Cortilia, startup dell’eCommerce alimentare, era nata guardando alla sostenibilità quando ancora il termine non era di moda. Dopo 15 anni è operativa e in crescita, ma non ha mai registrato un pareggio di bilancio. Eppure aveva raccolto fondi per almeno 54 milioni di euro in quattro diversi round di finanziamento. Cosa è successo? Cosa si sta facendo per salvare l’azienda? Intanto c’è stato un nuovo corso: da settembre 2023 il founder Marco Porcaro ha ceduto il timone ad Andrea Colombo. E ad oggi gli investitori continuano a scommettere su questa realtà. Perché? “Perché – dice a EconomyUp il CEO Colombo – è un modello unico: Cortilia era nata per connettere consumatori consapevoli con produttori di qualità. Questo è un valore che è sempre rimasto, su questo abbiamo mantenuto la barra dritta e ci ha consentito di avere un modello che può funzionare soprattutto guardando a livello europeo. Oggi l’Italia è al 19esimo posto nell’Unione europea per competenze digitali: è ancora indietro rispetto ai Paesi più avanzati, ma siamo migliorati. Più andremo avanti, più ci saranno clienti nativi digitali che sono abituati a usare le app di delivery. Per questo gli investitori credono in noi. E noi puntiamo, entro il 2027, al pareggio di bilancio”.
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Cortilia, un Davide contro Golia
Cortilia nasce nel 2011 da un’intuizione di Marco Porcaro, imprenditore milanese con la passione per l’innovazione digitale e per l’agroalimentare di qualità. L’idea alla base è semplice ma rivoluzionaria per l’epoca: mettere in contatto diretto produttori locali e consumatori attraverso una piattaforma online capace di garantire freschezza, tracciabilità e consegne rapide a domicilio. Ottiene la fiducia degli investitori e raccoglie complessivamente circa 54 milioni di euro attraverso diversi round di finanziamento. Dopo quello da 34 milioni del 2021, che segna la trasformazione in società benefit e l’ingresso di nuovi soci, l’azienda completa un ulteriore aumento di capitale da 20 milioni nel 2022 per sostenere l’espansione geografica e gli investimenti tecnologici.
Ma commette degli errori: sull’ampiezza dei magazzini (metrature sopravvalutate in tempi di Covid), sull’assortimento, sui rapporti con la produzione. A settembre 2023 Porcaro se ne va e viene sostituito da Colombo, un manager con trentennale esperienza nella grande distribuzione organizzata (Metro, Crai, Coop Lombardia), che conosce anche il mondo delle startup. Colombo si rimbocca le maniche e prova a correggere la rotta.
“Nel 2011 il 100% dei clienti erano abbonati, la consegna avveniva nell’arco di tre giorni e solo su Milano. Oggi gli abbonati sono il 13%, il delivery avviene in giornata a Milano e provincia e consegniamo anche in altre città d’Italia” afferma Roberto Profera, CMO di Cortilia. “Certo, nel mondo della GDO siamo Davide contro Golia, intendendo per Golia non solo i colossi della grande distribuzione ma anche l’abitudine delle persone a fare la spesa nei negozi fisici“. Tuttavia questo Davide cerca di difendersi e, laddove possibile, di andare all’attacco.
Gli anni del cambio di rotta: cosa sta succedendo in Cortilia
“Negli ultimi due anni e mezzo abbiamo intrapreso un percorso di evoluzione profonda, restando però fedeli ai nostri valori fondanti: valorizzazione del territorio, stagionalità, sostenibilità e qualità” dice il CEO Andrea Colombo. “Cresciamo quattro volte più velocemente della media di mercato e abbiamo alle spalle investitori solidi che continuano a credere nella nostra visione. Il percorso verso la sostenibilità economica è tracciato”.
Un modello in evoluzione
Dal 2011 a oggi, Cortilia è passata da un servizio in abbonamento limitato a 100 referenze di frutta e verdura a una piattaforma completa con oltre 4.500 prodotti e 400 produttori partner, di cui il 98% italiani e il 70% provenienti da meno di 200 km dal magazzino di Cassina de’ Pecchi.
La distribuzione oggi copre tutta Italia, con una forte concentrazione su Milano, Torino, Bologna e la Lombardia, mentre il servizio di consegna in giornata è attivo su Milano e Monza, dove rappresenta il segmento premium in più rapida crescita.
I risultati economici: ancora perdite, ma dimezzate
Nel 2024, Cortilia ha registrato un fatturato di 41,9 milioni di euro, con un aumento del 14,9% rispetto all’anno precedente, contro una crescita media del mercato grocery online del 6,5%.
Il numero di ordini è aumentato del 6%, lo scontrino medio ha raggiunto 84,3 euro, e l’EBITDA è migliorato da -11,5 a -6,2 milioni di euro. “Nel primo trimestre 2025 abbiamo registrato un ulteriore balzo del 28% a livello di EBITDA e un +9% di crescita nelle nostre aree core” sottolinea Colombo.
