Tra le tante cose che sono successe settimana scorsa, c’è stato il lancio a Torino della quarta Innovation Zone di Terna – con un focus sull’Europa – e il primo incontro della TSO Innovation Alliance, che riunisce i principali trasmission operator del Vecchio Continente (ne abbiamo parlato anche ad Innovation Weekly, qui il link).
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TSO, che cosa sono e perché sono importanti?
Terna, Red Electrica, RTE, Swissgrid, Elia Group, TenneT sono TSOs (Transmission System Operators), ossia aziende che gestiscono la trasmissione delle energia elettrica dai produttori ai distributori. Operano in genere da monopolisti nei rispettivi Paesi (ce ne sono 39 in Europa su 36 paesi) in un contesto ampiamente regolato.
Sono in genere aziende di nicchia (la media europea è di meno di 2 miliardi di fatturato) e poco note ai consumatori (che in genere conoscono gli operatori a valle della catena del valore). Ma hanno un ruolo critico e oggi essenziale in un mondo dove le due parole chiave sono (o almeno dovrebbero essere) Green Transition e Decarbonization Imperative.

A Torino abbiamo ragionato, anche insieme a Steve Westly (veterano della Silicon Valley, oggi alla guida di un fondo di VC ma con un passato tra politica – candidato governor della California – e business – eBay e Tesla), sul ruolo che queste aziende hanno oggi.
In attesa del Report che Mind the Bridge e Terna presenteranno a San Francisco il prossimo 3 novembre, vi anticipo di seguito i principali messaggi emersi dalle presentazioni e dalla discussione che è stata ospitata nella sede del Collège des Ingénieurs Italia in Piazza San Carlo.

Global Warming: non è un “con job“
Il riscaldamento globale non è un “con job” (come ha anche ricordato settimana scorsa, con la sua elegante ironia, Paolo Giordano alla chiusura dell’evento di lancio di A2A Life Ventures al Teatro Piccolo di Milano), ma sta accelerando a ritmi impressionanti. Dal 1982, la temperatura della Terra è aumentata di circa 0,20 °C per decennio, più di tre volte rispetto al trend registrato dal 1850 (+0,06 °C/dec). Gli effetti sono sempre più tangibili e frequenti: ondate di calore, eventi climatici estremi, crisi idriche ed energetiche.
L’energia è al centro del problema: circa tre quarti delle emissioni globali di gas serra derivano dal settore energetico. Di necessità la decarbonizzazione passa dalla transizione energetica.
La decarbonizzazione passa attraverso l’energia elettrica
Per evitare i tipping point climatici, è necessario un rapido abbandono dei combustibili fossili a favore di energia pulita.
L’elettricità rappresenta il vettore più efficiente, versatile e scalabile: può essere prodotta direttamente da fonti rinnovabili, applicata a quasi tutti gli usi finali (dalla mobilità ai processi industriali) ed è in grado di sostenere la crescita dei nuovi settori tecnologici.
Il trend è evidente: mentre la domanda complessiva di energia cresce del 2,2% annuo, quella di elettricità aumenta al ritmo del 4,3% annuo.
Il ruolo (e i problemi) delle rinnovabili
Negli ultimi cinque anni le fonti rinnovabili hanno guadagnato terreno (in particolare l’eolico). Tuttavia, sono per natura fonti non stabili. Senza un’infrastruttura adeguata per distribuirle, rischiano di non dispiegare appieno il loro potenziale.
Le grid europee sono state progettate in un’epoca di generazione centralizzata e domanda stabile. Oggi devono essere in grado di gestire:
- variabilità della generazione da rinnovabili (sole e vento non sono programmabili);
- crescita esponenziale dei consumi, trainata dalla intelligenza artificiale e dalla mobilità elettrica;
- boom dei data center, che in Europa passeranno dal 2% al 5% del consumo elettrico totale entro il 2030, con 13 nuovi hub previsti solo nel 2025. Negli Stati Uniti, a Mesa in Arizona, ci sono oggi 13 data center in costruzione (pre-covid ce ne erano solo due (Apple e Meta).

I nuovi protagonisti: i TSO
I TSO (Transmission System Operators) diventano loro malgrado protagonisti della transizione energetica. La Commissione Europea stima che entro il 2050 le grid debbano raddoppiare in capacità, con un fabbisogno di investimenti tra 1.8 e 2 trilioni di euro.
Le sfide per i TSOs sono molteplici:
- gestire una crescita del carico senza precedenti;
- incorporare sempre più rinnovabili mantenendo la stabilità della grid;
- aggiornare e ampliare un’infrastruttura spesso obsoleta.
Qui serve uno sforzo di innovazione epocale che, di necessità, può solo passare attraverso l’open innovation, i fondi di VC e le startups.

La decarbonizzazione è più urgente che mai. L’elettricità da fonti rinnovabili rappresenta il cuore della transizione verde, ma senza grid moderne e resilienti il sistema non reggerà.
Il futuro della lotta al cambiamento climatico passa quindi da un trinomio indissolubile: rinnovabili + elettricità + grid. Senza questa combinazione, la Green Transition rischia di restare incompiuta.
La buona notizia è che l’Europa può avere un ruolo chiave (le nostre grid sono più evolute di quelle degli Stati Uniti e iniziative come la TSO Innovation Alliance possono trainare innovazione su scala).







