La storia
Così abbiamo creato la Tesla made in Italy, ma su 2 ruote
Come Elon Musk sta rivoluzionando l’auto, i fratelli emiliani Luca e Matteo Spaggiari vogliono farlo con le bici: la loro startup Bikee Bike ha creato un kit che le rende facilmente elettriche. Fondata nel Polo Meccatronica di Rovereto, ha raccolto 145mila euro su Kickstarter
di Concetta Desando
24 Ago 2016

A 38 anni, dunque, Matteo Spaggiari ha ben chiari la mission della startup e il mercato di riferimento. Della sua infanzia ricorda: “Io e mio fratello siamo cresciuti a pane e motori. Reggio Emilia è la motor Valley d’Italia, se ripenso a noi da ragazzini mi vengono in mente la fiera dei motori, Ferrari, Lamborghini, Ducati, Maserati”. Dopo la laurea in Ingegneria a Parma, Matteo lavora prima alla Bosch Rexroth e poi in un’azienda di Cremona che si occupa di motori elettrici. Quando l’azienda viene acquisita da una corporate americana, decide di aprire un’azienda propria di consulenza ingegneristica. “Un giorno mi arriva una telefonata da parte di un amico che aveva una concession
È il 2013 e l’idea di Bikee Bike inizia a prendere forma. “Metto a punto qualche bozza, un paio di schizzi e qualche rendering del progetto. Pubblico tutto sui social, così tanto per avere qualche parere. E, dopo qualche mese, mi contatta l’acceleratore trentino Industrio Ventures perché interessato al progetto”.
È a questo punto che entra in gioco, l’altro fratello, Luca. Quarant’anni, laurea in economia e commercio a Parma, dopo un master all’Università di Pechino si trasferisce per 7 anni a Shangai, dove lavora prima per un’azienda di automotive e poi apre una società. “Quando gli ho parlato del progetto non ci ha pensato su un secondo: ha mollato tutto ed è tornato in Italia. Del resto come poteva dire di no? Lui è un appassionato di bici elettriche, la usava quotidianamente per spostarsi a Shangai. La Cina è la capitale mondiale delle bici elettriche, con 23 milioni di pezzi venduti all’anno”.
Nel 2014 i fratelli Spaggiari fondano la startup Bikee Bike. “Il prodotto brevettato da Bikee Bike non è una bici completa, ma un kit che permette di motorizzare elettricamente qualsiasi bicicletta, conferendole una versatilità, potenza e prestazioni da mountain bike e la capacità di superare pendenze. Il kit si chiama Best, è fornito con diversi livelli di potenza partendo dai 250W legali in Europa fino a 999W ed è facilmente removibile. Il motore può essere regolato tramite un’app per cellulari e l’abbinamento è previsto con batterie da 320, 420 o 550 Wh per autonomie fino a 300 chilometri”. La startup viene avviata a Rovereto all’interno di Industrio Ventures, l’acceleratore di startup hardware insediato nel Polo Meccatronica. Considerato uno dei più grandi poli dell’innovazione a due ruote, il Polo Meccatronica è una fabbrica di idee in cui si uniscono ricerca, formazione e produzione di prodotti innovativi. “Quando siamo arrivati a Rovereto, vista la nostra provenienza dalla Motor Valley, avevamo già il know how tecnico per sviluppare il prototipo. Più che del supporto tecnico degli esperti del Polo, abbiamo usufruito dei contributi e delle agevolazioni regionali per l’avvio della startup” racconta ancora l’imprenditore.

Poi il lancio su Kickstarter che ha portato a Bikee Bike altri 145mila euro in 35 giorni: “Il prototipo era ormai pronto. Avevamo bisogno di due cose: da un lato di capitali per partire con gli stampi; dall’altro del cosiddetto market valitadion, dovevamo capire cioè se la gente era disposta a pagare per avere la bici. Da qui la scelta di Kickstarter, una vetrina aperta sul mondo. E da ogni Paese sono arrivate le prime richieste di acquisto e ne stiamo ricevendo ancora sul nostro negozio online”.
La prossima sfida è l’apertura ai mercati esteri, America in testa: “Non parlatemi di exit. Io credo che una startup accetti l’exit soltanto quando è arrivata a un punto morto in cui non riesce più ad andare avanti. Bikee Bike è già stimata un progetto da 1,5 milioni di euro, ma è solo all’inizio”.