Il CFO Massimiliano Volpi specifica che l’EBITDA è passato da -11,5 a -6,2 milioni, con un +28% nel 1° trimestre 2025. Le perdite sono passate da 14,6 a 7,6 milioni di euro. Per il 2025 è atteso in miglioramento (+25–30% a livello di risultato). “Abbiamo lavorato sull’efficienza, mantenendo i costi stabili ma aumentando la produttività”, ha spiegato Volpi.
Partnership e multicanalità
Il piano di crescita si fonda su un ecosistema di partnership mirate. Dopo l’accordo con Il Viaggiator Goloso, che ha portato oltre 500 prodotti premium sul portale di Cortilia, l’azienda ha stretto collaborazioni con to.market, catena milanese di negozi di prossimità, e con Amazon, dove è presente con uno store ufficiale.
“Amazon ci ha dato l’opportunità di restare Cortilia, mantenendo intatta la nostra identità e il controllo totale su filiera, prezzi e standard qualitativi”, precisa Colombo. “È una vetrina che ci permette di aumentare la notorietà del brand e di raggiungere nuovi clienti, soprattutto nelle aree del Centro e Sud Italia”.
Il negozio Cortilia su Amazon replica fedelmente l’assortimento del sito, con oltre 4.500 prodotti disponibili. Dopo il debutto su Milano e Monza, la fase due ha esteso la presenza a Torino, Genova, Bologna, Modena e Reggio Emilia, mentre una fase tre è prevista per il 2026, con l’ingresso in nuove città italiane.
Le certificazioni B Corp e parità di genere
La crescita non è solo commerciale ma anche ambientale. Cortilia ha ottenuto la ricertificazione B Corp, migliorando il punteggio da 84 a 92,2 punti, e la Certificazione per la Parità di Genere, riconoscendo l’impegno in materia di equità e inclusione.
Il magazzino centrale di Cassina de’ Pecchi, 17.000 mq certificati LEED Gold, è alimentato da un impianto fotovoltaico da 1,5 MWp che nel 2024 ha prodotto oltre 1,4 milioni di kWh. L’azienda ha inoltre ridotto gli sprechi alimentari a meno dell’1% grazie alla sezione digitale “Salva il cibo”, che permette ai clienti di acquistare a prezzo scontato prodotti prossimi alla scadenza.
“Coinvolgere la community in azioni concrete di sostenibilità ha funzionato molto bene”, afferma Colombo. “Siamo riusciti a dimezzare gli sprechi, e ciò che resta viene donato al Banco Alimentare. È un modo per trasformare la sensibilità ambientale in un impatto reale”.
Il team giovane
Con un team di circa 60 persone e un’età media di 33 anni, Cortilia punta su un approccio artigianale e su un forte legame con i propri clienti. “Siamo piccoli ma agili, e facciamo le cose a modo nostro”, racconta Colombo. “Ogni decisione sull’assortimento nasce da un ragionamento umano, non algoritmico. Preferiamo introdurre prodotti che condividano la nostra filosofia, piuttosto che inseguire i marchi della grande distribuzione”.
Oggi la piattaforma conta oltre 20.000 clienti mensili attivi, una private label che copre il 30% del fatturato e un’offerta che va dal biologico ai prodotti DOP e IGP.
(Sotto: gli uffici di Cortilia a Cassina de’ Pecchi, MIlano)

Struttura azionaria e governance
L’azionariato di Cortilia combina investitori istituzionali e imprenditori: Indaco, Red Circle, Five Seasons (fondo con base a Parigi gestito da team italiani), Primo Ventures, Club dell’Orto, oltre alla quota del management e del fondatore Marco Porcaro.
La presidente è Antonella Beltrame. “Abbiamo alle spalle soci che credono nel progetto e nella nostra traiettoria di lungo periodo”, afferma Andrea Colombo.
Piano industriale 2025–2027 e fabbisogno finanziario
L’azienda conferma un percorso di crescita organica e di efficienza operativa, con investimenti mirati in logistica e tecnologia:
- Capex 2025: ~1,5 milioni di euro per tecnologie e impianti nel magazzino di Cassina de’ Pecchi.
- Linea prodotti a marchio: ampliamento della private label (oggi ~30% del fatturato).
- Multicanalità: rafforzamento dello store Amazon e nuovi canali fisici selettivi (corner e prossimità).
- Obiettivo ricavi: passaggio dall’ordine di 50 mln euro + IVA verso 70–80 mln euro per cogliere economie di scala.
- Break-even: target entro il 2027.
In termini di cassa, dopo un round da 4 milioni (2024) i soci hanno deliberato un ulteriore plafond fino a 2–2,5 milioni come risorsa potenziale per sostenere il piano.
Performance economica: la questione della densità logistica
Cortilia punta molto sull’efficienza operativa. Negli ultimi mesi l’azienda ha introdotto interventi per ottimizzare costi e processi, a partire dalla riorganizzazione dei flussi logistici. Un esempio emblematico è la gestione delle acque minerali, che oggi vengono consegnate con casse riutilizzabili in plastica riciclata al posto delle tradizionali box di cartone: una scelta che ha ridotto sprechi, migliorato la velocità di carico e alleggerito i costi di imballaggio.
