CORPORATE VENTURE CAPITAL

Nerio Alessandri (Technogym) lancia Wellness Ventures per preparare il futuro del fitness

Il patron di Technogym lancia Wellness Ventures, venture capital che si occuperà di ideazione e sviluppo di progetti tecnologici e digitali nello sport e nel fitness. Ecco perché Nerio Alessandri scommette oggi in un settore che sembra in declino. Ma non lo è

Pubblicato il 14 Apr 2021

Nerio Alessandri, fondatore di Technogym

Il wellness ha subìto un duro colpo in pandemia, ma, quando finirà l’emergenza sanitaria, potrebbero aprirsi nuove opportunità per il settore se saprà rinnovarsi ed innovarsi. Anzi, si sono già aperte grazie al boom dell’home fitness. Per questo un capitano di lungo corso nell’innovazione per il fitness come Nerio Alessandri, il patron di Technogym, scommette con decisione sullo sviluppo del settore con il lancio di Wellness Ventures, nuovo veicolo di venture capital. La società è partecipata da Tgh al 98% (che a sua volta è controllata da Oiren, di cui Alessandri è socio unico), all’1,5% da Oiren e allo 0,5% da Path, società che vede il fratello Pierluigi come socio unico. Amministratore sarà Emanuele Scorsonetto, da tempo presente nelle attività della famiglia Alessandri. Wellness Ventures si occuperà dell’ideazione e dello sviluppo di progetti tecnologici e digitali, in particolare nello sport e fitness oltre che di web e mobile marketing.

Nerio Alessandri e l’innovazione nel fitness

“L’innovazione è sempre stata il motore della crescita di Technogym e del nostro Gruppo” dichiarava 6 anni fa il Presidente di Technogym e Wellness Holding Nerio Alessandri in occasione dell’apertura di un innovation office permanente della società a San Francisco. Del resto l’innovazione è già nel Dna di Technogym, nata per fornire attrezzature e tecnologie digitali al mondo del fitness, dello sport e della salute.

Nato a Cesena nel 1961 e diplomato come perito industriale a Forlì, Alessandri sognava fin da piccolo di diventare un imprenditore. Qualcosa scatta quando, frequentando assiduamente una palestra, si rende conto della scarsa efficienza dei macchinari disponibili. Così, insieme a due amici, si cimenta nella realizzazione di uno strumento  per il potenziamento muscolare. Il prototipo ha successo e segna l’inizio di un lungo percorso imprenditoriale. Oggi l’azienda ha 37 anni e il suo fondatore Nerio Alessandri quasi sessanta.

A partire dal 3 maggio 2016 la società è quotata alla Borsa di Milano e fa inoltre parte dell’indice FTSE Italia Mid Cap del Mercato Telematico Azionario.

Negli anni il colosso di Cesena ha attivato varie iniziative di open innovation, tra cui il Wellness Accelerator Technogym, programma di accelerazione per startup startup europee operanti nel settore salute e benessere. Obiettivo: dare vita a progetti innovativi in grado di rivoluzionare e migliorare il settore.

Technogym e la pandemia

Con la pandemia, nel 2020, Technogym ha registrato una contrazione dei ricavi che però è riuscita a contenere grazie al boom dell’home fitness. I ricavi consolidati sono stati pari a 510 milioni di euro, (-23,8% rispetto al 2019), di cui 154 milioni nel segmento Home Fitness, pari al 30% del fatturato (+71% rispetto al 2019).

Nel 2021 Nerio Alessandri è entrato per la prima volta nel club dei miliardari. Nella classifica degli italiani più ricchi stilata dalla rivista statunitense “Forbes” occupa il 40° posto. Per la precisione, gli viene attribuito un patrimonio di 1,3 miliardi di euro.

L’ultima operazione effettuata da Alessandri prima dell’avvio di Wellness Ventures sconfina nel campo della robotica chirurgica. Il patron di Technogym  ha investito 200 mila euro per rilevare il 5,6% di Doing 4, piccolo club deal che ha come oggetto una partecipazione nell’israeliana Memic Innovative Surgery (Mis) e ulteriori investimenti sulla stessa. È la prima e unica piattaforma robotica chirurgica autorizzata che replica i movimenti e le capacità delle braccia umane, con le articolazioni di spalla, gomito e polso.

Il futuro delle palestre: l’home fitness

“Nell’ultimo anno – ha detto Alessandri in un’intervista – abbiamo assistito ad un boom dell’home fitness che nel medio termine amplierà in maniera sostanziale il numero di persone attive. Anche se oggi le palestre stanno soffrendo, l’home fitness non è il concorrente dei fitness clubs, in futuro le persone vivranno il fitness in maniera ibrida”.

A confermarlo i dati internazionali. Con l’emergere del Covid-19 all’inizio del 2020, in tutto il mondo il comparto del fitness è risultato fortemente penalizzato. Per contro quello del fitness virtuale ha registrato una richiesta significativamente più elevata. Le startup di fitness Fittr, Fitternity e HealthifyMe hanno conquistato un numero maggiore di clienti durante questo periodo: persone alla ricerca di servizi relativi alla salute, al benessere mentale e ai programmi di benessere aziendale. Mindbody, uno sviluppatore di software per palestre, ha segnalato un aumento di circa il 73% di consumatori che utilizzano video di esercizi preregistrati e app di fitness.

Per questi motivi, secondo Research Dive, il mercato globale del fitness virtuale dovrebbe registrare ricavi per  59.650,3 milioni di dollari entro il 2027.

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Luciana Maci
Luciana Maci

Giornalista professionista dal 1999, scrivo di innovazione, economia digitale, digital transformation e di come sta cambiando il mondo con le nuove tecnologie. Sono dal 2013 in Digital360 Group, prima in CorCom, poi in EconomyUp. In passato ho partecipato al primo esperimento di giornalismo collaborativo online in Italia (Misna).

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