Aquafil dà nuova vita alle reti da pesca

Con un procedimento innovativo, gli strumenti da pescatore giunti al termine del loro ciclo vitale vengono riciclati diventando Enonyl, filo di nylon di prima qualità. “Il tutto senza brevettare i macchinari produttivi per evitare che vengano imitati. E con un fatturato che ammonta a 500 milioni di euro” racconta Giulio Bonazzi, Presidente del gruppo

Pubblicato il 09 Ott 2013

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Giulio Bonazzi, Presidente di Aquafil

Esitono realtà in Italia che nascono grazie all’intuizione di alcune persone che poi decidono di mettersi in gioco creando attività e aziende – all’inizio piccole – di origine familiare. Strutture che, nel tempo, passano in mano dei figli e diventano realtà internazionali che portano orgogliosamente il nome dell’Italia nel mondo, grazie a idee folgoranti.

Aquafil è una di queste realtà. Fondata nel 1969 ad Arco in provincia di Trento, l’azienda è un gruppo attivo nella filiera produttiva di nylon6, con particolare specializzazione nella produzione di filo per pavimentazione tessile, ma non solo. Da un paio di anni, infatti, il gruppo ha inaugurato l’impianto dedicato esclusivamente alla produzione di materiale rigenerato ECONYL, che viene realizzato presso il nuovo stabilimento produttivo in Slovenia. Di fatto, l’impianto tratta 11.000 tonnellate all’anno di scarti industriali e post-consumer.

Qual è l’elemento innovativo in tutto ciò? Econyl si compone principalmente degli scarti tratti dal recupero di reti da pesca nei nostri mari e il filo di nylon6 che viene ricavato viene utilizzato anche per fini tessili.

Economyup.it ha scambiato un paio di battute con il presidente del gruppo Giulio Bonazzi:

Che cos’è Econyl?
La dicitura esatta e completa è Econyl Regeneration System ed è un sistema innovativo di riciclo che abbiamo introtto con Aquafil nel 2011 per la produzione di polimero di nylon6 derivante da prodotti giunti a fine vita e rifiuti post industriali ottenuti dal ciclo produttivo della poliammide 6.

Avete dei competitor che producono questo stesso tipo di polimero?
In Europa no. Siamo in assoluto i primi a produrlo. Nel mondo, invece, esistono alcune aziende che producono prodotti simili ma non sempre direttamente paragonabili.

Con questa premessa, sorge spontaneo chiederle se le attrezzature che utilizzate siano costruite e brevettate da voi…
Sì, le attrezzature le abbiamo realizzate noi, ma non le abbiamo brevettate. E per questo siamo gli unici a utilizzarli. Questo fa sì che siano meno “imitabili”.

Qual è il mercato in cui operate maggiormente?
Il primo mercato di riferimento per noi è il Nord America e gli Stati Uniti

E invece, per quanto concerne le reti, da quali mari le pescate?
Importiamo le reti da Scozia, Europa del Nord, Grecia, Turchia, India, Pakistan e Sud America

A quanto ammonterà il fatturato di chiusura del 2013?
Nel 2012 abbiamo chiuso a 500 milioni di euro. Per il 2013 ci aspettiamo, grazie a Econyl, un 15-20% in più.

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