VALUTA DIGITALE

Pagamenti internazionali: le diverse soluzioni fintech e gli aspetti rilevanti negli scambi cross-border

I pagamenti internazionali sono cresciuti ma sono ancora costosi, opachi e lenti. Tre sono le proposte degli organismi internazionali basate sulle tecnologie digitali. Ecco quali sono e quali sono gli aspetti . rilevanti che dovrebbero guidare la scelta

Pubblicato il 14 Nov 2022

valute digitali

I pagamenti internazionali (i cosiddetti pagamenti cross-border) sono cresciuti negli ultimi anni per lo sviluppo del turismo, delle rimesse dei lavoratori emigrati e dell’e-commerce, con un aumento di quattro volte dal 2000 fino all’esplodere dell’emergenza pandemica. Tuttavia l’importanza di questa forma di pagamento si accompagna, secondo l’opinione dei ricercatori della BRI (la Banca dei Regolamenti Internazionali), a prezzi elevati e spesso opachi, a tempi lunghi e condizioni scadenti, con una situazione che va peggiorando per il continuo ridursi dei soggetti bancari interessati al comparto.

Vi è però da dire che se da una parte vi è un forte declino degli operatori tradizionali di questo settore (definito di correspondent banking) dall’altra si nota un crescente interesse di nuovi operatori tra cui diverse fintech. L’utilizzo di una valuta digitale (In questo articolo, come negli altri di questa serie, intendiamo per valuta digitale quella che è di solito chiamata valuta digitale della banca centrale o CBDC nell’acronimo inglese. Rimandiamo ai molti siti, a partire da quelli delle banche centrali dell’Eurosistema, per una introduzione al tema) potrebbe intervenire efficacemente in questa attività, purché, ovviamente, sia pensata anche per i pagamenti cross-border. L’idea è interessante, considerando lo sviluppo dei flussi internazionali di pagamenti, tuttavia presenta numerose incognite. I pagamenti multi-valutari cross-border sono infatti molto più complessi dei pagamenti ordinari (ad esempio perchè il settlement del pagamento avviene in valute differenti) e le banche centrali dovranno fornire un importante supporto tecnico e normativo affinché queste forme di pagamenti risultino efficaci e convenienti.

Pagamenti digitali internazionali, le soluzioni digitali

Le soluzioni pensate dagli organismi internazionali (proposte soprattutto dalla BRI) sono essenzialmente tre.

  1. La prima è la creazione di una struttura di valute digitali nazionali inter-operative. In questo caso vi sarebbe la presenza di numerosi operatori privati che offrirebbero servizi di settlement e clearing tra due valute digitali, come succede oggi se un’azienda italiana effettua un pagamento a un fornitore statunitense in dollari. L’idea qui è piuttosto semplice: due banche centrali che si servono di una propria valuta digitale, possono creare un meccanismo di compatibilità tra le due (come standard tecnici comuni); ai soggetti privati (banche, money transfer) è poi demandata la creazione di prodotti e servizi connessi ai pagamenti cross-border. La funzione delle banche centrali qui rimarrebbe dunque essenzialmente nazionale, con l’unica accortezza di permettere alle proprie valute digitali di “parlarsi”.
  2. Il secondo modello è la creazione di un sistema di valute digitali connesse tra loro in modo strutturato, ossia attraverso un sistema di clearing centrale, simile a quelli già oggi in uso presso le banche centrali (Target2 nell’Eurozona, FedWire negli Stati Uniti e così via). In questo caso il sistema avrebbe una maggiore centralizzazione perché ogni operatore avrebbe conti correnti di corrispondenza presso la propria banca centrale. In questo caso, se un’azienda italiana volesse pagare un suo fornitore in dollari, sarebbero le rispettive banche italiana e americana a muovere i propri conti presso la BCE e la Federal Reserve. Con questo modello la difficoltà non sarebbe tanto tecnologica, nei fatti l’infrastruttura esiste già, quanto di scarso interesse degli operatori, che potrebbero non avere i giusti incentivi per partecipare in modo attivo al progetto. Questo ostacolo dovrebbe essere superato sviluppando nuovi servizi che prima non sarebbe stato possibile offrire o rimanevano comunque appena agli inizi, si pensi a pagamenti istantanei multi-valutari per le imprese.
  3. Il terzo scenario, quello considerato in prospettiva come il più interessante e promettente, è la creazione di una “multi-valuta digitale”, un sistema multi-valutario unificato basato sulla connessione strutturata di valute digitali nazionali. In questo caso le banche centrali e tutti gli altri partecipanti regolerebbero i loro conti direttamente in questo framework, un sistema unico ma con la presenza di più valute digitali. Il sistema sarebbe più fluido ed efficiente ma richiederebbe una governance molto più strutturata. Tutti i partecipanti dovrebbero accordarsi su un insieme di regole chiare e rigorose in grado di garantirne un funzionamento regolare.

