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Nuova riforma per l’equity crowdfunding, si punta all’estensione a tutte le pmi

La Consob ha lanciato una consultazione pubblica per consentire a tutti gli interessati di commentare alcune modifiche al regolamento che prevedono la possibilità di investire online anche sulle piccole e medie imprese non solo innovative. C’è tempo fino al 21 agosto per intervenire con suggerimenti e proposte

Pubblicato il 11 Lug 2017

Crowdfunding startup

Le risposte alla consultazione, on line o a mezzo posta (CONSOB, Divisione Strategie Regolamentari, Via G. B. Martini, n. 3, 00198 ROMA) dovranno pervenire entro il giorno 21 agosto 2017.

In estrema sintesi le principali modifiche riguardano:

  • Recepimento dell’estensione a tutte le PMI come da indicazioni della legge primaria
  • Estensione dell’iscrizione all’albo dei gestori di ECF di diritto a Sgr, Sicav e Sicaf, che gestiscono direttamente i propri patrimoni e che investono prevalentemente in PMI
  • Adesione obbligatoria delle piattaforme di ECF a un sistema di indennizzo a tutela degli investitori o la stipula di un’assicurazione di responsabilità professionale
  • esplicito divieto per i gestori di portali iscritti nella sezione ordinaria del relativo registro Consob (quindi, diversi dai gestori c.d. “di diritto”, quali SIM, banche, SGR, ecc.) di lanciare campagne relative a sé stesse

L’equity crowdfunding italiano ha ripreso vita negli ultimi mesi. Nel 2017 ha registrato un aumento dei volumi del 123%. In 6 mesi è stata superata la raccolta di tutto il 2016. La raccolta complessiva, dal 2014, ha raggiunto i 12,5 milioni di euro, per un totale di 53 imprese finanziate. Numeri ancora relativamente bassi, soprattutto se confrontati con quelli di altri Paesi, ma caratterizzati da un trend di crescita che fa ben sperare per il futuro.

L’equity crowdfunding riparte: nei primi 6 mesi del 2017 superata la raccolta del 2016

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