OPEN WORLD/ CASE STUDY

L’open innovation nella banca olandese Rabobank, che investe in startup food e agritech

Seconda banca in Olanda e tra le prime trenta al mondo, Rabobank dal 2015 ha accelerato la sua attività di innovazione. l fondo di CVC Rabo Frontier Ventures ha una dotazione di 150 milioni di euro e un focus di investimento sui settori food e agritech. La relazione con le startup

Pubblicato il 22 Mar 2022

La sede di Rabobank a Utrecht

Come le grandi aziende europee mettono a terra l’Open Innovation? Per rispondere a questa domanda su Open World una volta al mese, in collaborazione con Mind the Bridge, presentiamo un case study. Dopo Iberdrola e AXA, con RaboBank vediamo cosa sta succedendo nel comparto bancario. Il report è stato curato da Francesca Cavanna e Massimiliano Brigonzi.

Rabobank, company profile

Rabobank è un gruppo finanziario multinazionale con sede ad Utrecht (Olanda).

Le sue origini risiedono nelle cooperative di prestito locali fondate nei Paesi Bassi quasi 110 anni fa. Per questo motivo ancora oggi Rabobank è tra i leader mondiali nel settore dei financial services a supporto dei settori alimentare ed agricolo.

Con oltre 43.000 dipendenti distribuiti su 43 paesi è la seconda banca in Olanda per asset totali e stabilmente posizionata tra le prime trenta banche al mondo per capitale (tier 1). Conta un totale di circa 10 milioni di clienti, di cui 6,7 milioni in Olanda.

Open innovation trajectory

Rabobank ha un approccio all’innovazione strutturato, che copre tutti gli orizzonti temporali (H1, H2, H3). I progetti di innovazione sono radicati all’interno della loro strategia di sostenibilità e crescita, con un particolare focus su financial wellbeing, sustainable growth, sustainable living e sustainable food.

L’impegno di Rabobank nella collaborazione con le startup è stato avviato oltre dieci anni fa. Ha subito una accelerazione nel 2015 con l’avvio del programma di Intrapreneurship Moonshot e nel 2017 con il lancio del fondo di Corporate Venture Capital.

Open innovation organization

Le necessità di innovazione per Rabobank vengono raccolte dalle business line del gruppo grazie ai portfolio manager e agli innovation consultant. Su base annuale vengono poi prioritizzate da un Innovation Board guidato da Bart Leurs, Chief Innovation and Technology Officer.

La gestione delle attività di scouting avviene attraverso l’unità Innovation Factory & Open innovation che, oltre a svolgere attività dirette, gestisce partnership con acceleratori & innovation platforms quali Startupbootcamp & Innoleaps. A questo si aggiunge Techlab che si occupa di ricerca e analisi di trend tecnologici e nuovi modelli di business emergenti, oltre alla produzione di report. Il fondo di CVC Rabo Frontier Ventures invece è una entità separata con focus sugli ambiti food e agritech.

Open innovation key pillars

Presenza nei principali ecosistemi

Rabobank non ha una presenza diretta in Silicon Valley e in Israele ma tiene relazioni con acceleratori e fondi internazionali.

Intrapreneurship

Rabobank ha lanciato nel 2015 il programma Moonshot, offrendo ai propri dipendenti l’opportunità di trasformare le proprie idee innovative in nuovi modelli di business o soluzioni, in linea con le ambizioni di Rabobank.

Dopo aver raccolto le idee dei dipendenti, Rabobank seleziona i 3 migliori team che avranno l’opportunità di lavorare per 3 mesi ai loro progetti attraverso un percorso di accelerazione.

Al termine dei 3 mesi, i progetti vengono presentati ad un panel di esperti ed executives di Rabobank durante il Moonshot Demo Day.

Questo programma ha portato a diverse iniziative di successo, come Peaks, SurePay, Tellow, mOOvement e TreasurUp .

 Venture builder/Accelerazione

Al momento Rabobank non ha ancora avviato attività strutturate di venture building. Un attività per certi versi assimilabile è svolta dalla Innovation Factory, che è una unità interna di circa 50 persone con profili diversi (Open innovation manager, designer, validation expert, coach e developer). L’Innovation Factory svolge una funzione di accelerazione delle iniziative di innovazione identificate come strategiche. Ciascuna iniziativa è gestita da un Business Champ e viene sviluppata secondo metodologie lean.

Rabo Innovation Roadmap

Venture client

Tramite Innovation Factory (dentro cui opera il team di open innovation) Rabobank ingaggia attivamente startup a livello internazionale con la finalità di avviare nuove partnership strategiche, sotto forma di progetti pilota (PoC) e Joint Ventures con varie business line del gruppo.

