OPEN INNOVATION

Il CorpUp Studio di Generali raccontato da Pietro Carnevale, Ceo di Hits, la società che gestisce l’innovazione con le startup

Non è un acceleratore ma neanche un venture builder. Pietro Carnevale, CEO di Hits, spiega il modello CorpUp Studio adottato nell’Innovation Garage di Zurigo. Ha già prodotto buoni risultati e adesso il progetto è replicarlo in altri Paesi

Pubblicato il 25 Ott 2022

Pietro Carnevale, CEO di Hits, House of Insurtech Switzerland, del gruppo Generali

Lavorare con le startup non è facile per una grande azienda. Ma è inevitabile. E ciascuna sta cercando la sua strada. In Generali la chiamano CorpUp Studio e ha preso la forma di una società, Hits (House of Insurtech Switzerland), nata in Svizzera a fine 2019, che ha messo a punto un modello di innovazione aperta che presto potrebbe essere replicata in altri Paesi.

Come nasce Hits, la società di Generali che fa CorpUp Studio

“Abbiamo cominciato con una collaborazione con l’incubatore svizzero F10, che ci è servita per capire il mondo delle startup ma che non era più sufficiente per poter accogliere le energie di queste nuove imprese. Così ha preso forma a partire dal 2017 l’idea di Hits come entità indipendente”, racconta Pietro Carnevale, ingegnere con esperienze internazionali e CEO della nuova società, che lui definisce “una fabbrica dove lavorare con le startup in progetti capaci di crescere fino al punto da poter essere adottati da un partner industriale in un mercato regolato”.

Obiettivo: non più solo test (POC) ma prodotti e servizi che possono entrare nell’offerta della compagnia assicurativa. Perché l’innovazione non è solo creatività ma deve portare a qualcosa che possa avere uno sviluppo commerciale, andare sul mercato. Insomma, deve servire a fare business meglio. Vale per l’industria delle assicurazioni, ma non solo.

CorpUp Studio, un modello di open innovation

Le grandi aziende sono strutturalmente costruite per il breve termine, era il memento di Clayton Christensen, il guru di Harvard scomparso nel 2020 che ha inventato l’espressione “disruptive innovation”: si prendono cura dei clienti, i più redditizi, della distribuzione e dei prodotti e razionalmente trascurano l’innovazione, specie quella dirompente, che è quella che fanno le startup. E quando se ne accorgono la pagano comunque cara, in termini finanziari o di mercato. Servono, quindi, soluzioni per evitare di trovarsi superati da imprese decisamente più piccole e giovani.

“Quando vuoi innovare o compri, ma spesso quel che si ingoia è difficile da digerire, o fai da solo, ma servono troppi capitali e tempo, o puoi provare a fare insieme con un’impresa magari piccola ma innovativa”, ricorda Carnevale sintetizzando il valore della terza via, l’open innovation. Ma per collaborare fattivamente devi avere un modello, regole e processi, soprattutto quando lavori all’interno di organizzazioni grandi e complesse.

Come funziona Hits di Generali

Hits lavora su tre pilastri: aprire, connettere, fare. E su questi costruisce una piattaforma che offre alle startup l’opportunità di scalare, sviluppando sulla base di una cornice customer-centrica definita da Generali. Un corporate venture builder come altri nati in questi ultimi anni? “No”, risponde deciso Carnevale. “Questo è un altro animale diverso. Creare nuove venture è il 20% del lavoro che fondamentalmente è dedicato a realizzare use case rilevanti per la strategia della corporate. In letteratura si chiama Venture Clienting. Non si parte da zero, ma dalla necessità di risolvere problemi concreti. C’è quindi un approccio molto pragmatico”

Nascono startup all’interno di una corporate, ma non si tratta neanche di un acceleratore. “Il nostro mantra è creare valore sia per Generali sia per le startup”. L’azienda guadagna in velocità (time-to-market), flessibilità (nei costi e negli investimenti) e nell’acquisizione di talenti. Da parte loro le startup ottengono un canale privilegiato e rapido di accesso al mercato, traggono benefici dall’esperienza e dalle competenze del partner e posso contare su quelle risorse finanziarie necessarie per affrontare sfide di medio-lungo termine.

Dove si trova l’Innovation garage di Generali

Il laboratorio di Generali è nell’Innovation Garage di Zurigo, 600 metri quadrati dove 10 persone e numerosi consulenti, seguono “rigorosamente i metodi dell’innovazione, che non si può improvvisare”, tiene a precisare Carnevale. “Dall’ideazione al POC servono da 30 a 60 giorni, passiamo poi al MVP in tre-sei mesi per poi arrivare al prodotto che può scalare o a livello locale o internazionale. Il nostro lavoro ci permette di anticipare le esigenze dei clienti e di tenerne conto nella fase di design del servizio o prodotto”.

Finora in HITS sono state valutate oltre 200 startup (da pre-seed a Series A), attivati 25 progetti di collaborazione (prevalentemente – il 60% – Horizon 2, lo sviluppo cioè di business model esistenti su nuovi mercati o target) ed effettuati 12 investimenti. Gli ambiti? Phigital Advisory, benessere finanziario, embedded insurance, Smart Automation, benessere fisico e mentale, Blockchain e AI.

Le corporate venture di Hits

La prima corporate venture targata HITS si chiama Lings, una startup di polizze on demand basate su comunità omonegenee: fondata a fine 2017 ha conquistato alcuni target molto particolari (fotografi e ciclisti) ed è ora presente in due mercati europei. Ma sono diverse le soluzioni nate dal lavoro di HITS e adottate dalla compagnia, dal checkup finanziario in formato phygital e attraverso la gamification al wellbeing mentale e fisico fino alla protezione contro le falsificazioni nel mon do dell’arte e dei vini.

Se un gruppo come Generali, player di livello internazionale sulla scena finanziaria (è presente in oltre 50 Paesi) ha bisogno delle startup per lo sviluppo del suo business è per perseguire la missione che si è data a partire dal 2018: essere il partner della vita per i suoi clienti. Per poter raggiungere questo obiettivo innovazione e digitalizzazione sono strategici per poter proporre soluzioni innovative, personalizzate e integrate, dagli ambiti più tradizionali a quelli emergenti come ad esempio la mobilità.

Replicare altrove il modello CorpUp Studio di Hits

“I numeri dicono che il modello adesso è stato messo a punto. Da quando abbiamo cominciato dal primo contatto al primo giorno di lavoro passa sei volte meno tempo, così come è raddoppiata la velocità media con cui si vadal prototipo all’MVP. Il nostro ecosistema di startup è cresciuto di sei volte e la nostra capacità di delivery di quattro. Mentre il tasso di fallimenti è sceso del 30%” conclude Carnevale. “Per questo adesso il progetto e costruire altri innovation garage come quello di Zurigo secondo il modello hub & spoke, con diversi raggi che partono da un centro”

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Giovanni Iozzia
Giovanni Iozzia

Ho studiato sociologia ma da sempre faccio il giornalista e seguo la tecnologia . Sono stato direttore di Capital, vicedirettore di Chi e condirettore di PanoramaEconomy.

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