Politica & Innovazione

Diego Piacentini, ecco i poteri (e i costi) del Commissario al Digitale

Nel decreto di nomina del Governo sono indicate le mansioni del top manager che dovrà attuare l’Agenda digitale nei prossimi due anni: coordinamento degli enti pubblici, individuazione di regole e linee guida. E potrà sostituirsi a quelli inadempienti. Per la sua struttura stanziati quasi 7 milioni per il 2016

Pubblicato il 04 Ott 2016

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L’atteso decreto è finalmente stato reso pubblico: il Dpcm (Decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri) che sancisce la nomina di Diego Piacentini a Commissario straordinario per l’attuazione dell’Agenda digitale per i prossimi due anni è stato pubblicato sul sito della Presidenza del Consiglio. È datato 16 settembre: questo spiega perché Piacentini, 55 anni, Senior Vice President di Amazon in cui ha lavorato per 16 anni e in precedenza 13 anni trascorsi in Apple, già dal 30 settembre ha agito come Commissario operativo: ha annunciato su Medium che avrebbe lavorato pro bono per due anni, ha pubblicato il Manifesto del “Team per la Trasformazione Digitale”, ha puntualizzato che suo collaboratore sarebbe stato Paolo Barberis, Consigliere per l’Innovazione da settembre 2014, e soprattutto ha avviato la ricerca di talenti da inserire nel team. Peraltro era dal 17 agosto che Piacentini era entrato in aspettativa da Amazon e frequentava l’ufficio di Palazzo Chigi. (Qui è possibile scaricare il pdf del decreto di nomina)

Il Commissario al Digitale Diego Piacentini cerca 19 collaboratori

Nel decreto si premette che Piacentini è nominato per due anni “a decorrere dalla data del presente decreto”: quindi l’incarico dovrebbe scadere il 16 settembre 2018. Riferirà direttamente al Presidente del Consiglio dei ministri sullo svolgimento della propria attività. Per l’incarico non gli è dovuto alcun compenso.

Il provvedimento conferma l’attribuzione di sostanziosi poteri al top manager. In sintesi potrà:
– esercitare poteri di impulso e coordinamento, nonché fornire indicazioni a soggetti pubblici e privati per la realizzazione delle azioni
– emanare regole tecniche e linee guida, nonché sottoscrivere protocolli di intesa e convenzioni con soggetti pubblici e privati
coordinare l’attività degli enti, delle agenzie e delle amministrazioni, che dispongono di deleghe e competenze in materia di innovazione e attuazione dell’Agenda digitale, nonché delle società a partecipazione pubblica operanti nel settore delle tecnologie dell’informatica e della comunicazione
– in caso di inadempienze gestionali o amministrative relative all’attuazione dell’agenda digitale, il Commissario può invitare l’amministrazione competente ad adottare, entro il termine di trenta giorni dalla data della diffida, i provvedimenti dovuti. Decorso inutilmente tale termine, il Commissario può esercitare il potere sostitutivo
– corrispondere e richiedere dati, documenti e informazioni strumentali all’esercizio della propria attività e dei propri poteri a tutte le amministrazioni dello Stato
– nell’ambito delle proprie competenze e limitatamente all’attuazione dell’Agenda digitale italiana, avvalersi della collaborazione delle società a partecipazione pubblica operanti nel settore delle tecnologie dell’informatica e della comunicazione
– disporre e coordinare, con proprio provvedimento, l’utilizzo delle risorse finanziarie, umane e strumentali già disponibili
rappresentare il Presidente del Consiglio dei ministri nelle sedi istituzionali internazionali nelle quali si discute di innovazione tecnologica, Agenda digitale europea e governance di Internet

Il team di Diego Piacentini sarà formato da due dirigenti, 5 funzionari e 20 esperti per cui sono già state avviate le pratiche di selezione. Quanto costerà la struttura? Fino a sette milioni di euro per l’anno 2016. Che sta per concludersi. Per valutare la cifra complessiva annuale servirà una rendicontazione successiva. (L.M.)

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