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2015-2016: i 10 maggiori investimenti su startup italiane (e sono tutti sopra i 6 milioni)

Il taglio delle operazioni sta crescendo. Lo confermano i round più importanti degli ultimi due anni: le società più promettenti riescono ad attirare capitali in una misura impensabile fino a poco tempo fa. Sul podio Moneyfarm (16 milioni), DoveConviene (10) e Genenta Science (10)

Pubblicato il 11 Ago 2016

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Il livello di investimenti in startup italiane sta crescendo. Sommando i 100 milioni raccolti dall’ecosistema nel 2015 e quelli già raccolti nel primo semestre del 2016, si arriva a 200 in un anno e mezzo. Con la speranza di chiudere con circa 300 milioni alla fine del biennio.

Un risultato soddisfacente? No, certamente. Visto che nella maggior parte dei paesi europei alla nostra portata – dal miliardo di euro in Francia nel 2015 ai circa 500 milioni in Spagna – la quantità di risorse investite in startup è nettamente superiore. Un dato però che può consolarci già ora è che il taglio degli investimenti più importanti lievita di continuo e regge in alcuni casi la sfida con i nostri “competitor” continentali. La dimostrazione arriva dai maggiori round chiusi dalle startup italiane nel 2015 e nel 2016: ecco i dieci più importanti.

1. Moneyfarm – 16 milioni. L’aumento di capitale chiuso dalla società di consulenza finanziaria online nel novembre 2015 è un record per l’ecosistema italiano. A sottoscrivere l’operazione sono stati il fondo inglese Cabot Square Capital e l’italiano United Ventures. Con questa operazione, la startup fintech si è lanciata all’assalto del mercato europeo per diventare leader dei servizi di digital wealth management.

2. DoveConviene – 10 milioni. L’investimento per la startup che confronta i volantini, risalente al settembre 2015, è stato effettuato dal fondo londinese Highland Capital Partners Europe. Nei tre anni precedenti, la società aveva raccolto oltre 20 milioni di euro. Entro fine 2016, DoveConviene punta a essere presente in 10 paesi.

3. Genenta Science – 10 milioni. La società biotech, fondata da Ospedale San Raffaele, Pierluigi Paracchi, Luigi Naldini e Bernhard Gentner, ha chiuso nel marzo 2015 uno dei round di finanziamento più importanti del settore. Il tutto in meno di un anno di vita. L’obiettivo della startup è sviluppare una nuova terapia genica contro i tumori. I capitali sono serviti a completare la fase pre-clinica.

4. Movendo Technology – 10 milioni. Sergio Dompé, patron dell’omonima azienda farmaceutica ha investito nel luglio 2016 10 milioni sullo spinoff dell’Istituto Italiano di Tecnologia che mira ad applicare sull’uomo pezzi di robot per innovare la riabilitazione. Gli uomini che compongono il team sono Carlo Sanfilippo, Simone Ungaro e Jody Saglia. Che hanno creato un’impresa da una tesi di dottorato.

5. Rigenerand – 8,7 milioni. La società biotech fondata da Massimo Dominici, che ha chiuso il round nel maggio 2016, sviluppa una terapia basata su cellule staminali contro tumori rari. Il founder, tornato in Italia dagli Usa per amore ma anche per la sua sfida imprenditoriale, ha incontrato il suo socio Gianni Bellini per caso in un ristorante.

6. InstaPartners – 8 milioni. La società fondata nel 2015 da Ignazio Rocco di Torrepadula ha chiuso nel febbraio 2016 un aumento di capitale a cui hanno partecipato nomi importanti come Alessandro e Mauro Benetton, Paolo Merloni, Lorenzo Pelliccioli, la famiglia Venesio, Hans Paul Burkner, Giovanni Landi e Jean Pierre Mustier, attuale ceo di Unicredit.

7. Mosaicoon – 8 milioni. La scaleup siciliana che ha realizzato una piattaforma collaborativa per la realizzazione di campagne video online nel maggio 2016 ha chiuso un round con un gruppo di imprenditori e di family office. Si tratta di uno dei maggiori degli ultimi anni fatto senza l’apporto di soggetti istituzionali.

8. Cloud4Wi – 7,2 milioni. La società che permette agli esercizi commerciali di “monetizzare” i servizi wifi offerti ai clienti usando strumenti di marketing digitale ha sede legale negli Stati Uniti ma può essere considerata in parte italiana perché è nata a Pisa e ha uffici in Italia. Dopo i 4 milioni di dollari da United Ventures nel 2014, nel marzo 2016 sono arrivati altri fondi (8 milioni di dollari) da investitori americani.

9. Silk Biomaterials – 7 milioni. Nell’aprile 2016, il fondo di venture capital Principia III-Health, specializzato in healthcare e biomedicale. ha investito in questa società nata nel Parco Scientifico Tecnologico ComoNExT che si occupa dell’applicazione in ambito clinico della fibroina, proteina prodotta dai bachi da seta con straordinarie proprietà rigenerative.

10. BeMyEye – 6,5 milioni. La società fondata da Gian Luca Petrelli che coniuga marketing e geolocalizzazione grazie a un network di collaboratori detti “eye” (o “occhi”) ha chiuso nel maggio 2016 un round a cui hanno partecipato Nauta Capital, P101 e 360 Capital Partners. Contemporaneamente, la startup ha annunciata anche l’acquisizione della francese LocalEyes, operazione che mira al consolidamento sul mercato europeo.

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