FASHION & DESIGN

Decreto Rilancio: contributi fino a 5 milioni per startup della moda e del design

Per sostenere l’industria tessile, della moda e degli accessori, e in particolare le startup “che investono nel design e nella creazione”, il Decreto Rilancio, appena convertito in legge, prevede per il 2020 contributi a fondo perduto fino al 50% delle spese ammissibili con un tetto di 5 milioni di euro. Il testo

Pubblicato il 17 Lug 2020

Moda e startup del design: cosa dice il Decreto Rilancio

Arrivano contributi a fondo perduto fino a 5 milioni di euro per il mondo della moda e, in particolare, per le startup. Lo prevede il Decreto Rilancio, che è stato convertito in legge in via definitiva dal Senato il 16 luglio 2020. . Presentato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte il 13 maggio scorso, pubblicato in Gazzetta Ufficiale nella notte tra il 19 e il 20 maggio 2020, la sua conversione in legge è stata approvata dalla Camera lo scorso 9 luglio. Prevede misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, e politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da Covid-19 per un importo complessivo di 55 miliardi di euro.

Al momento della conversione in legge è stato introdotto un articolo che riguarda il mondo della moda e del Made in Italy, uno dei settori trainanti dell’economia del nostro Paese.

Ecco il testo.

Decreto Rilancio: l’articolo 38-bis sulla moda

Dopo l’articolo 38 sono inseriti i seguenti: « Art. 38-bis. – (Misure di sostegno all’industria del tessile, della moda e degli accessori) – 1. Al fine di sostenere l’industria del tessile, della moda e degli accessori a livello nazionale, con particolare riguardo alle start-up che investono nel design e nella creazione, nonché allo scopo di promuovere i giovani talenti del settore del tessile, della moda e degli accessori che valorizzano prodotti made in Italy di alto contenuto artistico e creativo, è prevista l’erogazione di contributi a fondo perduto riconosciuti nella misura massima del 50 per cento delle spese ammissibili, nel limite di 5 milioni di euro per l’anno 2020. A tale fine è autorizzata la spesa di 5 milioni di euro per l’anno 2020.

Moda e Made in Italy: l’impennata dell’ecommerce, la chiusura dei negozi

Il mondo del fashion è certamente tra quelli che risentirà maggiormente della crisi economica causata dalla pandemia da coronavirus. È ancora presto per fornire dati approfonditi, ma sappiamo che il 2020 è stato e sarà un grande anno per l’ecommerce: gli acquisti online di prodotto dei consumatori italiani varranno 22,7 miliardi di euro con una crescita annua del +26%, 4,7 miliardi in più rispetto al 2019, l’incremento in valore assoluto è il più alto di sempre. D’altra parte il lockdown e la conseguente chiusura dei negozi ha colpito duramente i punti vendita fisici. Basti pensare alle chiusure di catene della moda low cost, quali H&M, e non solo. Secondo  McKinsey le collezioni primavera/estate 2020 registreranno un crollo dei ricavi fino al 70%. Anche il luxury non è immune dalle difficoltà del periodo: l’impossibilità di organizzare eventi dal vivo penalizza i marchi, che comunque rilanciano con l’online. La Milano Fashion Week  si è svolta per la prima volta quasi interamente online dal 14 al 17 luglio 2020. In questo contesto estremamente mutato, e alle prese con nuove sfide, le startup innovative possono dare un rilevante contributo. E il sostegno finanziario del governo può essere di aiuto. Sempre che non si perda nella fase obbligatoria dei decreti attuativi (L.M.)

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