IL REPORT

Metaverso, quanti e quali sono gli investimenti venture capital nel mondo

Metaverso e venture capital: sono 3.327 le società, 12.247 gli investitori e 9.661 i deal relativi a questo variegato settore, per una raccolta totale di 115,5 miliardi di dollari dal 2010 al primo semestre 2022. I dati del report di Pitchbook

Pubblicato il 05 Set 2022

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La nascente opportunità del Metaverso comprende già quasi 3.400 aziende, le quali hanno raccolto 47 miliardi di dollari di capitale di rischio (venture capital) dal 2018. L'”ombrello” del Metaverso è sicuramente in espansione, considerati quanti potenziali segmenti di attività pretende di toccare, e l’infrastruttura e l’hardware che coinvolgerà per raggiungere tali ambiziosi traguardi.

Una prima indicazione della crescita degli investimenti nel Metaverso e nel Web 3.0 viene dalla rilevazione “Follow the money”, del Digital Enterprise Value and Organization Lab (DEVO Lab) di SDA Bocconi. Analizzando l’orientamento degli ultimi cinque anni – dal 2017 al primo trimestre del 2022 – degli investimenti (venture capital e angel investor) nelle startup globali legate alle tecnologie digitali (73.592 aziende per un totale di 4mila miliardi di dollari di investimenti), emergono tre tecnologie principali: intelligenza artificiale e cloud computing, blockchain e l’esplosione di due tendenze composte da varie tecnologie: il metaverso e il web 3.0.

Matthew Ball, un venture capitalist, ha stimato l’economia del Metaverso tra i 10 e i 30 trilioni di dollari nei prossimi quindici anni.

“Vertical Snapshot: The Metaverse” di PitchBook

Ma il quadro degli investimenti di venture capital nel Metaverso è ben fotografato nel recente report “Vertical Snapshot: The Metaverse” di PitchBook. Il rapporto esplora le varie dimensioni del Metaverso attraverso i tre pilastri: accesso, infrastrutture ed esperienze. Si tratta delle tre dimensioni che raccolgono le sfide che gli imprenditori e i dirigenti aziendali dovranno affrontare nel viaggio verso il Metaverso.

Il Metaverso attraverso i numeri

La figura sopra illustra le dimensioni degli investimenti di venture capital in tutto il mondo. Come si può vedere, le società coinvolte sono 3.327, gli investitori 12.247, i deal 9.661, mentre la raccolta (a partire dal 2010) raggiunge i 115,5 miliardi di dollari Usa.

Suddividendo il mondo in tre grandi aree geografiche (Nord America, Europa e Asia), e gli investimenti in tre dimensioni (esperienze, infrastrutture, accesso), la fetta più grande spetta al Nord America, seguita dall’Asia, mentre l’Europa risulta solo terza. La situazione, per il Vecchio Continente, migliora se si considera il numero di società impegnate: 1.618 per il Nord America, 1.095 per l’Europa e 991 per l’Asia.

La linea temporale del Metaverso

Possiamo fissare al 28 ottobre 2021 l’inizio dell’interesse mondiale nei confronti del Metaverso, ossia quando Facebook ha annunciato di avere cambiato nome in Meta, dando così un chiaro e deciso segnale delle sue ambizioni nel Metaverso. Nel 2014 la società aveva acquistato Oculus e con i suoi Reality Labs promette di essere il primattore nell’emergente dimensione del Metaverso, qualunque forma essa assumerà in futuro.

Nella figura sopra, il report di PitchBook ripercorrono le tappe salienti della “linea temporale” del Metaverso, dopo l’annuncio della nascita di Meta. Ecco un riepilogo:

13 dicembre 2021: Nike acquisisce RTFKT, studio americano specializzato nella creazione di sneaker virtuali e oggetti da collezione. L’acquisizione è una scommessa sul phygital da parte dell’industria della moda e dell’abbigliamento. Come la nozione suggerisce, i consumatori tenderanno a valorizzare sempre di più la propria presenza digitale e a collegare gli acquisti fisici alle loro identità digitali.

20 dicembre 2021: Rec Room, piattaforma di gaming in realtà virtuale, raccoglie 145 milioni di dollari in finanziamenti di serie F.

24 febbraio 2022: Ayar Labs, proprietaria di una tecnologia I/O ottica che rappresenta un progresso cruciale nell’ottimizzazione dei data center, raccoglie 130 milioni di dollari in finanziamenti di serie C. La photonic computing, integrata con gli algoritmi di intelligenza artificiale, sarà vitale nella gestione delle enormi quantità di dati che sono alla base delle funzionalità del Metaverso.

