Politica & Innovazione
Diego Piacentini, ecco i poteri (e i costi) del Commissario al Digitale
Nel decreto di nomina del Governo sono indicate le mansioni del top manager che dovrà attuare l’Agenda digitale nei prossimi due anni: coordinamento degli enti pubblici, individuazione di regole e linee guida. E potrà sostituirsi a quelli inadempienti. Per la sua struttura stanziati quasi 7 milioni per il 2016
di Redazione EconomyUp
Pubblicato il 04 Ott 2016

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Nel decreto si premette che Piacentini è nominato per due anni “a decorrere dalla data del presente decreto”: quindi l’incarico dovrebbe scadere il 16 settembre 2018. Riferirà direttamente al Presidente del Consiglio dei ministri sullo svolgimento della propria attività. Per l’incarico non gli è dovuto alcun compenso.
Il provvedimento conferma l’attribuzione di sostanziosi poteri al top manager. In sintesi potrà:
– esercitare poteri di impulso e coordinamento, nonché fornire indicazioni a soggetti pubblici e privati per la realizzazione delle azioni
– emanare regole tecniche e linee guida, nonché sottoscrivere protocolli di intesa e convenzioni con soggetti pubblici e privati
– coordinare l’attività degli enti, delle agenzie e delle amministrazioni, che dispongono di deleghe e competenze in materia di innovazione e attuazione dell’Agenda digitale, nonché delle società a partecipazione pubblica operanti nel settore delle tecnologie dell’informatica e della comunicazione
– in caso di inadempienze gestionali o amministrative relative all’attuazione dell’agenda digitale, il Commissario può invitare l’amministrazione competente ad adottare, entro il termine di trenta giorni dalla data della diffida, i provvedimenti dovuti. Decorso inutilmente tale termine, il Commissario può esercitare il potere sostitutivo
– corrispondere e richiedere dati, documenti e informazioni strumentali all’esercizio della propria attività e dei propri poteri a tutte le amministrazioni dello Stato
– nell’ambito delle proprie competenze e limitatamente all’attuazione dell’Agenda digitale italiana, avvalersi della collaborazione delle società a partecipazione pubblica operanti nel settore delle tecnologie dell’informatica e della comunicazione
– disporre e coordinare, con proprio provvedimento, l’utilizzo delle risorse finanziarie, umane e strumentali già disponibili
– rappresentare il Presidente del Consiglio dei ministri nelle sedi istituzionali internazionali nelle quali si discute di innovazione tecnologica, Agenda digitale europea e governance di Internet
Il team di Diego Piacentini sarà formato da due dirigenti, 5 funzionari e 20 esperti per cui sono già state avviate le pratiche di selezione. Quanto costerà la struttura? Fino a sette milioni di euro per l’anno 2016. Che sta per concludersi. Per valutare la cifra complessiva annuale servirà una rendicontazione successiva. (L.M.)