Decreto Crescita, ridotti i fondi per il venture capital. Il disappunto di ItaliaStartup

Nel Decreto Crescita approvato la scorsa settimana è stata fortemente ridotta la quota di utili che le aziende pubbliche dovranno investire nel venture capital. “Un segnale in controtendenza”, lamenta Angelo Coletta, presidente dell’associazione dell’ecosistema. E poi c’è l’attesa per il Fondo Nazionale Innovazione…

Pubblicato il 01 Lug 2019

Angelo Coletta, imprenditore e presidente di Italia Startup
Segnali in controtendenza rispetto a quanto finora ripetutamente annunciato dal Governo sul fronte delle startup e dell’innovazione arrivano da un atto ufficiale: il cosiddetto Decreto Crescita, approvato alla fine della scorsa settimana. ItaliaStartup, l’associazione che rappresenta l’ecosistema nazionale, esprime disappunto in una nota del suo presidente Angelo Coletta, aspettando il varo operativo del Fondo Nazionale Innovazione, le cui risorse sembrano ridursi ogni settimana che passa.
Leggendo tra le pieghe del provvedimento infatti  “constatiamo con disappunto che il provvedimento relativo alla distribuzione degli utili di esercizio sotto forme di dividendi delle società partecipate dal Ministero dell’Economia e delle Finanze destinate agli investimenti in Fondi per il Venture Capital, preveda una riduzione fino al 10% del loro ammontare, rispetto al 15% previsto in Legge di Bilancio 2019″ dice Coletta. 
In altri termini quella che avrebbe dovuto rappresentare una fonte importante di risorse per gli investimenti sulle startup italiane, è stata prosciugata ancor prima di essere aperta: infatti per come è scritta la norma le aziende pubbliche potranno investire anche solo lo 0,5% dei loro utili. 
“Il disappunto è duplice” continua Angelo Coletta nella sua nota. “Da un lato, trattandosi di un provvedimento ricorrente, taglia gli investimenti non solo nel presente esercizio, ma anche in quelli futuri; dall’altro lato, questo è un segnale in controtendenza rispetto a quanto fatto dal Governo nei mesi scorsi in materia di innovazione e sviluppo della nuova impresa innovativa, leve essenziali per la ripresa della crescita complessiva del sistema economico e industriale italiano e obiettivo primario per restare competitivi sul mercato internazionale”.
Lo scorso marzo il ministro dello Sviluppo Economico aveva organizzato una trionfale kermesse a Torino per annunciare ancora una volta il Fondo Nazionale Innovazione. In quell’occasione aveva dichiarato che sarebbe partito a giugno. Luglio è cominciato è il Fondo è ancora ferma tra i tavoli ministeriali. Per questo, conclude Coletta, “L’auspicio è che il Fondo Nazionale Innovazione annunciato a Torino lo scorso marzo, veda presto la luce e sia dotato delle giuste risorse per poter incidere sull’ecosistema startup italiano che, per quanto in evoluzione positiva, è ancora in grave ritardo rispetto ai Paesi più evoluti”. 

 

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