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Stiven Muccioli, CEO BKN301: “Dopo il round da 3 milioni, puntiamo su mercati emergenti e blockchain”

BKN301, che ha già acquisito 23 clienti B2B tra Egitto, Golfo ed Est Europa, preannuncia nuovi round di finanziamento nei prossimi mesi. Così il CEO Stiven Muccioli, startupper e venture capitalist, descrive gli obiettivi e le strategie della società che offre servizi di pagamento e funzionalità di Banking-as-a Service

Pubblicato il 17 Gen 2022

Stiven Muccioli, CEO BKN301

È stata fondata a San Marino, ma sta già lavorando in Egitto allo sviluppo di una banca digitale per uno degli istituti più importanti dello Stato africano ed è attiva anche in vari Paesi del Golfo e dell’Est. Ha appena ricevuto un finanziamento seed da 3 milioni di euro, ma preannuncia nuovi round nei prossimi mesi. E scommette (anche) sulla blockchain per raggiungere il suo prossimo obiettivo: 3 milioni di clienti. Così il CEO di BKN301, Stiven Muccioli, spiega a EconomyUp come funziona la sua innovativa creatura finanziaria.

BKN301, società fintech di San Marino che offre servizi di pagamento e funzionalità Banking-as-a Service (Baas), ha aperto il 2022 annunciando la chiusura del primo round d’investimento seed per un valore pari a 3 milioni di euro. Round che ha coinvolto gli istituti bancari della Repubblica autonoma – Banca Agricola Commerciale, Banca di San Marino e Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino – oltre ad Abalone Group, società svizzera attiva nel wealth management e nelle consulenze finanziare, e ai tre co-founder della startup.

Ovvero Stiven Muccioli, CEO di BKN301 nonché VC con esperienze pregresse di successo nel settore e già fondatore di Tippest, S M Capital e Ventis (abbandonata per intraprendere la nuova avventura); il CBO nonché ex General Manager di PayPal Italia Federico Zambelli Hosmer; e il direttore finanziario Luca Bertozzi, ex CFO di Ventis. Un round a cui dovrebbero seguirne altri più importanti a breve per la realtà fintech sammarinese, nata da un’idea embrionale risalente al 2019 dei co-fondatori che, una volta sviluppata, si è concretizzata nei primi mesi del 2021.

Banking-as-a-Service: 3 milioni di euro a BKN301, fintech di San Marino

La nascita di BKN301: a San Marino, ma con l’occhio rivolto ai mercati emergenti

Il 2021, infatti, è l’anno in cui dopo essere uscito dalla quinquennale esperienza con Ventis – ceduta l’anno precedente a Iccrea Banca dopo un lungo percorso congiunto e ricco di soddisfazioni -, grazie ai contatti con gli istituti di credito della natia San Marino, a Stiven Muccioli viene proposto di rilevare l’operatore finanziario della Repubblica indipendente.

Fatti i ragionamenti del caso, i tre co-founder decidono di accettare la sfida e proporre un ambizioso progetto di Banking-as-a-Service di respiro internazionale, che conta anche su un asset già a disposizione con una collocazione geografica precisa. Circostanza non prevista nei piani originali.

Nasce così a Dogana nei primi mesi del 2021 la società BKN301, a cui le banche locali conferiscono il vecchio operatore locale Tp@y dando vita alla nuova realtà. Che è immediatamente attiva e può contare anche su una licenza a San Marino, dove peraltro diventa subito operatore monopolista offrendo servizi di monetica B2C: conti digitali, emissione di carte di debito/credito, POS evoluti e accettazione di pagamenti online, coprendo oltre il 90% del fabbisogno totale di operazioni del Titano.

La fintech, inoltre, guarda anche e soprattutto a mercati emergenti quali Medio Oriente, Est Europa e Nord Africa. Regioni nelle quali si propone a banche, altre fintech e Corporate con un prodotto che, di fatto, è una suite tecnologica di servizi finanziari a 360°.

I servizi sono i medesimi proposti a San Marino, ma in white label. “Ad esempio in Egitto stiamo lavorando allo sviluppo di una vera e propria banca digitale per Banca Misr, tra le più importanti del Paese, che include anche l’accettazione di pagamenti per l’e-commerce. Le carte e tutta la componente tecnologica sono sviluppate da noi, ma vengono immesse nel mercato con il loro brand e la scritta ‘Powered by BKN301’”, spiega Stiven Muccioli.