“Abbiamo imparato che l’efficienza non nasce solo dal taglio dei costi, ma dalla capacità di fare meglio le stesse cose” sostiene Andrea Colombo. “Ogni volta che aumentiamo la densità delle consegne, cioè il numero di ordini serviti lungo lo stesso percorso, otteniamo un impatto immediato sia sulla redditività sia sulla sostenibilità ambientale“.
Un altro fronte è quello del miglioramento dei tempi di consegna e della previsione per il cliente. “La puntualità media dei nostri furgoni è del 97%, e oggi siamo in grado di indicare l’orario preciso di arrivo al minuto. È un dettaglio che fa la differenza, perché permette alle persone di organizzarsi, eliminando l’attesa e trasformando il servizio in un’esperienza realmente smart”.
Partnership e canali: Amazon, Viaggiator Goloso, to.market
La crescita di Cortilia passa da una strategia di partnership mirate, pensate per ampliare l’assortimento, aumentare la capillarità e rafforzare la riconoscibilità del brand.
Con Il Viaggiator Goloso, marchio premium del gruppo Finiper, Cortilia ha siglato una collaborazione che ha portato oltre 500 referenze nel proprio assortimento, arricchendo la dispensa con prodotti di alta gamma e complementando la forte specializzazione sui freschi. Parallelamente, i corner Cortilia all’interno di alcuni punti vendita Viaggiator Goloso consentono ai clienti di scoprire prodotti ortofrutticoli selezionati, spesso a chilometro zero. “Questa partnership ci ha permesso di far conoscere la qualità dei nostri prodotti a nuovi pubblici, generando curiosità e traffico anche sul canale digitale”, commenta Colombo.
L’accordo con la catena di prossimità to.market ha invece portato 170 referenze firmate Cortilia in 12 store milanesi, posizionati in zone centrali della città. Si tratta soprattutto di prodotti freschi, formaggi, gastronomia e specialità vegane.
Sul fronte digitale, la collaborazione con Amazon rappresenta un tassello strategico per la crescita e la notorietà del marchio. Lo store ufficiale Cortilia su Amazon offre oltre 4.500 prodotti e replica fedelmente l’assortimento del sito, mantenendo invariati filiera, prezzi e standard qualitativi.
La fase 1 del progetto, avviata a settembre 2024, ha riguardato Milano, Monza e le rispettive province; la fase 2, oggi attiva, ha esteso la presenza a Torino, Genova, Bologna, Modena e Reggio Emilia, dove — nel caso di Genova — Cortilia è l’unica offerta di spesa alimentare su Amazon. La fase 3, prevista per il 2026, porterà l’espansione in nuove città italiane.
“Su Amazon restiamo Cortilia, con il nostro assortimento e la nostra filiera controllata”, ribadisce Colombo. “Per noi non è un canale alternativo, ma una vetrina di visibilità che ci permette di raggiungere nuovi clienti, soprattutto nelle aree dove il brand è meno conosciuto”. È un modo per accelerare la crescita mantenendo intatto il valore del nostro posizionamento”.
L’assortimento, il marketing
Per quanto riguarda l’assortimento, l’offerta spazia dalla pasta Benedetto Cavalieri e Liguori fino a scelte più accessibili come Granoro, filiera 100% pugliese, e da produttori locali come Carioni per il latte. Crescono con forza i segmenti di piatti pronti, anche vegetariani e vegani, insieme a formaggi, salumi, carne e pesce. La private label rappresenta oggi circa il 30% del fatturato, con margini di ulteriore espansione.
Sul fronte del marketing, Cortilia ha sviluppato un modello di retail media agile, producendo internamente contenuti digitali, video-ricette e format editoriali per i propri partner. Innovazioni di merchandising digitale, come la funzione “avancassa” prima del checkout, hanno contribuito a incrementare la conversione e lo scontrino medio, salito a oltre 84 euro nel 2024 e in ulteriore crescita nel 2025.
La logistica
La logistica resta un pilastro chiave. Il magazzino centrale di 15.000 mq a Cassina de’ Pecchi, certificato LEED Gold, integra sistemi automatizzati di picking “goods-to-person”. Hub di prossimità a Torino e Genova, e una piattaforma su Reggio Emilia/Bologna, garantiscono la copertura del Nord Italia. In flotta operano circa 80 mezzi, con il servizio “A per A” (ordine entro le 13:30, consegna entro le 17:30) attivo su Milano e Monza, consegna mattutina nei principali capoluoghi del Nord e tempi di 2–4 giorni per il resto d’Italia.
I progetti futuri
Riuscirà la “Davide” della GDO a diventare anche lei un po’ Golia? E se spuntasse fuori qualche grande player interessato a questa realtà che punta al pareggio di bilancio? “Qualcuno che ci guarda sicuramente c’è – dice a EconomyUp Andrea Colombo – e dare continuità biennale alla nostra strategia sarà un segnale verso l’esterno. Potremmo essere appetibili”. Quanto alle iniziative future, il CEO ipotizza: “Potremmo fare qualcosa di fisico tutto nostro. Per esempio aprire un punto a Milano dove è presente quel tipo di clientela che è il nostro target di riferimento”.






