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Fintech in Italia: boom degli investimenti in tecnologia, focus su piattaforme e AI



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L’ultima indagine sul Fintech della Banca d’Italia stima la spesa per investimenti in tecnologie innovative in 901 milioni per il biennio 2023-2024, 3,8 volte maggiore rispetto al 2017-2018. Si investe su tecnologie chiave come piattaforme web-mobile e AI. I settori più interessati dall’innovazione: intermediazione finanziaria e pagamenti. Focus sulle startup fintech

Pubblicato il 23 apr 2024



Fintech in Italia
Fintech in Italia

Il fintech in Italia sta attraendo sempre nuovi investimenti. L’“Indagine FinTech nel sistema finanziario italiano – 2023” condotta dalla Banca d’Italia, stima in 901 milioni per il biennio 2023-2024 la spesa per investimenti in tecnologie innovative, mentre nel biennio 2021-2022 era pari a 600 milioni di euro. Sono previsti ulteriori investimenti per 380 milioni a partire dal 2025, fino al completamento dei progetti. Il flusso totale di investimenti associato ai progetti censiti, riporta Bankitalia, è di 1,88 miliardi di euro. Nel biennio 2023-2024 la spesa è aumentata 3,8 volte rispetto al 2017-2018 anche se “il processo di trasformazione digitale del sistema finanziario, per quanto in espansione, risulta quantitativamente limitato e polarizzato“.Ma vediamo meglio cosa dice il documento.

Come è strutturata l’indagine di Bankitalia sul fintech in Italia

I punti salienti della quarta indagine conoscitiva Fintech svolta nel corso del 2023 sono i seguenti :

Partecipazione e Copertura: L’indagine coinvolge l’intero sistema bancario italiano e 67 intermediari non bancari (tra cui società finanziarie, IP, IMEL, SGR e SIM). Il tasso di partecipazione è stato elevato, con il 96,5% di partecipazione complessiva e il 97,0% di copertura in termini di attivo per le sole banche.

Investimenti e Tecnologie: La prima parte del lavoro esamina la dinamica degli investimenti nel settore fintech, le tecnologie adottate e la rete di collaborazioni tra intermediari e imprese fornitrici di servizi informatici e tecnologici.

Effetti sugli Intermediari: La seconda parte analizza gli effetti di questi investimenti sull’organizzazione degli intermediari, sul loro modello di business e sui rischi percepiti.

Progetti Fintech Specifici: Le sezioni terza e quarta sono dedicate ai progetti fintech rilevanti per l’open banking e per il contrasto del riciclaggio.

Il documento completo è disponibile per la consultazione qui. Si tratta di un’importante risorsa per comprendere lo stato dell’innovazione tecnologica nel settore finanziario italiano.

Cosa dice (in sintesi) l’indagine di Bankitalia sul fintech

Gli investimenti nel settore fintech. come detto sopra, hanno mostrato una crescita significativa, raggiungendo un totale di 1,88 miliardi di euro, con aspettative positive per il futuro. Questo incremento degli investimenti si riflette nel progresso e nell’adozione di tecnologie chiave che stanno plasmando il panorama fintech. Tra queste, le piattaforme web-mobile si sono distinte, attirando il 20,5% degli investimenti. Seguono da vicino l’intelligenza artificiale (AI), che ha catturato il 16,5% degli investimenti, e le Application Programming Interfaces (API), che hanno ottenuto il 14,9%.

Concentrandosi sulle aree di business principali, l’intermediazione finanziaria emerge come il settore più finanziato, assorbendo il 43,7% degli investimenti totali. I pagamenti non sono molto indietro, con il 39,4% degli investimenti, evidenziando l’importanza crescente di queste due aree nel contesto fintech.

Le innovazioni sono particolarmente evidenti in alcuni settori. Nel mondo dei pagamenti, gli Instant Payments e l’integrazione nei wallet digitali rappresentano le tendenze dominanti, riflettendo un cambiamento verso transazioni più rapide e integrate. Nell’intermediazione finanziaria, invece, l’attenzione è rivolta alla digitalizzazione e all’automazione dei processi di credito, segnando un passo significativo verso l’efficienza operativa e la riduzione dei tempi di elaborazione.

Sul fronte operativo, l’adozione di queste tecnologie e l’innovazione nei modelli di business comportano sia opportunità che sfide. Una riduzione delle frodi è tra i benefici più evidenti, grazie all’impiego di soluzioni tecnologiche avanzate. Tuttavia, questo spostamento verso l’outsourcing ICT comporta anche un aumento dei rischi legati alla sicurezza e alla gestione dei dati, sottolineando la necessità di un equilibrio tra innovazione e sicurezza operativa nel settore fintech.

Focus sulle startup fintech in Italia

L’Indagine FinTech nel sistema finanziario italiano del 2023 condotta dalla Banca d’Italia offre anche una panoramica approfondita sulle startup fintech presenti nel paese, evidenziandone l’importanza crescente. Nel corso dell’anno, si è registrato un incremento nel numero delle startup fintech, le quali hanno portato innovazione e cambiamento nel settore finanziario grazie all’adozione di soluzioni tecnologiche avanzate.

Queste startup operano in una varietà di settori. Significativa è la presenza nel campo dei pagamenti digitali, dove molte di esse sviluppano portafogli elettronici, applicazioni di pagamento e servizi di trasferimento denaro. Non meno rilevante è il loro impegno nel settore del lending e dei prestiti, con proposte che spaziano dai prestiti online a soluzioni di finanziamento alternativo. La tecnologia blockchain e le criptovalute rappresentano un altro ambito di forte crescita, dimostrando l’interesse e l’investimento in queste tecnologie innovative. Infine, alcune startup si distinguono nel settore della gestione patrimoniale digitale, offrendo servizi di consulenza finanziaria automatizzata, noti anche come robo-advisory.

Le collaborazioni con le banche tradizionali e altre istituzioni finanziarie sono frequenti, tuttavia, queste startup si trovano anche ad affrontare sfide significative. Tra queste, la regolamentazione, la concorrenza e la costruzione di un rapporto di fiducia con i clienti rappresentano gli ostacoli principali. Nonostante le difficoltà, le startup fintech continuano a essere un motore di innovazione tecnologica per il settore finanziario italiano, introducendo nuovi modelli di business e servizi che prefigurano il futuro del settore.

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