SUPPLY CHAIN

Così CRAI sperimenta il “passaporto digitale” dei prodotti con la blockchain



Punti vendita e sito di Crai sono al centro di una sperimentazione, promossa dall’Osservatorio di Ricerca sul Retail e condotta da Retail Institute, che consente ai consumatori di vedere tutta la filiera del prodotto che intendono acquistare. Un “passaporto digitale” all’insegna della trasparenza

di Pierluigi Sandonnini

Pubblicato il 02 Ago 2023


Crai e la blockchain (Immagine DNV)

Analizzare l’effetto su percezioni e comportamenti di acquisto dei consumatori nel caso in cui il retailer fornisca loro dati relativi alla tracciabilità di filiera dei prodotti certificati da un ente terzo e indipendente e registrati in blockchain. Una sorta di passaporto digitale di prodotto.

È stato questo lo scopo dell’indagine “Tracciabilità di filiera certificata e registrata in blockchain”, promossa dall’Osservatorio di Ricerca sul Retail e condotta da Retail Institute, il Dipartimento di Scienze Aziendali dell’Università di Bologna e DNV nel ruolo di research partner. All’indagine partecipa anche l’insegna retail CRAI: i clienti di alcuni punti vendita sono stati coinvolti direttamente con l’obiettivo di verificare le reazioni dei consumatori in un contesto reale di acquisto. La survey è ancora in corso.

La collaborazione di CRAI all’indagine 

Le domande della survey promossa dall’Osservatorio di Ricerca sul Retail sono state sottoposte sia online, a un panel di consumatori selezionato e composto in parte da clienti CRAI, sia in store, coinvolgendo direttamente i clienti con l’obiettivo di verificare le reazioni dei consumatori in un contesto reale di acquisto, a seconda che il retailer fornisca o meno informazioni certificate: ad esempio, sulla tracciabilità della supply chain, sulla sostenibilità del prodotto/azienda, sulle qualifiche esistenti certificate con la DLT (tecnologia a registro distribuito) sulla piattaforma pubblica VeChain. Come si sta svolgendo la survey? CRAI ha identificato alcuni prodotti, coinvolgendo i suoi fornitori per la verifica della tracciabilità e ha messo a disposizione i punti vendita per lo svolgimento della ricerca sul campo. Vengono testati due diversi approcci di comunicazione: emotivo e razionale. I prodotti individuati appartengono alle linee La Rosa dei gusti e Cuore dell’Isola, scelte al fine di sottolineare il legame tra prodotto e territorio per cultura, ingredienti e processi produttivi.

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“Conoscere le informazioni di tracciabilità di un prodotto è sempre più rilevante nel guidare le scelte d’acquisto e consente di aumentare la fiducia del cliente nei confronti dell’insegna”, afferma Roberta De Natale, Responsabile Servizio Qualità e Sostenibilità CRAI-FOOD 5.0. “La blockchain ricopre sicuramente un ruolo fondamentale per una gestione trasparente e certificata delle informazioni”.

Secondo dati diffusi da NielsenIQ e FMI – The Food Industry Association, il 79% dei consumatori afferma che se un produttore o un rivenditore fornisse accesso a una lista completa e di facile comprensione degli ingredienti dei prodotti, si guadagnerebbe maggiore fiducia. Il 64% passerebbe da un marchio che acquista abitualmente a un altro brand, se questo fornisse informazioni più approfondite sui prodotti, oltre a quelle presenti sull’etichetta. Il 69% vorrebbe avere maggiori informazioni sui prodotti che acquista, per capire come può contribuire a rendere il pianeta migliore.

Crai e la collaborazione con l’Università di Bologna 

Alla progettazione scientifica dello studio si è dedicato il Dipartimento di Scienze Aziendali dell’Università di Bologna, a garanzia di aderenza del protocollo di ricerca agli standard internazionali. Il team di ricerca – coordinato dal prof. Gabriele Pizzi – utilizzando come base di riferimento la letteratura scientifica internazionale ha individuato le teorie di riferimento e le variabili rilevanti, selezionando appropriate scale di misura da inserire nella survey, che è stata predisposta sulla piattaforma Qualtrics.

Al termine della ricerca, il retailer CRAI otterrà risultati validati, che risulteranno molto utili per prendere decisioni mirate in merito a:

  • le opportunità offerte dall’implementazione di soluzioni che vedono l’impiego della tecnologia blockchain come strumento a supporto della verifica dei dati per aumentare le percezioni di valore e affidabilità da parte del consumatore;
  • le modalità di comunicazione mediante passaporto digitale di prodotto per incentivare il consumatore a fruire di tali informazioni tramite la scansione di un codice QR;
  • quali e quante informazioni fornire al consumatore in etichetta e in quale veste grafica;
  • infine, le eventuali resistenze all’uso da parte del consumatore.

Crai e la certificazione tramite blockchain di DNV 

DNV (nata come DNV GL nel 1864) è una organizzazione indipendente che opera nei servizi di assurance, nella gestione dei rischi e nella certificazione. Nei settori del Food & Beverage e del Retail, DNV collabora con oltre 15mila aziende, di cui oltre 3mila in Italia tra PMI e grandi realtà.

Nell’ambito del progetto si è occupata della creazione dei passaporti di prodotto digitali utilizzati per le survey online e sul punto vendita. Al centro c’è la piattaforma My Story, sviluppata e governata da DNV, tramite la quale il team digital di DNV e i team Quality e Marketing di CRAI hanno definito i contenuti e lo storytelling verificato da presentare al consumatore e registrare in blockchain.

Immagine che contiene persona, Viso umano, Abbigliamento formale, vestiti Descrizione generata automaticamente

Stefano Santamato

“Questa iniziativa – spiega Stefano Santamato, Consumer Goods & Retail Leader Centro-Sud Europa di DNV – si presenta come una opportunità per consolidare la partnership tra DNV, Retail Institute e l’Università di Bologna. Lo studio effettuato, anche grazie alla collaborazione con CRAI-FOOD 5.0, ci permetterà di approfondire la nostra conoscenza sul comportamento di acquisto dei consumatori di fronte a un prodotto più trasparente, reso tale dall’uso di tecnologie digitali che consentono nuove modalità di comunicazione e dalla presenza di certificazioni indipendenti, necessarie per garantire la veridicità delle informazioni. Se parliamo di origine, la tracciabilità del prodotto e delle sue materie prime è la base per poter avviare iniziative del genere. Grazie al nostro passaporto digitale e alla nostra esperienza acquisita nel settore, è possibile garantire tutto ciò”.

MyStory, un passaporto digitale per i prodotti basato sulla blockchain 

Il passaporto digitale di prodotto, sviluppato da DNV, si chiama My Store e consente alle aziende di condividere con i consumatori la storia autentica del proprio prodotto, dalla qualità all’integrità sociale, ambientale o etica, mostrando dati verificati e registrati sulla blockchain pubblica VeChain. I consumatori di CRAI accedono a queste informazioni semplicemente scansionando con il proprio smartphone un QR code posto sulla confezione del prodotto.

Dal settembre 2017, tutti i certificati emessi da DNV hanno un QR code, leggibile grazie a uno smartphone o device fornito di un QR-scanner, che permette di visualizzare immediatamente tutti i dati connessi con il certificato e salvati in blockchain.

 

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Pierluigi Sandonnini

Ho una formazione ibrida, tecnologica e umanistica. Nuove tecnologie I&CT e trasformazione digitale sono i miei principali campi di interesse. Ho iniziato a lavorare nella carta stampata, mi sono fatto…