Nella scelta di quale modello sarebbe il più utile vi sono molti aspetti da considerare. Ad esempio, un sistema multi-valutario incorporerebbe significativi rischi di cambio che non è chiaro chi e come si dovrebbe assumere. Inoltre, andrebbe ridotto al minimo il rischio di controparte, quello cioè che il default di un cliente o di un operatore ricada sulla sua controparte contrattuale: Vi è da dire che già oggi vi sono meccanismi di settlement che garantiscono che il trasferimento finale del pagamento in una valuta avvenga contestualmente al pagamento corrispondente nell’altra valuta (il cosidetto payment versus payment settlement) con ciò sostanzialmente eliminando ogni rischio di controparte. In terzo luogo, l’utilizzo internazionale richiederebbe al sistema l’operatività 24 ore al giorno tutti i giorni con necessari investimenti per ridurre i connessi rischi operativi.

I fattori principali per la scelta di un sistema di scambi internazionali con valute digitali

Quali aspetti sarebbero rilevanti per la scelta del sistema di scambi tramite valute digitali? Nelle analisi delle istituzioni internazionali se ne individuano sostanzialmente due. Il primo è il tema della compatibilità. Il sistema dovrebbe risultare il più compatibile possibile, per favorire l’integrazione e la concorrenzialità del mercato (un po’ come avviene oggi con il circuito bancomat o quello delle carte di credito); ciò richiede un disegno efficiente del progetto ma anche un attento monitoraggio da parte delle banche centrali perché il sistema sia il più inclusivo possibile ma anche per evitare l’ingresso di operatori non attenti a evitare fenomeni di riciclaggio. L’obiettivo è di coordinare tutti gli attori in gioco per favorire l’adozione delle tecnologie migliori e la piena inter-operatività del sistema.

Il secondo è il tema della sicurezza. Un sistema che comprendesse il grosso dei pagamenti cross-border a livello mondiale sarebbe un forte impulso all’efficienza e all’efficacia del sistema dei pagamenti, ma richiederebbe standard operativi di assoluta qualità per impedire blocchi, malfunzionamenti, attacchi cyber e così via che, avrebbero un effetto devastante sull’economia mondiale.

In conclusione, la discussione sull’adozione di valute digitali, che è in pieno svolgimento come abbiamo discusso in altri articoli, si arricchirà necessariamente di una dimensione internazionale. L’importanza crescente dei pagamenti cross-border richiede che siano adottate tecnologie e sistemi di settlement adeguati ed efficienti. È evidente quale impulso alla crescita e agli scambi internazionali darebbe la possibilità di effettuare pagamenti istantanei e poco costosi in tutte le valute del mondo. Spingerebbe anche le banche centrali a un maggiore coordinamento tra loro, un aspetto importante in questa fase di turbolenze geo-politiche.

Tre titoli utili per approfondire il tema

Auer, R., Haene, P. e H. Holden, Multi-CBDC arrangements and the future of crossborder payments, BIS Papers n. 115, 2021

Chetty, K. e altri, Inclusive Economic Development Principles For Integrating Central Bank Digital Currencies In G20 Countries, G.20 Insights

Rice, T., Von Peter, G. e C. Boar, On the global retreat of correspondent banks, BIS Quarterly Review, marzo, 2020

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Lorenzo Esposito
Lorenzo Esposito

Lorenzo Esposito lavora da oltre vent’anni nell’ambito della vigilanza bancaria e finanziaria della Banca d’Italia; è professore a contratto di Economia Monetaria presso la “Cattolica” di Milano. Si occupa di stabilità finanziaria, globalizzazione, finanza sostenibile e fintech. (Le opinioni espresse dall’autore sono personali e non impegnano l’Istituto d’appartenenza)

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