Politiche imprenditoriali
Da startup a Pmi innovative il passaggio sarà “smart”
Un decreto del Mise, in vigore da metà luglio, introduce un meccanismo che garantisce alle neo imprese di passare alla categoria delle “sorelle maggiori” in modo facile e senza soluzione di continuità. Potranno così mantenere le agevolazioni previste dalla legge Investment Compact dello scorso marzo
di Luciana Maci
Pubblicato il 30 Giu 2015

Azioni alle quali sta lavorando la segreteria tecnica del Mise, ministero per lo sviluppo economico. In sostanza il decreto del 22 giugno approva la nuova modulistica che introduce nel Registro delle imprese tenuto dalle Camere di Commercio la sezione speciale delle pmi innovative. Finora era presente una sezione speciale dedicata alle startup, con l’Investment Compact si aggiunge il nuovo spazio. Le specifiche tecniche contenute nel decreto attribuiscono una capacità descrittiva ancora maggiore alla sezione speciale del registro, cioè consentono di scattare una fotografia più dettagliata delle nuove imprese iscritte.
A tutt’oggi, a circa tre mesi dall’approvazione dell’Investment Compact, le pmi innovative risultano essere otto. Si tratta di Pontarolo Engineering Spa di San Vito Al Tagliamento (Pordenone), Cosberg Spa di Terno d’Isola (Bergamo), Xenus srl di Roma, Amolab srl di Lecce, Diasen srl di Sassoferrato (Ancona), Centro Colture sperimentali Valle d’Aosta srl, Facilitylive Opco srl (Pavia) e Cardtech (Udine).
Tornando al decreto che entrerà in vigore a metà luglio, questo contiene almeno una novità rilevante anche per le startup innovative: introduce infatti un meccanismo smart per la trasformazione da startup a pmi innovativa, tale da permettere un mantenimento dei benefici compatibili senza soluzione di continuità. Dopo i 5 anni di vita stabiliti per legge, le startup potranno dunque, se ne avranno i requisiti, passare nella categoria delle pmi innovative in modo facile e non “traumatico”. Questo consentirà loro di mantenere i benefici previsti dall’Investment Compact per le pmi innovative, tra i quali per esempio la possibilità di raccolta fondi attraverso l’equity crowdfunding, di agevolazioni fiscali anche oltre i 7 anni di vita e l’accesso semplificato al Fondo Garanzia per le Pmi.