Tecnologia solidale
“Welfare che impresa”, quando il sociale genera sviluppo
Fondazione Italiana Accenture, Fondazione Bracco, Ubi Banca, Aiccon e il Politecnico di Milano sono a caccia di startup in grado di fare la differenza in settori quali cultura, agricoltura, turismo sociale o servizi alla persona. Perché anche così si creano occupazione e profitto
di Antonio Palmieri
Pubblicato il 08 Lug 2016

I bandi abbondano d’estate, proprio perché è un tempo propizio alla riflessione. Quello di cui parlo si chiama “Welfare che impresa”.
ed è promosso da Fondazione Italiana Accenture, Fondazione Bracco, e Ubi Banca, Aiccon e il Politecnico di Milano.
Si cercano progetti innovativi, capaci di generare sviluppo e impatto sociale in settori come cultura, agricoltura e turismo sociale o servizi alla persona. Progetti capaci di generare occupazione, profitto e ritorno sociale, con forti componenti tecnologiche.
Per le due startup che risulteranno vincitrici, il bando mette in campo 20.000 euro messi a disposizione da Fondazione Italiana Accenture e Fondazione Bracco. Ciascun vincitore avrà un finanziamento di 50.000 euro da UBI Banca, a tasso 0% e senza garanzie.
Le due startup vincitrici avranno quattro mesi di ospitalità in due incubatori, PoliHub (Milano) e Campus Goel (Calabria).
Si può partecipare fino al 2 settembre. Il requisito di partenza è l’essere una startup innovativa a vocazione sociale, costituita prima del 30 aprile 2016 e composta in prevalenza da under 35 (o da under 40 in caso di presenza femminile prevalente).
Allons enfants!