Le 5 doti da ricercare in un leader innovativo, secondo un test di Google

Un buon leader deve essere una persona capace di far crescere il proprio team, non solo per farne sviluppare le competenze, ma anche per far crescere i professionisti all’interno dell’azienda. Alle competenze tecniche deve unire capacità di motivare e fiducia al team. Così dipendenti di Google valutano i loro capi…

Pubblicato il 18 Dic 2018

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Come si riconosce un leader innovativo? Recentemente mi è capitato di leggere un interessante articolo su Inc.com dove si riportano tredici domande che vengono fatte ai dipendenti per valutare il proprio capo, e soprattutto per capire se il capo ha le doti di leader che si richiedono in un’azienda innovativa e all’avanguardia come Google.

Vorrei provare a prendere spunto da queste domande per mettere in evidenza cinque delle caratteristiche per me fondamentali per definire un brevissimo identikit del leader.

1. Favorire lo sviluppo personale

Un buon leader deve essere una persona capace di far crescere il proprio team, non solo per farne crescere le competenze, ma anche per farli crescere come professionisti all’interno dell’azienda. Ovviamente per far crescere il proprio team è importante evitare di fare micro-management, ovvero di stare troppo “addosso alle persone”, e soprattutto di voler sapere qualsiasi cosa accada. Un buon leader deve avere una visione d’insieme, e scendere nel dettaglio per dare supporto solo quando richiesto.

2. Motivare

Per avere un team performante è necessario avere un team che confidi nelle proprie capacità e che sia motivato. Il buon leader deve sapere come spronare le persone, far sì che esprimano il loro potenziale, e fare leva sulle capacità che ogni membro del team ha, per poter dare il massimo contributo.

3. Dare fiducia

Sviluppo personale e motivazione crescono esponenzialmente quando il leader ripone il giusto livello di fiducia nel proprio team. Creare un rapporto di fiducia è importante perché il team riesca a dare il massimo, e soprattutto si senta giustamente valorizzato nel proprio lavoro. Bisogna evitare il “blame & shame” e non puntare sempre il dito verso il proprio team quando si commettono degli errori, infatti lavorare insieme significa anche sbagliare insieme. Dare fiducia e infondere fiducia nel team sono alla base di qualsiasi attività professionale efficace ed efficiente.

4. Comunicare chiaramente

La comunicazione è alla base di un team coeso e che funziona. La comunicazione deve essere in tutti i sensi:

  • dal basso, perché il leader deve avere la classica porta aperta per ascoltare il proprio team;
  • da e verso l’alto, perché si devono comunicare chiaramente gli obiettivi, il focus e quello che si intende fare, ma nello stesso tempo è necessario dargli voce verso i livelli gerarchicamente più alti (escalation);
  • lateralmente, poiché bisogna ascoltare anche i propri pari, i leader di altri team nella propria azienda.

Questa comunicazione deve essere continua, periodica e fluire in tutti i sensi appena descritti.

5. Competenze tecniche

Ultimo, ma non ultimo, chi ha la responsabilità di un team deve anche essere in grado di valutare tecnicamente i risultati del lavoro fatto, ed eventualmente supportare le persone qualora sia necessario per risolvere problemi o dettare le priorità. Un leader non deve essere un cosiddetto “native” della materia, ovvero non deve essere un super esperto del settore per poter aiutare il proprio team, ma deve certamente poter capire il problema, ed i suoi aspetti tecnici, per poterlo risolvere.

Nella valutazione dei manager in Google, questi cinque punti che ho elencato vengono sviscerati con un questionario di tredici domande, appunto per valutare quanto un team sia motivato, preparato, come sviluppi le proprie performance e, in definitiva, come venga gestito.

Molto interessanti sono le ultime due domande che troverete nell’articolo citato:

  • Cosa pensi che il tuo manager debba continuare a fare? Quindi cosa fa bene il proprio manager e che deve certamente continuare a fare per il bene del team.
  • Cosa pensi che il tuo manager debba cambiare? Quindi cosa non va bene nella gestione del team, e come il manager dovrebbe in realtà cambiare per migliorare.

Di conseguenza, ai cinque punti su elencati è interessante aggiungerne uno, ovvero che un buon leader deve anche sempre essere aperto al confronto, sia positivo che negativo, perché solo il confronto aperto e trasparente può far evolvere un leader in un super-leader.

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Adriano La Vopa
Adriano La Vopa

Adriano La Vopa è un esperto di innovazione strategica, innovation management e open innovation, ed è partner di Smartangle (www.smartangle.it)

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