1° marzo 2022: inizia un nuovo “inverno” per le criptovalute. I prezzi dei token precipitano, si verifica un deciso declino del mercato.

24 maggio 2022: Niantic lancia Lightship, sistema di posizionamento visivo per sviluppatori di realtà aumentata che abilita esperienze condivise basate sulla posizione, che costituiscono le basi per un rapporto fisico-digitale proto-Metaverso.

25 luglio 2022: Aptos Labs raccoglie 150 milioni di dollari in finanziamenti di serie A.

Fondata da ex sviluppatori di Meta, Aptos recupera il progetto blockchain di Meta, “Diem”, in una nuova forma. In particolare, affrontando la scalabilità blockchain per l’ecosistema Web3.

2023 e oltre: Apple e Meta si propongono di rilasciare nuove cuffie AR (Augmented Reality). Le cuffie di Meta sono abbinate a Oculus Quest 2 nei modelli e livelli più recenti, rivolti ai consumatori occasionali e agli appassionati. Riguardo l’auricolare di Apple ci sono solo voci, per ora, ma sono credibili. Alcuni report indicano che l’azienda è seriamente intenzionata a entrare nella mischia del Metaverso, con l’idea che un eventuale auricolare AR potrebbe un giorno soppiantare l’iPhone come primo generatore di entrate dell’azienda.

Attività di venture capital nel Metaverso

Gli investimenti di venture capital nel settore sono più che raddoppiati nel 2021, a 18,1 miliardi di dollari in quasi 1.500 operazioni. L’attività rimane robusta, con 10,4 miliardi di dollari in 815 operazioni nella prima metà del 2022.

Gli accordi recenti più notevoli includono il round da 300 milioni di dollari del proprietario di Pokemon Niantic, a una valutazione di 9 miliardi di dollari, a novembre 2021.

Il mercato NFT Opensea ha annunciato un round da 300 milioni di dollari lo scorso gennaio e il produttore di occhiali per la realtà aumentata Nreal ha raccolto 60 milioni di dollari a marzo.

Come spazio emergente, il Metaverso ha visto pochi “exit” (disinvestimenti) prima del 2021, quando sono state registrate 24 operazioni e 3,8 miliardi di dollari di valore dell’affare.

Acquisizione degna di nota è stata l’acquisto di Weta Digital da parte del produttore di giochi Unity, per 1,6 miliardi di dollari a dicembre 2021. Weta crea strumenti per effetti virtuali 3D e Unity vuole che i creatori sulle loro piattaforme di gioco utilizzino questo software per i loro contenuti 3D. L’acquisizione pianificata da 75 miliardi di dollari da parte di Microsoft del proprietario di Fortnite Epic Games è una chiara prova del valore che le big tech vedono nelle esperienze in stile Metaverso. L’accordo non è ancora stato completato e probabilmente dovrà essere esaminato dalle autorità antitrust.

I deal nel settore intrattenimento

L’intrattenimento è già emerso come una delle categorie più finanziate nel Metaverso, con quasi 600 aziende che hanno raccolto un totale di 15,6 miliardi di dollari. Gran parte di questo denaro è andata ai creatori di giochi che stanno realizzando esperienze coinvolgenti o giochi basati su blockchain con nuovi tipi di incentivi per i giocatori.

Il segmento di intrattenimento del Metaverso è costituito da:

    • Giochi immersivi (AR/VR/XR): startup che sviluppano giochi per il mercato delle cuffie immersive.
    • Giochi blockchain: startup che integrano aspetti della tecnologia blockchain nei videogiochi nel tentativo di modificare i modelli di business del gioco e aumentare l’agenzia dei giocatori.
    • Social media decentralizzati: startup che integrano la tecnologia blockchain nelle esperienze e nelle app dei social media.
    • Arte e oggetti da collezione: le startup di questa categoria stanno sviluppando prodotti NFT che facilitano lo scambio di arte fisica e digitale.
    • Musica ed eventi: startup che sviluppano esperienze su misura per la musica o gli eventi, spesso integrate con funzionalità blockchain.

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Pierluigi Sandonnini
Pierluigi Sandonnini

Ho una formazione ibrida, tecnologica e umanistica. Nuove tecnologie I&CT e trasformazione digitale sono i miei principali campi di interesse. Ho iniziato a lavorare nella carta stampata, mi sono fatto le ossa al Corriere delle Telecomunicazioni negli anni a cavallo del Duemila. Collaboro con Digital360 dal 2020

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