LA STORIA

Dalla startup all’azienda: BeDimensional acquisita per 2 milioni da Camponovo

Il gruppo genovese attivo nei settori della distribuzione editoriale e immobiliare ha acquisito il 51% della startup del grafene dell’IIT. Due campi completamente diversi che possono convivere grazie all’open innovation. Il founder Vittorio Pellegrini ci spiega come

Pubblicato il 20 Apr 2018

open innovation

Open innovation è anche open mind e capacità di diversificarsi. Per fare innovazione è necessario allargare gli orizzonti e saper guardare a settori e business diversi dal proprio ambito. È questa la morale della storia che riguarda BeDimensional, startup del grafene dell’IIT (Istituto Italiano di Tecnologia), acquisita per 2 milioni di euro da Camponovo, gruppo con sede a Genova attivo nei campi della distribuzione editoriale e immobiliare. Due settori di business che non hanno a che fare nulla l’uno con l’altro, eppure uniti da una storia all’insegna dell’innovazione.

Vittorio Pellegrini, founder di BeDimensional

La storia di BeDimensional

La startup innovativa, fondata nel 2016, è un esempio della concretizzazione del modello di trasferimento tecnologico attuato da IIT, che ha permesso la generazione di know-how specifico altamente innovativo all’interno dei propri laboratori, per poi creare una realtà aziendale in grado di avere un impatto diretto sul tessuto produttivo. Bedimensional, infatti, nasce dall’esperienza maturata dai Graphene Labs di IIT diretti da Vittorio Pellegrini che è anche a capo del comitato esecutivo della GF.

“Il grafene è cristallo duodimensionale innovativo e recente. È stato isolato per la prima volta nel 2004, è materiale giovane, siamo solo all’inizio della fase di utilizzo di questa tecnologia” racconta a EconomyUp Vittorio Pellegrini. Per le sue proprietà, il grafene promette di rivoluzionare una serie di campi applicativi e industriali: dalla plastica alla moda, dall’energia alle applicazioni biomediche. “È un materiale dalle mille facce perché ha molte proprietà. Non si è mai vista nella storia dei materiali una rivoluzione così grossa” continua Pellegrini. Ma, come sottolinea l’esperto, è una tecnologia ancora giovane: “ci sono potenzialità enormi che vanno ancora capite e sfruttate. In particolare, sebbene ormai si sia dimostrato l’impatto del grafene in tutti questi campi, ancora non si è trovata l’applicazione chiamata killer, cioè quella cruciale che permette di fare il salto di qualità” continua il founder. Considerazioni, le sue, supportate dai numeri: “Ad oggi le revenues per la vendita di questo materiale sono appena 100 milioni di euro circa, quindi una piccola cosa. Ma sono dati destinati a esplodere nel giro di 3-5 anni” assicura.

BeDimensional nasce in questo contesto. “La startup è stata fondata non con la volontà di produrre tonnellate di questo materiale per farci occhiali da sole in una determinata plastica, perché forse non è quella l’applicazione principale del grafene, né per creare batterie di ultima generazione. BeDimensional nasce per esplorare possibili soluzioni del grafene e gradualmente identificare l’applicazione più promettente, forse la killer. Solo a quel punto vogliamo scalare in maniera produttiva la produzione” dice Pellegrini, svelando così il vero volto della startup, che non riguarda un settore industriale specifico ma ha una grande ambizione. E, in questo contesto, entra in gioco Camponovo.

Camponovo acquisisce BeDimensional

Con 2 milioni di euro circa, Camponovo, gruppo attivo nei campi della distribuzione editoriale e immobiliare, acquisisce il 51% della startup. L’ingresso del gruppo Camponovo determina la fine del percorso di BeDimensional all’interno del programma di incubazione dell’IIT e l’avvio dell’attività imprenditoriale a confronto diretto con il mercato. BeDimensional, inoltre, sarà uno degli avamposti industriali dall’iniziativa europea Graphene Flagship (GF), il progetto della comunità europea che con un miliardo di euro di investimento vuole portare il grafene e gli altri cristalli bidimensionali dai laboratori al mercato. L’azienda prevede di raggiungere il break-even al terzo anno passando dalle dieci unità di personale odierne a circa 30 addetti (il business plan ufficiale prevede 1 milione di euro al primo anno, 3 milioni al terzo).

“L’incontro con Camponovo è stato casuale e fortunato: casuale perché il gruppo ha sede a Genova dove si trova anche l’IIT, fortunato perché ci siamo incontrati in un momento in cui Camponovo ha a disposizione liquidità, voglia di investire e di diversificare il business” continua Pellegrini. “Il team di BeDimensional ha sempre saputo che se avesse accettato l’ingresso di un determinato investitore industriale avrebbe dovuto piegarsi alle sue richieste. Abbiamo accettato Camponovo perché, pur mettendo a nostra disposizione liquidità e competenze manageriali e commerciali, non vuole cambiare la nostra mission, che è quella di puntare su ricerca e sviluppo del grafene” dice.

Camponovo e BeDimensional hanno definito insieme tre aree strategiche di attività: “la prima è quella della plastica e della possibilità di creare prodotti addizionati con grafene che abbiano proprietà termiche e meccaniche superiori a quelle esistenti; la seconda area riguarda i rivestimenti anticorrosivi; la terza è quella dell’energia, in particolare le batterie” conclude Pellegrini, ormai pronto a lanciare la startup alla prova sul mercato.

Il miracolo economico del grafene parla italiano

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Concetta Desando
Concetta Desando

Due menzioni speciali al premio di giornalismo M.G. Cutuli, vincitrice del Premio Giuseppe Sciacca 2009, collaboro con testate nazionali.

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