SOSTENIBILITÀ

La disabilità (fisica e sociale) come fonte di innovazione: Enel la chiama Valuability

Enel ha registrato il termine Valuability, che indica un modello messo a punto con un progetto globale cominciato nel 2020. Tutte le disabilità rappresentano un’opportunità per colmare vuoti di mercato, spiega la coordinatrice Paola Magrini. Alcuni esempi e le esperienze internazionali

Pubblicato il 30 Giu 2022

Photo by charlesdeluvio on Unsplash

Fare innovazione partendo dalle disabilità. Enel la chiama Valuability. È questo il termine usato, che adesso è un marchio registrato, per definire il modello messo a punto con il progetto Value4Disability, lanciato a livello globale nel 2020.

Valuability, la disabilità come fonte di innovazione

“La disabilità è fonte di ispirazione per innovare e un’incredibile opportunità per colmare vuoti di mercato, creando un valore sociale ed economico”, spiega Ernesto Ciorra, Direttore Innovability, l’innovazione coniugata con la sostenibilità diventata un caso di studio internazionale, di cui la Valuability rappresenta un’evoluzione. Il G20 lo ha definito “inclusive business”: trasformare i bisogni sociali in opportunità economiche per tutti, per chi ha bisogno ma anche per le imprese e per i governi, visto che i costi del welfare sono diventate insostenibili. Il second welfare, quello gestito dalle aziende, può diventare un business e rispondere a domande di mercato finora senza risposta, grazie ovviamente all’uso delle tecnologie digitali. “La tecnologia è il fattore abilitante”, spiega Paola Magrini, coordinatrice globale del progetto. “Se la tecnologia non è inclusiva non si può fare inclusive business”.

Il mercato globale della disabilità (fisica e sociale)

Il mercato potenziale è enorme: nel mondo ci sono 1 miliardo di persone con disabilità e questo numero va moltiplicato per tre, se si tiene conto di chi le accudisce quotidianamente. Le startup che lavorano sulle tecnologie assistite valgono già 24 miliardi di dollari. Ma che cosa significa concretamente Valuability? “Offrire prodotti e servizi inclusivi a persone in condizione di vulnerabilità per ragioni diverse”, risponde Magrini che sottolinea l’attenzione verso chi si trova in condizioni di vulnerabilità e non solo è vulnerabile. “Enel guarda a tutte le disabilità, da quelle fisiche a quelle sociali, rendendole protagoniste della catena del valore, a tutti i livelli. Ci sono persone nel mondo che vivono con meno di 5 dollari al giorno. La tecnologia non può dimenticarle e dovrà essere sempre più inclusiva”.

Qualche esempio di Valuability

Un piccolo esempio concreto. Che cosa succede alle persone con una disabilità visiva quando va via la corrente elettrica? Fanno molta fatica a riattivare il contatore e c’è chi si è arrangiato mettendo un adesivo sull’interruttore. “Noi stiamo lavorando a una soluzione tecnologica che guiderà la persona disabile attraverso un’app”, anticipa Magrini, che sottolinea la voglia e la capacità di innovazione di chi si trova in situazioni di svantaggio. “Le persone vanno sul mercato, non riescono a trovare quello che cercano e lo adattano finché non lo innovano. Dopo non vedono l’ora di raccontarlo ai loro pari. Quindi, innovano i prodotti, li migliorano e fanno anche da ambassador”.

Un altro esempio? “Ci è stato segnalato che gli stalli per la ricarica elettrica non sono facilmente accessibili per le persone con disabilità, che spesso preferiscono le auto elettriche per la loro semplicità. Abbiamo lavorato con i nostri ingegneri seduti su una sedia a ruote e abbiamo trovato la soluzione: i nuovi stalli che faremo avranno un universal design che garantirà accessibilità per tutti”, racconta Magrini, che aggiunge un principio della Valuability: “Noi lavoriamo sempre con le associazioni che rappresentano il mondo delle disabilità perché le persone le riconoscono e si sentono davvero rappresentate”.

Una community aziendale per testare l’inclusività

Value4Disability è un progetto globale avviato nel 2020 in 16 Paesi e rivolto innanzitutto alle 2200 persone con disabilità che lavorano nel Gruppo Enel. “Abbiamo istituito una Disability Inclusion Community, di cui fanno parte un centinaio di colleghi e caregiver con diverse competenze e con loro testiamo i nostri prodotti, servizi e nuovi progetti ma anche gli store”. La Community ha dato, ad esempio, utili indicazione per migliorare l’accessibilità dei negozi che saranno seguite per apportare le opportune modiche con un vantaggio per tutti. E sta adesso testando alcune soluzioni innovative come la sedia a ruote elettrica di Avachair o il sistema di Pedius per le persone non udenti.

La sostenibilità sociale: le eseperienze in Sudamerica

La Vualability comprende anche l’obiettivo della social sustainability: “La dignità delle persone è uno degli ingredienti fondamentali del modello”, dice Magrini che ricorda le esperienze fatte in Sudamerica, dove il disagio sociale è più diffuso: in Cile è stata portata l’energia in zone non servite da collegamenti sicuri: in Colombia con Credito Facile Condensa viene offerta una carta di credito associato al contratto di energia a chi non ha ancora accesso al credito; in Perù con Doctor360 viene associata una polizza sanitaria di pochi dollari al mese in Paese dove il sistema sanitario è molto fragile.

La social sustainability è un obiettivo da perseguire ovunque, grazie alle tecnologie più avanzate. “In Andalusia, ad esempio, con il progetto Confai (? È corretto ?) attiviamo dei servizi per i cliente vulnerabili grazie a un accordo con il Comune che ce li segnala attraverso la blockchain”, racconta Paola Magrini che conclude: “La Valuability deve avere un ritorno per tutti, per l’azienda e per le persone. E in prospettiva porterà alla creazione di nuovi modelli di business”

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Giovanni Iozzia
Giovanni Iozzia

Ho studiato sociologia ma da sempre faccio il giornalista e seguo la tecnologia . Sono stato direttore di Capital, vicedirettore di Chi e condirettore di PanoramaEconomy.

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