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Il potere della “long tail”: quando sono gli utenti a produrre contenuti per le grandi piattaforme

Piattaforme come Youtube, Spotify, TikTok, Shopify e altre Big Tech sono la prova vivente del potere della “long tail”, modello di business in base al quale sono gli utenti ad aggiungere contenuti. Resta forse il migliore per valutare i business tech/digital driven. Startup e investitori ne dovrebbero tenere conto

Pubblicato il 13 Set 2022

Long tail

Questa settimana vi propongo una sfida lanciata da Rex Woodbury, Partner di Index Ventures (BTW persona molto interessante da seguire, la sua newsletter si chiama Digital Native).

Date un’occhiata alle due aziende sotto e ditemi quale delle due secondo voi è meglio.

  • A è una content platform che fa 30 miliardi di dollari di fatturato, con una crescita del 18% anno su anno. Ha 225 milioni di utenti e ha speso 19 miliardi per produrre i contenuti.
  • Anche B è una content platform. Stesso fatturato ($30B), Tasso di crescita del 46%. A differenza di A non spende per produrre i contenuti che distribuisce: questi sono realizzati dai suoi 2,6 miliardi di utenti. Tuttavia ha girato 16,5 miliardi di proventi pubblicitari ai content creators che equivalgano di fatto ai costi diretti di produzione (COGS in gergo).

Quasi certamente avrete risposto B.

Per la cronaca: B è YouTube, mentre A è Netflix. Hanno risultati simili in termini di top line ma con business model molto diversi. Netflix è un “hit driven” business, mentre YouTube è la prova vivente del potere della “long tail” (i suoi utenti aggiungono ogni minuto 500 ore di contenuti).

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La long tail sta dietro al successo di molte delle Big Tech.

Amazon la aveva messa in pratica già all’inizio del millennio con i libri. Un Barnes&Nobles in media aveva 130 mila titoli, mentre oltre il 50% delle vendite di libri di Amazon erano al di fuori di questi 130 mila titoli.

Nel 2004 un punto di vendita Blockbuster aveva circa 3 mila DVD, mentre Netflix estraeva il 20% del fatturato da noleggi di DVD fuori da questa lista (la coda lunga appunto).

Spotify e, ancora di più, TikTok, sono aziende costruite per fare leva sulla long tail.

Shopify la applica al mondo dei merchant (il 98% di questi fanno meno di un milione di fatturato) con aziende come OpenStore a loro volta costruite per fornire liquidità ai piccoli punti di vendita. Pietra e Faire (che serve 250 mila piccoli retailer) sono altri esempi di piattaforme di e-commerce che sfruttano la parte lunga della coda.

In sintesi, vent’anni dopo che YouTube, Spotify e Shopify sono venuti alla luce, il modello della long tail resta probabilmente il migliore per valutare i business tech/digital driven.

Food for thoughts per startup in cerca di investimenti (pensate a come fare leva sulla long tail) e investitori che le valutano (usatela tra i parametri di valutazione).

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Alberto Onetti
Alberto Onetti

Chairman (di Mind the Bridge), Professore (di Entrepreneurship all’Università dell’Insubria) e imprenditore seriale (Funambol la mia ultima avventura). Geneticamente curioso e affascinato dalle cose complicate.

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