FINANZIAMENTI EUROPEI

Allarme sui fondi UE per startup del deep tech: “Fermi da 18 mesi, vanno sbloccati”

A oltre un anno e mezzo dal lancio di EIC Accelerator, programma UE che offre finanziamenti in equity alle startup, i fondi non sono ancora stati erogati a causa di “conflitti interni”. Il monito dell’European Innovation Council Board: “Risolvere lo stallo”. A settembre ne discute il Parlamento europeo

Pubblicato il 26 Ago 2022

Mark Ferguson, presidente ad Interim dell'European Innovation Council Board della UE

È allarme sui finanziamenti promessi dall’Unione europea alle startup del deep tech: a oltre un anno e mezzo dal lancio di EIC, programma dell’UE che offre anche finanziamenti in equity alle startup nell’ambito del suo programma di accelerazione, questi fondi non sono ancora stati erogati a causa di “conflitti interni” alla Commissione sulla gestione del fondo, si legge su Science Business. 

L’European Innovation Council Board ha dunque sollecitato un intervento rapido per sbloccare i finanziamenti UE destinati alle startup, prima che “ulteriori ritardi arrechino danni alla credibilità dell’Unione”.

Che cos’è l’EIC Accelerator

L’EIC Accelerator è uno degli strumenti dello European Innovation Council di Horizon Europe con cui la Commissione europea si propone di supportare singole imprese (PMI, startup, spin-off e in casi eccezionali piccole mid-caps) che intendano sviluppare e far crescere innovazioni “disruptive”, ad alto rischio e ad alto impatto, con il potenziale di creare nuovi mercati o di modificare mercati esistenti.

Oltre ai finanziamenti tradizionali, l’EIC offre equity alle startup nell’ambito del suo programma di accelerazione. Ha dunque promesso iniezioni di danaro direttamente nelle società deep tech, basate su scoperte scientifiche o sfide ingegneristiche, per aiutare l’ecosistema dell’UE a raggiungere gli stessi livelli di Stati Uniti e Cina. Ma la maggior parte dei finanziamenti azionari promessi ai vincitori del concorso dello scorso anno, riferiscono i media, è “tenuta in ostaggio” dalla Commissione, che sta combattendo internamente sulla gestione del fondo da oltre un anno.

Il monito dell’European Innovation Council Board: “Risolvere lo stallo”

“Non c’è dubbio che ci sia stato un danno alla reputazione. Me ne rammarico profondamente”, ha detto a Science Business Mark Ferguson, presidente ad interim dell’European Innovation Council Board ed ex consigliere scientifico dell’Irlanda. “L’obiettivo deve essere quello di risolverlo. Rimango ottimista. Non è il programma più difficile del mondo”.

Il Board, che fornisce consulenza alla Commissione europea sulla strategia dell’EIC, ha rilasciato il 23 agosto la sua dichiarazione ufficiale sulla persistente fase di stallo, chiedendo una rapida risoluzione. Ferguson spera che l’intervento del consiglio di amministrazione confluirà in un prossimo rapporto del Parlamento europeo relativo al Fondo. “La cosa più importante che diciamo nella dichiarazione è che la situazione attuale deve essere risolta rapidamente”, ha ribadito. “La conseguenza è che ci sono aziende eccellenti che stanno ancora aspettando di essere finanziate. Francamente, è inaccettabile”.

L’EIC è a tutti gli effetti è stato lanciato nell’ambito del programma di ricerca Horizon Europa dell’UE l’anno scorso, dopo una fase pilota di tre anni. Ma nel nuovo programma, la Commissione non voleva più assumersi il rischio che deriva dall’investire direttamente nelle startup attraverso il suo programma EIC Accelerator. Ha proposto dunque di spostare il fondo azionario dell’EIC in regime di gestione indiretta nell’ambito della Banca europea per gli investimenti. La mossa ha incontrato resistenze, ma in seguito è stata approvata dagli Stati membri. A febbraio, la Commissione ha dichiarato che lo stallo era stato risolto. Ma con l’estate che volge al termine, non è stata ancora avviata una soluzione operativa. E a metà luglio solo una società di quel round ha effettivamente ricevuto il suo finanziamento in equity.

La preoccupazione delle startup UE

Le società che hanno ottenuto i finanziamenti hanno espresso le loro preoccupazioni relative al ritardo. Dopo aver ascoltato le loro lamentele, il massimo responsabile della Ricerca nel Parlamento europeo, Christian Ehler, si è assunto la responsabilità di far muovere le cose, annunciando una prossima relazione del Parlamento sulla questione a giugno 2022. Successivamente, la Commissione per la ricerca, l’industria e l’energia del Parlamento ha stabilito che discuterò la relazione il 1° settembre 2022.

È auspicabile che la questione venga presto risolta. Anche perché, se entro il prossimo anno l’EIC non sarà guidato in modo più appropriato,  il Parlamento europeo intende tagliare 811 milioni di euro dal suo budget.  Ma questo ovviamente finirebbe per privare di liquidità le startup europee. E non era questo l’obiettivo finale.

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