Le challenge vengono raccolte dalle business line del gruppo attraverso la figura degli Innoleads, 5 Innovation manager (uno per ogni business line) che hanno il compito di identificare i bisogni di innovazione in linea con la propria linea di business.

Startup investment

Lanciato nel 2017 il fondo di CVC Rabo Frontier Ventures ha una taglia di 150 milioni di euro ed un focus di investimento sui settori food e agritech. Svolge sia attività di investimento diretto (ad esempio, nel 2021 ha coinvestito nel series A round della piattaforma per piccoli agricoltori Wefarm, guidato da Octopus Ventures) e indiretto, come LP in altri fondi (Greyhound Capital e Seedcamp)

Startup acquisition

Rabobank non è particolarmente attiva sul fronte delle acquisizioni di startup. Nel 2021 ha rilevato la maggioranza del capitale della startup ZorgDomein, piattaforma digitale nel settore Healthcare.

Target verticals

Coerentemente con il core business dell’azienda e le sue traiettorie di crescita, anche le strategie di innovazione di Rabobank hanno un focus concentrato sui temi legati al mondo agricolo ed alimentare. Ci sono quattro ambiti principali in cui si focalizzano gli interessi di Rabobank: crescita sostenibile, benessere finanziario, agro-alimentazione sostenibile e impatto ambientale.

Key people

A capo dell’Innovation Board di Rabobank troviamo Bart Leurs, Chief Innovation and Technology Officer. Alla guida dell’Innovation factory Gert Hans Berghuis, mentre Max Kranendijk guida le attività di open innnovation. Il fondo CVC Rabo Frontier Ventures è gestito da Harrie Vollaard.

3 domande a… Max Kranendijk, Open Innovation Lead at Rabobank

Nel corso degli anni quali sono stati i passi principali che Rabobank ha intrapreso per ingaggiare le startups in maniera efficace?

Rabobank ha strutturato un team dedicato all’Open Innovation che si occupa di individuare e ingaggiare attivamente startups. Abbiamo quindi queste competenze direttamente nella nostra struttura organizzativa oltre a quelle dei partners che ci supportano con le attività di scouting.

In parallelo abbiamo un team specializzato che si concentra sui servizi finanziari di startups e scaleups ed un altro team che si occupa delle attività di investimento diretto in startups. Entrambi i team ci supportano nell’identificazione di nuovi partners con cui avviare nuove collaborazioni.

Rabobank ha relazioni attive con molte startups/scaleups ma anche con ecosistemi dell’innovazione e acceleratori. Abbiamo quindi la possibilità di intercettare nuove startup interessanti nei loro primi stadi di sviluppo ed tenere con queste un canale di comunicazione aperto nella prospettiva di collaborare.

Quali sono i 3 consigli che ti senti di dare a un innovation manager?

Ad un executive in ambito di innovazione mi sentirei di condividere tre punti chiave:

  1. Le collaborazioni tra corporate e startup necessitano di un’accurata pianificazione dei progetti pilota, una contrattualistica adeguata, oltre alla capacità di “vendere internamente” il progetto. La capacità di ottenere risultati di open innovation dipende tantissimo dall’esperienza nell’esecuzione di questi progetti. Pertanto spesso risulta necessario farne un pò prima di ottenere risultati.
  2. Non usare solo attività di scouting interne o un unico partner. Suggerisco di continuare a esplorare nuove opportunità e nuovi partner per restare competitivi e sempre aggiornati.
  3. Siate chiari e trasparenti su cosa avete da offrire alle startup e su cosa no. Condividete con le startup cosa potrebbe impedire, lato vostro, il realizzarsi di una partnership di successo (e.g. limiti di budget, infrastruttura tecnologica, ristrutturazioni aziendali e iniziative alternative) e cosa possono invece fare loro per facilitare e far funzionare le cose al meglio.

Quali sono i punti chiave del vostro piano di innovazione a 3 anni?

– Ottimizzare il nostro processo interno di approvazione delle partnership con startups in modo da ridurre i tempi per l’avvio di un progetto pilota (l’obiettivo è dalle due alle quattro settimane)

– Essere più facilmente accessibili e riconosciuti come un partner concreto e competente nel campo dell’innovazione, soprattutto da parte delle startup. Vogliamo incrementare il numero di partnership con startup e coinvolgere più linee di business.

– Abbiamo recentemente lanciato una nuova piattaforma dedicata alle collaborazioni con startup e progetti di innovazione a cui seguiranno altri sviluppi significativi nel breve termine.

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Alberto Onetti
Alberto Onetti

Chairman (di Mind the Bridge), Professore (di Entrepreneurship all’Università dell’Insubria) e imprenditore seriale (Funambol la mia ultima avventura). Geneticamente curioso e affascinato dalle cose complicate.

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