MICROMOBILITÀ

Fase 2: il ruolo di monopattini elettrici ed e-bike tra bonus e aumento delle flotte

Aumentare l’offerta di micromobilità per favorire il distanziamento e la sicurezza senza impatto su traffico e inquinamento: è con questo scopo che la ministra dei Trasporti Paola De Micheli sta pensando a un bonus statale per monopattini elettrici e e-bike nella Fase 2. Mentre le aziende come Helbiz incrementano la flotta

Pubblicato il 04 Mag 2020

Un operatore di monopattini elettrici posiziona i mezzi negli stalli della sosta, Milano, 22 aprile 2020. ANSA / PAOLO SALMOIRAGO

L’innovazione nella mobilità urbana portata dai monopattini elettrici potrebbe giocare un ruolo rilevante della Fase 2 della gestione della pandemia da coronavirus. Presto potrebbero arrivare incentivi statali per l’acquisto di nuove bici, e-bike e, appunto, monopattini elettrici. Lo ha preannunciato giorni fa il Ministro dei Trasporti Paola De Micheli. In settimana è atteso l’annuncio definitivo, ma intanto emerge sempre più chiaramente il ruolo che può giocare la micromobilità per il contenimento del contagio da Covid-19. Le aziende del settore ne sono consapevoli e si stanno attrezzando: Helbiz, per esempio, ha annunciato in questi giorni un aumento del parco mezzi a disposizione, ovvero 2.000 monopattini elettrici in più entro la fine di giugno, per un totale, fra monopattini e bici elettriche, di 8.000 mezzi in Italia. 

“La micromobilità sarà fondamentale per la ripartenza, tanto in Italia quanto negli Stati Uniti” dice il fondatore e CEO Salvatore Palella, la cui azienda risiede negli Usa. “I mezzi pubblici saranno contingentati. Una situazione che, specialmente nelle grandi città, porterà le persone a usare mezzi alternativi per spostarsi. E, fra questi, grande spazio sarà dato ai monopattini e alle bici elettriche”.

Monopattini ed e-bike: il bonus “anti-coronavirus”

Secondo le notizie che circolano al momento, un bonus da 200 euro verrebbe riconosciuto ai cittadini residenti in città (o aree metropolitane) con più di 60.000 abitanti. Potrebbe essere utilizzato per bici, e-bike o monopattini elettrici, ma anche per acquistare credito nei servizi di sharing cittadino, che comprendono  scooter e vetture. Non si tratterebbe quindi di uno sconto direttamente applicato dal venditore, ma di un voucher da generare, presumibilmente su un portale dedicato, che dà accesso a un effettivo buono sconto, il cui valore può essere recuperato dall’esercente. La conferma di queste misure, con gli ulteriori dettagli del caso, sono attesi con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto.

Monopattini e Fase 2: le iniziative sul territorio

Intanto alcuni Comuni hanno già messo in campo iniziative per favorire il flusso della mobilità rendendola più smart ma soprattutto più sicura.

A Milano, per la Fase 2, il Comune intende ridurre lo spazio destinato alle auto in alcune delle arterie principali, per far posto a marciapiedi più grandi e piste ciclabili. Dovrebbe essere inoltre aumentato il numero di mezzi in sharing circolanti: le bici in condivisione potrebbero passare dalle 8 mila attuali ad oltre 16 mila, e i monopattini elettrici dovrebbero passare da 2 mila a 6mila.

Il piano, chiamato “Strade Aperte“, verrà attivato con la collaborazione dei principali gestori di bike sharing. “Il nostro obiettivo – ha dichiarato Marco Granelli, assessore alla Mobilità – è aumentare l’offerta di mobilità complementare e leggera per favorire il distanziamento, aumentare la sicurezza senza impattare in modo eccessivo sul traffico e sull’inquinamento. Ora dobbiamo solo aspettare le imprese che si presenteranno per integrare le flotte già presenti in città di biciclette e monopattini”. Sempre in accordo con le decisioni del Ministero dei Trasporti, i monopattini elettrici potranno circolare su tutte le strade dove è presente un limite massimo di velocità di 50 km/h e laddove è presente una pista ciclabile. La velocità massima per questi dispositivi è sempre impostata a 25 km/h mentre scende a 6 km/h quando si trovano a circolare in aree pedonali.

A Torino la Consulta della mobilità ciclistica e della moderazione del traffico sta pensando di riservare i controviali a bici e monopattini elettrici. Intanto, nel momento più difficile della pandemia in Italia, la società della micromobilità Dott aveva messo a disposizione del personale sanitario della città di Torino i propri monopattini titolo completamente gratuito per spostarsi più velocemente in città.

La Regione Emilia-Romagna sta lavorando alla creazione di incentivi per promuovere l’uso di biciclette e piste ciclabili per raggiungere i posti di lavoro. Il bike to work potrebbe aiutare a ridurre il traffico veicolare e rendere la mobilità cittadina più intelligente e flessibile.

Il Comune di Firenze prevede di mettere a disposizione dei cittadini 800 bici elettriche, 600 monopattini elettrici e almeno 250 scooter, che si aggiungono alle oltre 4.000 biciclette già presenti in città. Inoltre vuole offrire un sostegno a chi offre car sharing per aiutarli a far fronte ai costi di sanificazione.

Cosa fa Helbiz con i suoi monopattini nella Fase 2

Da oggi, 4 maggio, la società di micromobilità si prepara a cavalcare la Fase 2 della mobilità a Milano e altrove. I monopattini e le bici elettriche subiranno un trattamento quotidiano e settimanale di sanificazione. La società sta anche sperimentando la sanificazione diretta dei mezzi senza che debbano essere riportati in sede, ma per ora non c’è  nulla di definitivo. Nel frattempo, a seguito delle richieste di alcuni Comuni, Helbiz ha lanciato un modello di franchising, di cui è stato nominato responsabile Paolo Scocco. Gli imprenditori che ne faranno richiesta potranno gestire una piccola flotta di mezzi. “L’idea – ha detto Palella in un’intervista – è fornire 50-100 mezzi nelle piccole città, tra cui cito, solo come esempio, Tropea, Acireale e Taormina. L’Italia resta il nostro cavallo di battaglia: la società è americana, ma la dirigenza  italiana”.

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Luciana Maci
Luciana Maci

Giornalista professionista dal 1999, scrivo di innovazione, economia digitale, digital transformation e di come sta cambiando il mondo con le nuove tecnologie. Sono dal 2013 in Digital360 Group, prima in CorCom, poi in EconomyUp. In passato ho partecipato al primo esperimento di giornalismo collaborativo online in Italia (Misna).

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