Il ruolo di criptovalute e blockchain nel business di BKN301

Centrale la blockchain Stellar su cui si basa integralmente il prodotto della fintech, che nello specifico permette di offrire alle banche servizi come pagamenti cross-border, peer to peer e la possibilità di gestire acquisto e custodia di NFT, criptovalute e asset digitali, insieme ai servizi tradizionali di monetica come carte di debito e prestiti. La blockchain open source Stellar rende le operazioni più efficaci, sicure, rapide e meno onerose per quanto riguarda le commissioni.

“Nei paesi dell’Est la domanda di criptovalute è forte, molti operatori le trattano ma non hanno accesso ai sistemi di pagamento internazionale” aggiunge il CEO di BKN301. Incontrano difficoltà burocratiche e noi, rispettando la legislazione dell’Ue, ci proponiamo come una risposta, senza preconcetti geopolitici”.

L’offerta B2B, quella B2C e l’obiettivo triennale: “Raggiungere 3 milioni di clienti”

La startup di San Marino, in questo modo, ha creato un modello di business sia B2B che B2C, con obiettivi chiari e non celati dal CEO: “Stiamo lavorando per chiudere nuovi round nei prossimi mesi e abbiamo l’obiettivo di raggiungere 1,5 milioni di clienti online diretti, e altrettanti nei mercati emergenti”.

BKN301 ha già acquisito 23 clienti B2B tra Egitto, Golfo ed Est Europa: “Per questo riteniamo il potenziale enorme, ponendoci l’obiettivo di diventare l’operatore di tecnologia bancaria per tutti coloro che oggi non vi hanno accesso”.

Inoltre, a partire da giugno BKN301 consentirà di attivare un conto completamente digitale da qualsiasi angolo del mondo, venendo meno l’attuale vincolo di dover fisicamente passare da San Marino per aprirne uno. Ciò consentirà di sviluppare l’offerta B2C della fintech su scala globale, parallelamente a quella B2B rivolta prevalentemente (ma non esclusivamente) ai mercati emergenti.

Nord Africa: l’enorme domanda di fintech di popolazioni “non bancarizzate”

Paesi, soprattutto in Nord Africa, dove l’età media è bassa (attorno ai 40 anni), la crescita demografica ha ritmi inimmaginabili e c’è una grande disponibilità e capacità di utilizzo di dispositivi mobili.

Popolazioni non “bancarizzate”, che di conseguenza adottano facilmente soluzioni di pagamento e finanziarie da subito e integralmente, anche grazie anche all’ampia disponibilità ed utilizzo di smartphone. Il pagamento vero e proprio risulta quindi “impercettibile” per gli utenti, mentre cambia per le carte in tavola per la fintech che in questo modo “aggancia” clienti.

La domanda è enorme – spiega Muccioli -. In Egitto su 100 milioni di abitanti praticamente tutti i giovani hanno uno smartphone, ma, pur volendo, non riescono ad avere carte (solo il 4% della popolazione ne possiede una, di debito o di credito che sia), conti online, la possibilità di investire e, sempre restando in Egitto, effettuare pagamenti cross-border”. Che si attestano attorno ai 20 miliardi annui con la sola Europa.

Una domanda difficile “anche per noi da soddisfare, ma gli operatori europei e statunitensi guardano ai rispettivi mercati. Lasciando a noi, che di fatto non siamo in Europa, la possibilità di concentrarci su questi paesi e offrire una risposta portando la nostra tecnologia finanziaria. Un’opportunità enorme che intendiamo sfruttare”, puntualizza il CEO di BKN301. Un imponente mercato sostanzialmente inesplorato nei fatti.

Valore aggiunto e “filosofia” del business di BKN301

Per Stiven Muccioli “il vero valore aggiunto di questo mercato è legato all’accesso. La scelta di rivolgersi a questi mercati deriva dalla nostra esperienza quotidiana. A San Marino utilizziamo l’euro ma abbiamo il problema nell’accesso al sistema finanziario, lo stesso che ravvisiamo ogni qualvolta ci confrontiamo con i mercati emergenti. Pertanto vogliamo offrire uno strumento che metta fine al loro isolamento dai mercati. Questa, oltre ad essere la nostra ‘mission’, rappresenta la filosofia di business”.

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Federico Bandirali
Federico Bandirali

Giornalista pubblicista dal 2014 e growth hacker dal 2017 con master presso Talent Garden, durante gli studi in comunicazione ho iniziato a collaborare con testate cartacee generaliste dal 2006. Dopo aver scritto articoli in diversi ambiti (cronaca, politica, esteri, economia e sport) e abbandonato il cartaceo, mi sono sempre più focalizzato su tecnologia e innovazione, branded journalism e storytelling aziendale. Nel 2016 ho scritto un libro: una case history relativa alla partnership tra Intesa Sanpaolo ed Expo Milano 2015 poi ripresa da atenei statunitensi.

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