ELEZIONI 2018

Se un giorno di primavera i politici cominciassero a ragionare come Elon Musk

La Politica con la P maiuscola dovrebbe essere una guida verso il futuro. Con una visione innovativa e la capacità imprenditoriale di rischiare. Il modello? L’imprenditore-creatore di PayPal, Tesla, Hyperloop, che sta portando la disruption nei settori in cui opera. Perché, a modo suo, vuole fare la rivoluzione

Pubblicato il 23 Gen 2018

Elon Musk

A Davos si è svolto dal 23 al 26 gennaio il World Economic Forum 2018. Sul Sole 24 Ore il founder Klaus Schwab ha scritto:

“La leadership in un mondo frammentato significa guardare oltre gli attuali dissensi verso un nuovo futuro condiviso. Esso richiede il coraggio di provare qualcosa di nuovo, con la consapevolezza che potrebbe fallire. Non abbiamo altra scelta che assumere tali rischi. Il pendolo da solo non tornerà indietro verso il progresso collettivo. Dobbiamo spingerlo, dimostrando che la collaborazione tra soggetti interessati è ancora possibile, anche in un mondo frammentato”

La felicità non è certo ozio o passività, è azione convinta, chiara e condivisa. È intraprendenza. Come l’innovazione, che non cresce dove circolano rancori, paure e mistificazioni intellettuali. Certamente temi e toni della campagna elettorale 2018 non sembrano quelli di un Paese che può e deve cambiare. Eppure la felicità collettiva, che è benessere economico e non solo, dovrebbe essere il fine ultimo di ogni sana e saggia azione politica.

L’Italia sta meglio ma non è ancora in forma. Il suo corpo sociale è attraversato da tensioni e paure (accade del resto in altre parti del mondo) di fronte a fenomeni epocali come le migrazioni o la trasformazione digitale. La Politica con la p maiuscola non dovrebbe cavalcarle solo per interessi di parte ma dovrebbe superarle in una visione superiore capace di contenere un percorso e un punto di approdo, insomma un futuro.

LA POLITICA? UNA GUIDA VERSO IL FUTURO

Il Paese ha le qualità e le energie per un deciso e decisivo salto di qualità. Lo vediamo e lo raccontiamo tutti i giorni anche su EconomyUp. Ma non sono sufficienti da sole per andare oltre qualche successo personale. Serve molto di più di un nuovo provvedimento a favore delle startup che magari poi si impantana in fase di attuazione o dell’ennessimo incentivo fiscale che non trova il suo senso in una positiva dinamica di mercato. Quel che serve è una leadership e una visione innovative. Alla politica dovremmo chiedere, oggi più che mai, di essere una guida verso il futuro, una guida con l’attitudine al rischio dell’imprenditore che cerca il profitto collettivo. L’identikit ideale? Elon Musk. Sì, l’eccentrico creatore di Tesla e Hyperloop, che vuole colonizzare Marte. E provo a spiegare le ragioni di questa proposta che potrebbe apparire provocatoria.

Elon Musk è l’imprenditore dell’anno. Per 35 motivi

L’EFFETTO MUSK IN 8 INDUSTRY

“I’m interested in things that change the world or that affect the future and wondrous, new technology where you see it, and you’re like, ‘Wow, how did that even happen? How is that possible?'”  (Elon Musk)

La curiosità verso i cambiamenti del mondo è la premessa necessaria per poterlo cambiare in meglio e da protagonista. Quelle di Musk potrebbero apparire come le affermazioni e le scelte stravaganti di un neomilionario, buone per animare un profilo Twitter, ma quel che sta facendo l’imprenditore di origini sudafricane, 46 anni, che a 30 “inventò” Paypal, è a modo suo una rivoluzione, perché sta portando la disruption in tutte le industry in cui decide di operare. La società di digital analytics CBInsights ha analizzato l’effetto Musk in 8 settori economici in cui ha deciso di esprimere la sua creatività imprenditoriale. Con SpaceX porta scompiglio nelle tlc, nel web via satellite e nei viaggi spaziali; con Tesla nell’industria dell’auto ma anche nell’energia e nella mobilità; con Hyperloop nelle infrastrutture, nell’immobiliare, nel trasporto merci; con OpenAI nel gaming ma anche nell’intelligenza artificiale e nel machine learning; con Neuralink nella robotica, nella medicina e nelle protesti, nel settore militare.

IL PRIMO RAZZO DI SPACE X IN ORBITA

È un visionario Elon Musk, certo. Ma anche nelle sue imprese più estreme continua a raccogliere risultati. Poco prima delle 22 (ora italiana) del 6 febbraio scorso il razzo Falcon Heavy costruito dalla SpaceX  ha preso il volo in direzione Marte.

Elon Musk sbarca la Tesla su Marte

Partito dal Kennedy Space di Cape Canaveral sulle note di David Bowie e con le parole ‘Do Not Panic’ visibili sul cruscotto, il razzo aveva a bordo la Tesla Roadster, l’auto elettrica da immettere su una traiettoria che la porterà nell’orbita di Marte. L’obiettivo finale dell’eclettico imprenditore non è da poco: portare milioni di persone, un po’ alla volta, nei meandri del nostro sistema solare. In molti l’hanno giudicata una missione impossibile, eppure, almeno in questa primissima fase, il progetto è andato a buon fine, vincendo lo scetticismo.

Dal momento che oggi non è più pensabile e possibile governare il mondo, e qualsiasi sua parte, senza fare i conti con la tecnologia, senza avere una ricetta per gestire gli squilibri che provoca e cogliere le opportunità che offre, senza pensare di aver capito la rivoluzione digitale leggendo due opinioni sulle fake news o sugli attacchi informatici, quel che sta facendo Elon Musk potrebbe rappresentare un utile riferimento per chi cerca consenso e si candida a guidare la cosa pubblica. Nella sua attività ci sono quasi tutti gli ingredienti dirompenti della tecnologie digitali e dietro una visione del mondo che sarà, in terra e nello spazio. Ambizioso, certo ma non ci sono mai stati grandi politici senza grandi ambizioni. Solo che oggi andrebbero espresse su terreni diversi rispetti a quelli del passato. Sarebbe bello che dopo il 4 marzo qualche eletto del popolo cominciasse a ragionare con il creatore di Tesla e Hyperloop. Potrebbe essere un’idea del movimento degli innovatori regalare a tutti i candidati di tutte le parti la biografia di Elon Musk scritta da Ashlee Vance, giornalista prima del NewYorkTimes e poi di BusinessWeek: è disponibile anche in italiano, pubblicata nel 2017 da Hoepli.

Se è vero, come dice il patron del World Business Forum Klaus Schwab, il nuovo mondo va governato come una startup, forse la nostra classe politica avrebbe molto da imparare da Elon Musk. Buon lavoro.

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Giovanni Iozzia
Giovanni Iozzia

Ho studiato sociologia ma da sempre faccio il giornalista e seguo la tecnologia . Sono stato direttore di Capital, vicedirettore di Chi e condirettore di PanoramaEconomy.

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