Milano, Torino, Roma: tre donne in giunta per l’innovazione
Il sindaco Sala ha scelto Roberta Cocco, manager di Microsoft Italia, come assessore alla Trasformazione Digitale. Chiara Appendino ha nominato la docente Paola Pisano all’Innovazione. E nella Capitale Virginia Raggi chiama Flavia Marzano alla Semplificazione-Smart City. Ecco chi sono e che cosa hanno fatto finora
di Concetta Desando
01 Lug 2016
Tre donne per guidare l’innovazione in tre città italiane in cui sono appena state eletti nuovi sindaci. Roberta Cocco, Paola Pisano e Flavia Marzano. La prima, ex top manager di Microsoft Italia, è stata scelta dal primo cittadino di Milano Giuseppe Sala come Assessore alla Trasformazione Digitale e Servizi Civici del Comune; Pisano è docente universitaria, con una forte conoscenza della filiera dell’innovazione nel tessuto delle Pmi, ed è tra i primi assessori individuati a Torino da Chiara Appendino. Infine la Marzano, da sempre impegnata per la digitalizzazione della pubblica amministrazione, che sarà assessore alla Semplificazione-Smart City
Milanese, 50 anni, sposata e madre di tre figli, dopo il liceo scientifico Roberta Cocco frequenta la facoltà di Lingue all’Università di Milano. Pensava di laurearsi con una tesi sul latino, ma racconta: “Per mantenermi facevo lavoretti come hostess e incontrai, in occasione di Italia 90, Massimo Moratti. Due chiacchiere e mi disse: lascia perdere il passato. Guarda avanti: la comunicazione per esempio è un ambito interessante oggi. Seguii il suo consiglio”. Subito dopo la laurea, infatti, nel 1991 approda a Microsoft, e diventa un’esperta di digital trasformation.
Proprio la sua azienda, infatti, dopo l’aspettativa presa per ricoprire il ruolo di assessore, la saluta con questa nota: “Microsoft Italia ringrazia Roberta Cocco per l’impegno e la passione profusi nell’accelerare lo sviluppo digitale del Paese e in particolare nell’avvicinare un numero sempre più crescente di ragazze e donne in tutta Italia alle potenzialità della tecnologia”.
Sul suo profilo Twitter ha scritto: “appassionata di diritti umani, giovani e donne”. La Cocco, infatti, è anche l’ideatrice di Nuvola Rosa, un progetto per la formazione digitale di giovani donne: “sa perché c’entrano le donne con le sfide tecnologiche? Perché spesso sono più brave degli uomini a usare il digitale ma poi non sanno trasferire il loro know how anche alla sfera professionale. Secondo un rapporto dell’Unione europea, entro il 2020 ci saranno 900 mila posti di lavoro in Europa non occupati proprio a causa della mancanza di competenze digitali. Il mio obiettivo è aiutare anche loro ad avere la giusta preparazione per prendersi quei posti”.
Docente universitaria di Brand Managment, nel 2010 è stata insignita dell’onorificenza di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
“Il vero leader trascina il cambiamento con l’esempio, non deve imporre, deve coinvolgere, motivare!” ha twittato poco tempo fa. Un messaggio che ci fa ben sperare sul futuro del capoluogo lombardo.
Dal 2014 è Direttore del Centro di Innovazione tecnologica multidisciplinare dell’Università torinese. Il centro sviluppa progetti di innovazione con pmi e in collaborazione con altri centri di ricerca e presidia tutta la filiera della gestione di un progetto innovativo: dallo studio dei materiali, alla prototipazione, al testing e all’eventuale industrializzazione. Pisano insegna Disruptive Innovation al dottorato di Ricerca in Informatica dell’ateneo piemontese e dal 2012 è Visiting lecturer presso la Glasgow Caledonia University (Londra). Collabora inoltre con il progetto Silicon Valley Study Tour per la creazione di un legame tra le aziende e gli studenti del territorio e la Silicon Valley. Ha pubblicato un libro sulla gestione dell’innovazione: “Managing innovation: creare, gestire e diffondere innovazione nei sistemi relazionali” libreriauniversitaria.it.
In merito alle politiche da adottare per migliorare l’efficienza delle città, Pisano sottolinea che le tecnologie da sole non bastano: “E’ necessario modificare i processi – ha detto – renderli digitali e intelligenti ma anche formare personale capace di sperimentare, essere aperto, prendere decisioni e collaborare con l’ecosistema”.
Innovatrice sì, ma la sua attività sui social network sembra stranamente quasi inesistente. Il profilo Facebook è fermo al 2004 (ma potrebbe essere stato “chiuso” ai soli amici da quella data), quello Twitter vanta solo un tweet, del 2013, relativo al crowdfunding, con soli 6 follower. Ma potrebbe aver aperto altri profili di cui al momento non siamo a conoscenza.
Originaria di Savona, è spesso in giro per l’Italia per i suoi impegni professionali e insegna a Roma. Ha fatto il Liceo Classico (“Ebbene sì” è il suo commento sempre su Facebook), quindi ha studiato Informatica umanistica e Scienze dell’Informazione presso l’Università degli Studi di Pisa. Studi all’estero in Intelligenza Artificiale presso Århus, seconda città più popolosa della Danimarca. Da oltre 20 anni, si legge nel suo cv, “è operativa nel management in settori di punta con obiettivo primario quello di rispondere alla necessità di pianificazione strategica dell’innovazione della Pubblica Amministrazione e delle Imprese nell’era del web 2.0”. È anche l’ideatrice della rete Wister (Women for Intelligent and Smart TERritories) nonché membro del Tavolo permanente per l’Innovazione e l’Agenda Digitale italiana. Attualmente è professoressa all’Università La Sapienza e alla Link Campus University.
Una vita spesa per la digitalizzazione della pubblica amministrazione, dunque. Già numerosi i complimenti per la nomina arrivati dai player del settore, tra i quali anche i membri dei Digital Minions, gruppo Facebook di esperti di economia digitale e tecnologia nel quale la Marzano è attiva. Gianmarco Carnovale, presidente di Roma Startup, ha commentato su Facebook: “Bene, Flavia Marzano all’innovazione del mostro comunale è un’ottima scelta!”.
In uno degli ultimi tweet, l’assessore in pectore cita Kant: “Coloro che dicono che il mondo andrà così come è andato finora contribuiscono a far sì che l’oggetto della loro predizione si avveri”. Si auspica che, con lei, la Roma digitale si sviluppi meglio di come è andata finora.