INNOVAZIONE

Voucher 3I: 20 milioni alle startup per i brevetti delle idee. Si parte il 15 giugno

Previsto dal Decreto Crescita, il Voucher 3I è un contributo pubblico per sostenere la competitività delle start up innovative, finanziando i servizi di consulenza per la brevettabilità dell’invenzione. Ecco cos’è, come funziona e come richiederlo a partire dal 15 giugno

Pubblicato il 19 Mag 2020

Foto di cottonbro da Pexels

A partire da lunedì 15 giugno 2020, sarà possibile presentare domanda per richiedere il “Voucher 3I –Investire In Innovazione”, il contributo statale previsto dal Decreto Crescita 2019, per sostenere l’innovazione delle startup attraverso agevolazioni per l’acquisizione di servizi di consulenza per la brevettazione.

Agili, veloci ad adattarsi, chiave dell’open innovation, le startup sono oggi uno dei maggiori motori dell’innovazione, essenziali soprattutto in questo periodo a mostrarci la via verso una nuova industria post coronavirus. Spesso, tuttavia, non hanno accesso ai fondi necessari a concretizzare la fino in fondo la spinta innovativa delle proprie idee e tutelare la propria crescita. Per far fronte a questa contraddizione, il Decreto Crescita ha previsto già nel 2019 un provvedimento denominato “Voucher 3I –Investire In Innovazione”, che sarà erogato a a partire dal giugno 2020. La misura prevede uno stanziamento di 19,5 milioni di euro per il triennio 2019-2021, e mira a sostenere la competitività delle start up innovative finanziando i servizi di consulenza necessari a valorizzare e tutelare, in Italia e all’estero, i processi tecnologici attraverso la brevettabilità dell’invenzione.

Voucher 3I, come funziona e chi può richiederlo

Per avere diritto al Voucher, i servizi di consulenza per cui si domanda il contributo dovranno essere forniti da consulenti in proprietà industriale o avvocati, iscritti in appositi elenchi predisposti rispettivamente dall’Ordine dei consulenti in proprietà industriale e dal Consiglio nazionale forense.
I servizi acquisibili con il Voucher riguardano:
1) la realizzazione di ricerche di anteriorità preventive e la verifica della brevettabilità dell’invenzione, ovvero dell’unicità e non somiglianza del marchio ad altri esistenti.
2) la stesura della domanda di brevetto e il suo deposito presso l’Ufficio italiano brevetti e marchi;
3) il deposito all’estero di una domanda nazionale di brevetto.
Ciascuna startup innovativa può richiedere disgiuntamente la concessione del voucher per ciascuna delle tre tipologie di servizi, con l’unica condizione che, per la richiesta del voucher che finanzia le spese di deposito all’estero della domanda di brevetto, il soggetto richiedente deve essere in possesso della domanda di brevetto nazionale di cui rivendica la priorità ai sensi dell’articolo 4 del Codice della proprietà industriale.

A quanto ammonta il contributo

L’importo erogabile all’interno del voucher 3I è definito come segue:
– Per servizi di consulenza relativi alla verifica della brevettabilità dell’invenzione e all’effettuazione delle ricerche di anteriorità preventive: euro 2.000,00 + IVA;
– Per servizi di consulenza relativi alla stesura della domanda di brevetto e di deposito presso l’Ufficio italiano brevetti e marchi: euro 4.000,00 + IVA;
– Per servizi di consulenza relativi al deposito all’estero della domanda nazionale di brevetto: euro 6.000,00 + IVA.
Da segnalare che il voucher non include gli oneri relativi a tasse e diritti relativi al deposito delle domande di brevetto.
E’ importante considerare che l’importo del voucher 3I è concesso ai sensi e nei limiti del regolamento UE n. 1407/2013 sugli aiuti “de minimis”, quindi come parte degli aiuti di Stato regolati dagli articoli 92 e 93 del Trattato istitutivo dell’Unione Europea. L’attuale normativa stabilisce che ogni impresa ha la possibilità di ricevere contributi statali in regime “de minimis” fino a un massimo di €200.000 nell’arco dell’ultimo triennio. Questo significa che il contributo ricevuto dal voucher dovrà fare parte dell’ammontare complessivo previsto, tenendo conto di eventuali altri aiuti statali che l’azienda abbia ricevuto in regime “de minimis”.

Come fare domanda

Le domande per richiedere il voucher devono essere compilate dalle start-up innovative esclusivamente tramite apposita procedura informatica realizzata dal soggetto gestore, secondo le modalità e utilizzando i format che saranno resi noti nell’apposita sezione del sito web.
Potranno essere presentate a partire dalle ore 12.00 del 15 giugno 2020, e fino all’eventuale esaurimento delle risorse disponibili, che verrà immediatamente reso noto con decreto direttoriale pubblicato sui siti del Ministero dello sviluppo economico e del soggetto gestore.
Ricevuta la domanda, il soggetto gestore informa il fornitore dei servizi indicato e procede, in ordine cronologico di arrivo, con la verifica dei requisiti del soggetto richiedente e del medesimo fornitore. In caso di esito negativo, procede con il diniego dell’istanza dandone comunicazione al soggetto richiedente e al fornitore dei servizi e, in caso di esito positivo, rilascia il voucher notificandolo ai soggetti interessati. I fornitori hanno diritto al pagamento del voucher solo dietro presentazione dello stesso, consegnatogli dal soggetto richiedente che ha fruito completamente dei servizi.
Il tema sarà approfondito martedì 25 maggio alle 18 in un webinar gratuito di Italia Startup con Assolombarda e Milano Notai.

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