Nuove imprenditrici
Francesca Cavallo (Timbuktu): «Ho imparato a fare impresa a teatro»
Dopo la scuola Paolo Grassi e diversi spettacoli, l’incontro con il magazine digitale per bambini di Elena Favilli e la partenza per la California. Dove le due ragazze hanno studiato business, trovato un finanziatore e conquistato persino Zynga, che ha dato loro una sede
di Giulia Cimpanelli
Pubblicato il 18 Lug 2014

Ma la carriera e i successi di Francesca sono iniziati a Milano, nel campo teatrale destinato ai ragazzi, sei anni fa. Dopo la laurea in Scienze umanistiche per la comunicazione la giovane ha studiato Regia teatrale alla scuola Paolo Grassi ed è stata assistente alla regia di Paolo Rossi. A 24 anni ha fondato la compagnia teatrale Kilodrammi. Uno dei loro spettacoli, Somari, scritto e diretto dalla startupper pugliese, ha vinto parecchi premi, è stato in tournée per più di un anno ed è stato scelto come miglior spettacolo per bambini e ragazzi nel 2012.
Proprio a teatro, tra il suo pubblico, Francesca ha incontrato Elena e ha iniziato a scrivere storie per Timbuktu. Dopo pochi mesi è diventata cofondatrice della società Timbuktu Lab. “Nel 2012 abbiamo vinto Mind the Bridge come migliore startup italiana”, racconta. “Il premio era un mese di scuola di business a San Francisco”. La startup al femminile ha iniziato a far parlare di sé proprio grazie alla vittoria dell’Italian Innovation Day a San Francisco, battendo 11 nuove imprese selezionate tra le migliori emerse dalla Mind the Bridge Competition e dalla Intesa Sanpaolo Startup Initiative.
Le due ragazze sono partite per la California preparate. “Un mese è poco tempo: abbiamo studiato con chi dovevamo entrare in contatto per

Le due, forti dei quattro mesi di incubazione in 500 Startups, hanno iniziato a costruire una rete di contatti in Silicon Valley e a creare altre app per bambini piccoli. “Vogliamo regalare ai nostri utenti un’esperienza, infatti la nostra applicazione di maggior successo è l’app Timbuktu Pizza, che insegna ai piccoli come cucinare il famoso piatto. E abbiamo creato un gruppo di personaggi che vive ed è ricorrente nelle nostre applicazioni”. Che per la prima volta, a brevissimo, saranno protagonisti anche di una collana di libri in versione cartacea, edita da DeAgostini.
A marzo è stato un altro grande nome a contattare e volere con sé le due giovani donne: “Abbiamo ricevuto un investimento da CoLab gestito da Zynga e New School Venture”. Ora la sede di Timbuktu è proprio all’interno di Zynga, a San Francisco, e conta cinque persone più diversi collaboratori esterni, molti dei quali italiani.