Bima, la startup insurtech che vende micropolizze ai Paesi in via di sviluppo

Fondata da Gustavf Agartson, è società a impatto sociale che realizza micropolizze pensate per le popolazioni in stato di povertà. Si tratta di un modello di business che piace agli investitori e fino ad oggi ha raccolto oltre 110 milioni di dollari. Ecco come funziona

Pubblicato il 09 Feb 2018

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Bima è una startup svedese, attiva nel campo sociale, che realizza micropolizze pensate per le popolazioni che vivono in stato di povertà. Vende infatti i propri prodotti a Paesi in via di sviluppo e a persone che non hanno mai avuto un’assicurazione prima. Si tratta di un modello di business che piace molto anche agli investitori dato che fino ad oggi ha già raccolto oltre 110 milioni di dollari di investimenti.

Il modello di business di Bima si basa sull’alleanza tra operatori di telefonia mobile e compagnie di assicurazione, in sostanza fa da ponte tra questi due provider per fornire polizze vita, salute e infortuni tramite telefono cellulare. I vantaggi emergono per tutti: i provider di servizi mobile rafforzano la propria relazione con i clienti e le assicurazioni aumentano la base clienti in mercati difficili da raggiungere, inoltre la società offre loro la collaborazione sul fronte dello sviluppo del prodotto e della distribuzione attraverso una propria rete di agenti locali “formati”: nei mercati di riferimento per BIMA è infatti molto importante creare la “cultura” sull’importanza dell’assicurazione e il contatto umano è sotto questo profilo insostituibile.

La società ha già oltre 24 milioni di clienti nei mercati di Asia, Africa e America latina, circa 575mila nuovi clienti al mese; è presente in 14 Paesi tra cui alcuni dei più poveri del mondo, come Ghana, Sri Lanka, Bangladesh, Pakistan.

Secondo Swiss Re il mercato delle microassicurazioni vale globalmente circa 40 miliardi di dollari, ed è in questo mercato che si muove la startup insurtech di Stoccolma, che è stata fondata da Gustavf Agartson. «Quando ho iniziato a osservare i mercati emergenti – ha spiegato il fondatore in un’intervista alla Bbc – la penetrazione della telefonia mobile era di circa il 70%, ma la penetrazione delle assicurazioni era solo del 3% circa. Gli assicuratori del mondo in via di sviluppo avevano lo stesso approccio usato nel mondo sviluppato, collegando l’assicurazione con i conti bancari. Ma moltissime persone in questi Paesi non hanno un conto bancario».

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