DIGITAL BANKING

Innovazione distribuita e un talent per startup. Il nuovo modo di “fare banca” di BBVA

L’istituto di credito spagnolo guarda con interesse all’ecosistema delle fintech. Per questo da dieci anni realizza un contest che mette in palio 3 premi da 50mila euro. Ma l’innovazione arriva anche dall’interno e coinvolge tutti i reparti. A raccontarlo è Marisol Menendez Head of Open Innovation del gruppo

Pubblicato il 26 Apr 2018

BBVA

La trasformazione digitale sta invadendo le banche. Gli istituti di credito hanno un maledetto bisogno di innovare, o rischiano di mettere a repentaglio la propria sopravvivenza in futuro. Complice l’avvento della tecnologia, assetti ed equilibri del settore finanziario, un tempo consolidati, stanno per essere ridisegnati. E in più, nello scacchiere del mercato bancario, fanno il loro ingresso nuovi attori, con una forza economica e una potenza tecnologica da far impallidire anche i colossi del settore. Senza dimenticare i clienti, sempre più abituati a relazionarsi con il proprio istituto di credito attraverso i canali digitali, diminuendo via via il ricorso ai servizi delle filiali.

Detto ciò, spiegare cosa diventeranno le banche nei prossimi anni non è un esercizio semplice. Di certo non scompariranno. Ma cambieranno volto, è sicuro. E non è escluso che la profezia avanzata qualche anno fa da Bill Gates, “we need banking but we don’t need banks anymore” (abbiamo bisogno di servizi finanziari, ma non abbiamo più bisogno di banche) si possa avverare prima di quanto pensiamo. In un’intervista rilasciata al sito bobsguide.com Marisol Menendez, Head of Open Innovation di BBVA (Banco Bilbao Vizcaya Argentaria), ha provato a spiegare in che modo l’istituto di credito spagnolo sta provando a innovare. A cominciare da “Open Talent Competion”, un contest rivolto a startup fintech per cui è previsto anche un premio in denaro.

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Innovazione aperta e innovazione distribuita, il modello di BBVA

L’importanza delle dinamiche di innovazione aperta della banca sta innanzitutto, secondo Menendez, nella possibilità di mettere in moto quel “cambio culturale” necessario per chi vuole innovare radicalmente. Il percorso professionale stesso di Marisol Menendez all’interno della banca è l’espressione di questo cambio culturale. «Ho iniziato come social media manager di BBVA – racconta – oggi sono capo dell’Open Innovation. Questo cambiamento la dice lunga sulla cultura e sulla personalità della banca. La parte innovativa del mio lavoro all’epoca, consisteva nella capacità di creare valore per i nostri clienti attraverso le connessioni che riuscivo a creare lavorando con i social media».

Oggi però i processi di innovazione all’interno della banca sono profondamente cambiati e sempre più distribuiti, come spiega Menendez: «Ci piace definirla innovazione distribuita. Non abbiamo un dipartimento dell’innovazione, perché vogliamo che ogni area operativa a suo modo sia portatrice di innovazione. In questo modo le novità possono arrivare da qualsiasi processo di business. In questo momento siamo operativi in 35 Paesi con differente strategie di business, divisioni e modelli, ma ognuno di essi ha il mandato di innovare i propri processi».

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Tecnologie emergenti, l’open innovation e l’importanza delle fintech

«Per quanto riguarda le tecnologie emergenti – racconta Menendez a bobsguide.com – tutto sta accadendo rapidamente. La nostra strategia è quella di risolvere i problemi dei clienti secondo una logica day-by-day. Per questo abbiamo realizzato anche un’applicazione mobile che si è aggiudicata, tra l’altro, il premio Forrester Best Mobile».

L’altra branca dell’innovazione di BBVA è quella del talent. Un’iniziativa che coinvolge processi interni ed esterni alla banca. Open Talent è un concorso attivo da dieci anni. Rappresenta una specie di finestra sul mondo dell’ecosistema delle startup fintech. Il modello si ispira un po’a quello degli oscar cinematografici, con premi che coinvolgono diverse categorie di innovazione. Nello specifico si punta a valorizzare idee innovative legate al mondo fintech seguendo tre filoni: futuro, persone e business. «Fintech for future – spiega ancora Menendez – ha a che fare con le opportunità che ci riserva il futuro per superare i limiti che abbiamo oggi; “Fintech for people” si concentra sul perfezionamento dei servizi ai consumatori; mentre Fintech for business ha l’obiettivo di migliorare gli attuali processi aziendali in ottica di business». Ognuno di queste categorie verrà premiata con 50mila euro, oltre alla possibilità per i team vincitori di incontrare i vertici della banca.

Perché il pensiero alla base dell’innovazione aperta di BBVA è creare una relazione diretta tra le startup e chi prende le decisioni in azienda. «Vogliamo promuovere un modello di innovazione che si basi sulla relazione diretta con le startup. Per questo spesso realizziamo incontri tra i fondatori di giovani realtà innovative e i dirigenti di BBVA. Sappiamo di avere dei limiti e vogliamo ascoltare cosa bolle in pentola nel mondo dell’ecosistema fintech, sempre con l’obiettivo di fornire servizi migliori ai nostri clienti».

In generale lo sguardo verso le nuove tecnologie in ambito finanziario da parte dell’istituto spagnolo, come è lecito che sia, è orientato a quelle che garantiscono maggiori opportunità di business. «Se parliamo di blockchain per esempio – conclude Menendez, dobbiamo aspettare che venga fuori un caso di successo per poter dire se può essere applicata anche al nostro business. È questo che continueremo a chiedere all’ecosistema: un caso di successo».

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Fabrizio Marino
Fabrizio Marino

Sono stato responsabile della sezione Innovazione e Tecnologia de Linkiesta, ho gestito la comunicazione di Innogest, sono Content Creator per PoliHub. Per EconomyUp mi occupo di innovazione e startup.

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