Occupazione

Startup, è qui il lavoro?

Secondo Italia Startup sono circa 20mila gli impieghi creati dalle nuove imprese innovative. Ora c’è anche un sito specifico per connettere domanda e offerta nell’ecosistema: Startup Italia Jobs, creato da due giovani italiani che vivono a Berlino. Il co-founder Colucci: “I candidati possono essere solo italiani”

Pubblicato il 02 Lug 2014

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Lavoro e startup possono essere un connubio vincente. Soprattutto per un Paese come l’Italia, in cui la disoccupazione giovanile ha raggiunto livelli insostenibili. Secondo le stime di Italia Startup, l’associazione di imprenditori, investitori, aziende ed enti che rappresenta l’ecosistema italiano sarebbero circa 20mila i posti di lavoro creati dalle nuove imprese innovative in Italia.

Ci sarebbero startup che fanno fatica addirittura a trovare personale. Stando alla ricerca condotta su un campione di circa 200 neoimprese italiane dall’Osservatorio Startupper’s Voice, realizzato dalla Holding LVenture Group insieme a Swg, il 40% delle startup sta cercando risorse umane ma solo 15 su cento dichiarano di aver trovato le competenze di cui andavano in cerca, mentre il 65% si dice poco soddisfatto del know how dei candidati e l’11% non è riuscito a individuare i profili richiesti.

Il quadro quindi è dinamico ma sembra che ci sia ancora da fare. Ecco allora che nascono siti e risorse che tentano di agevolare l’incontro tra domanda e offerta di impiego. Tra questi c’è Startup Italia Jobs, una piattaforma che consente ai giovani italiani di trovare lavoro in startup nazionali ed estere.

A fondarlo e a lanciarlo online lo scorso ottobre sono stati Marco Melluso, web developer e web designer freelance e Giuseppe Colucci, startupper, blogger e community manager di Startup Safary e Tash.io. Startup. Il portale ospita le offerte delle neoimprese e ha un’area riservata a professionisti, sviluppatori e neolaureati alla ricerca di un’occupazione o semplicemente interessati a

Giuseppe Colucci, co-fondatore di Startup Italia Jobs

conoscere le vacancy più congeniali alle proprie abilità.

I talenti italiani possono creare gratuitamente un profilo, con cv, lettera di presentazione, autovalutazione e indicazione delle competenze. Poi siamo noi a mostrare i profili, in cambio di una fee, alle startup o alle agenzie di recruiting interessate”, spiega Giuseppe Colucci.

“Se le aziende possono essere sia italiane che internazionali, i professionisti possono essere solo italiani perché intendiamo favorire la nuova generazione che nel nostro Paese sta alimentando l’ecosistema”.

Il motore di ricerca finora ha visto la registrazione di circa 250 aziende, quasi tutte italiane, che hanno postato almeno un annuncio ciascuna. Complessivamente, il numero di offerte presenti sul portale si aggira intorno a quota 350 e i visitatori unici sono duemila al mese.

Le figure professionali più richieste, come prevedibile, sono gli sviluppatori. “Almeno il 70% delle ricerche si indirizza sui developer, mentre circa un 10-15% si concentra su project manager, esperti di marketing e altri ruoli”, dice Colucci. “Ma il dato più interessante – conclude – è che circa il 15% degli annunci riguarda co-founder che abbiano competenze tecniche. Vuol dire probabilmente che molto spesso chi fonda una startup è una persona che si occupa di business e ha da subito bisogno di partner che credano nel progetto e abbiano competenze tecnologiche”.

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