubblicato il 20 Mar 2023

Fonte: Newcleo

Un miliardo di euro. È l’ambizioso obiettivo dell’aumento di capitale annunciato da Newcleo, startup nata per sviluppare una nuova tecnologia di energia nucleare pulita e sicura. Ambizioso soprattutto per una startup italiana, o meglio a cavallo tra Italia e Regno Unito.

Fondata nel 2021, Newcleo aveva cominciato la sua attività con un finanziamento iniziale di 118 milioni di dollari e da pochi giorni ha siglato un accordo di partnership con il Gruppo Enel per lavorare insieme sui progetti di tecnologia nucleare di quarta generazione.

Ora il prossimo passo: scopo del nuovo aumento di capitale sarà finanziare lo sviluppo degli innovativi reattori nucleari di nuova generazione e impianti per la produzione di combustibile da scorie nucleari ideati dalla startup.

Newcleo, la startup per l’energia nucleare sicura

La storia di Newcleo comincia a settembre 2021 a Londra. A fondarla, un team di scienziati italiani Londra ma con una base a Torino, tra cui l’AD Stefano Buono, scienziato e già fondatore di Advanced Accelerator Applications, spin-off del CERN di Ginevra che ha fatto una exit miliardaria in USA, Luciano Cinotti come Chief Scientific Officer ed Elisabeth Rizzotti come Chief Operating Officer e AD delle operazioni di ricerca in Italia.

Qui un approfondimento sul founder Stefano Buono

La startup parte con il piede giusto, con la “benedizione” del fisico e premio Nobel italiano Carlo Rubbia.

Da allora, ha già completato due round di raccolta di capitale per un totale di 400 milioni di euro, raccogliendo un forte di interesse da parte degli investitori internazionali.

Newcleo, il nucleare per la decarbonizzazione

“Entro il 2050, la richiesta di elettricità è destinata a triplicare, guidata dalla crescita economica e dall’elettrificazione. È un aumento importante, soprattutto in un contesto di necessaria decarbonizzazione. Con Newcleo stiamo costruendo un nuovo standard competitivo per l’energia nucleare, per rispondere a questa crescente richiesta di energia in modo sostenibile” spiega il presidente e CEO Stefano Buono.

“La nostra tecnologia può affrontare la decarbonizzazione dei sistemi energetici e garantire la fornitura di energia, due delle più grandi sfide che le nazioni di tutto il mondo stanno affrontando.  Inoltre, la nostra capacità di progettare, costruire e operare i reattori modulari con un ciclo chiuso di combustibile attraverso l’uso di MOX ci distingue e ci rende non solo una soluzione veramente rispettosa dell’ambiente, ma anche una proposta economicamente interessante per gli investitori.”

“Sono immensamente fiero di quanto abbiamo raggiunto a partire dalla fondazione dell’azienda nel 2021. Dopo il successo dei precedenti round di finanziamento, sappiamo esserci un forte interesse da parte degli investitori di tutto il mondo che riconoscono il potenziale ruolo di Newcleo in un sistema energetico a emissioni zero.”

Qui Stefano Buono spiega l’importanza del nucleare per arrivare a emissioni zero

Come Newcleo innova l’energia nucleare

Newcleo sfrutta i vantaggi degli Small Modular Reactor (SMR), ovvero produzione e costruzione standardizzate e commissioning più rapido, per ovviare alle carenze della tecnologia nucleare convenzionale.

L’approccio dirompente di Newcleo per l’energia nucleare si basa sull’applicazione innovativa di tecnologie, tra cui reattori veloci al piombo (LFR), che utilizzano il piombo come refrigerante invece dell’acqua o del sodio, sistemi guidati dall’acceleratore (ADS), basati sull’accoppiamento di un reattore sub-critico con un acceleratore di particelle e l’uso di combustibile naturale al torio.

L’applicazione di queste tecnologie permetterà di:

  • ridurre drasticamente il volume di rifiuti radioattivi prodotti, eliminando al contempo la necessità di depositi geologici per gli elementi transuranici;
  • un utilizzo molto più efficace dell’uranio utilizzato attualmente e successivamente utilizzo del torio;
  • evitare gli incidenti nucleari grazie al mantenimento del reattore costantemente in stato sottocritico, con la possibilità di interrompere istantaneamente la cascata nucleare spegnendo semplicemente l’acceleratore.

I progetti di Newcleo

Newcleo a oggi si sta concentrando su tre progetti paralleli che verranno sviluppati in rapida successione:

  1. il prototipo non nucleare, in partnership con Enea, costruito al centro Enea del lago del Brasimone;
  2. il primo mini-LFR da 30MWe, che verrà costruito in Francia insieme ad una fabbrica di MOX entro il 2030;
  3. il reattore da 200MW e che verrà costruito nel Regno Unito per il 2032.

Negli scorsi mesi, Newcleo ha intrapreso diverse iniziative per lo sviluppo concreto della sua visione. Tra queste, collaborazioni commerciali e partnership con più di 30 player del settore nucleare in Francia, Italia e Regno Unito. Sono state presentate domande di finanziamento pubblico in Francia, e mosso i primi passi verso approvazioni normative come la domanda di iscrizione al UK Generic Design Assessment (GDA). In Italia, l’azienda ha una partnership strategica con ENEA (annunciata a marzo 2022), e più di recente con Enel.

Qui il comunicato ufficiale della partnership Newcleo-Enel

A che cosa servirà l’aumento di capitale

L’aumento di capitale permetterà l’espansione strategica di Newcleo verso la produzione di combustibile nucleare per i suoi reattori di nuova generazione, a partire dalle scorie nucleari esistenti prodotte dai reattori tradizionali.

Questo include lo sviluppo di un primo impianto per la produzione in Francia di MOX (Mixed Plutonium-Uranium Oxide, un combustibile nucleare già approvato per l’utilizzo nei reattori veloci in Francia che consiste in un mix di uranio impoverito e plutonio), al quale seguirà un altro impianto nel Regno Unito.

L’utilizzo del MOX nei reattori diminuirà il costo ambientale e finanziario dello smaltimento delle scorie radioattive a lunga vita, riducendo al contempo il rischio di proliferazione ed eliminando completamente la necessità di estrarre nuovo combustibile nucleare. La produzione su scala industriale di MOX garantirà inoltre il futuro approvvigionamento di combustibile necessario per l’esercizio del reattore da 30 Mwe di Newcleo, primo nel suo genere, e per la successiva flotta commerciale che verrà prodotta.

Newcleo utilizzerà inoltre l’aumento di capitale per accelerare i propri piani di crescita attraverso lo sviluppo di prototipi, l’allestimento dell’impianto di produzione e l’identificazione del sito, e costi di acquisizione, in Francia e nel Regno Unito.

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Maura Valentini
Maura Valentini

Laureata in lingue orientali, sono un'amante di Giappone e innovazione. Parte del gruppo Digital360 dal 2020, scrivo per le testate EconomyUp, InsuranceUp e Proptech360.

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