STARTUP INTELLIGENCE

Gruppo Cimbali: come startup e innovatori possono migliorare il modo di fare il caffè

L’innovazione nel Gruppo Cimbali (macchine per caffè) gioca un ruolo centrale per portare benefici concreti e diretti al Business. Ecco come si è strutturata l’azienda per affrontare le nuove sfide e le sue collaborazioni con alcune startup, incentrate sull’innovazione tecnologica per il miglioramento della qualità

Pubblicato il 05 Nov 2021

Gruppo Cimbali

Gruppo Cimbali è una realtà italiana leader nella progettazione e produzione di macchine da caffè professionali che opera a livello globale tramite una rete distributiva in oltre 100 Paesi. Il Gruppo conta più di 700 dipendenti e ha chiuso il 2019 con circa 190 milioni di euro di fatturato, frutto delle attività di quattro brand storici: La Cimbali, Faema, Slayer e Casadio. La mission del Gruppo è progettare e produrre macchine professionali in grado di anticipare le esigenze del mercato, servizi e soluzioni innovative per funzionalità e design, capaci di mettere nelle mani di ogni barista lo strumento perfetto per esprimere il proprio talento.

Tra le leve che il Gruppo intende utilizzare per perseguire tale mission, l’innovazione gioca un ruolo centrale come strumento che deve essere in grado di portare benefici concreti e diretti per il Business, migliorando di conseguenza l’esperienza e il valore percepito dai consumatori finali. Un passaggio fondamentale in questa direzione è avvenuto nel 2019 con l’ingresso di Maurizio Tursini nel ruolo di Chief Products & Technologies Officer e la concomitante decisione di avviare cambiamenti organizzativi atti a stringere maggiormente il legame tra Innovazione e Business all’interno dell’azienda.

“Dall’esperienza passata abbiamo realizzato quanto sia complesso implementare i progetti di innovazione in azienda, e quindi trarne benefici concreti, senza un ingaggio efficace e strutturato del Business. Per questo motivo abbiamo definito l’introduzione di ruoli che hanno la finalità di agire da collegamento tra l’area innovazione e la Funzioni di Business da cui provengono, rappresentandone bisogni, competenze e conoscenze del mercato”, così ha raccontato Alberto Camerin, Group Electronic & IoT Solutions Director del Gruppo Cimbali. È stato inoltre definito che le persone atte a valutare gli stage di maturazione delle attività di innovazione dovessero essere i responsabili dello sviluppo prodotto, facilitando così il coordinamento tra le attività di ingegnerizzazione delle innovazioni e le pipeline di sviluppo e produzione dei prodotti a cui tali innovazioni devono essere applicate.

Per Gruppo Cimbali, inoltre, fare innovazione significa necessariamente aprirsi agli stimoli e alle opportunità che provengono dall’esterno. L’azienda si sta dedicando a strutturare un ecosistema basato sulla collaborazione e la condivisione, non solo facendo rete con gli stakeholder della propria catena del valore, ma guardando anche ad attori non direttamente coinvolti nel mondo del caffè, così da cogliere stimoli nuovi e favorire il pensiero “out of the box”. Tra queste relazioni rientrano anche diverse collaborazioni con Università e Centri di Ricerca, tra cui l’adesione di Gruppo Cimbali all’Osservatorio Startup Intelligence del Politecnico di Milano, con l’obiettivo di entrare in contatto con nuove realtà e partecipare alla community di innovazione dell’Osservatorio.

L’apertura verso l’esterno, in ottica di Open Innovation, non riguarda solo la volontà di fare rete, ma si riflette anche nelle collaborazioni concrete che l’azienda ha avviato. Un esempio significativo è la collaborazione che Gruppo Cimbali porta avanti con una startup tedesca per lo sviluppo di una smart plug in grado di monitorare i consumi energetici delle macchine da caffè. Il tema della sostenibilità energetica e ambientale è infatti centrale per il Gruppo. Tale progettualità è nata anche con l’obiettivo di individuare uno strumento che facilitasse la condivisione di informazioni tra i provider di energia e i clienti finali del Gruppo, permettendo a questi ultimi di ridurre i consumi e limitare i costi tramite la sottoscrizione di offerte basate sugli orari più frequenti di utilizzo delle macchine da caffè. In collaborazione con un’altra startup sono stati invece studiati e inseriti all’interno delle macchine alcuni sensori in grado di analizzare e monitorare la qualità del caffè impiegato, con l’obiettivo di fornire al cliente un’esperienza ottimale nella preparazione e quindi degustazione dei caffè.

Le collaborazioni non riguardano solo startup, il Gruppo è infatti solito interagire anche con singoli imprenditori, inventori o amanti del caffè, che si propongono proattivamente con nuove idee o progettualità. E l’apertura è indirizzata anche a player di mercato per la digitalizzazione e ottimizzazione dei processi interni e lo sviluppo di soluzioni IoT per rendere le macchine intelligenti e favorire processi di monitoraggio da remoto e manutenzione programmata.

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Filippo Frangi
Filippo Frangi

Ricercatore presso Osservatori Digital Innovation

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