Made in Italy

Brindiamo all’incontro con il digitale, ci porterà lontano

Innovazione tecnologica e vino possono e devono coesistere, dice Camilla Lunelli. Che racconta la sua esperienza al primo H-Ack Wine. «È arrivato nel momento in cui stiamo definendo la nostra strategia ed è stata un’esperienza unica. Nei prossimi mesi partiremo con nuove attività online»

Pubblicato il 07 Mar 2014

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Camilla Lunelli, responsabile Comunicazione e Relazioni esterne del Gruppo Lunelli

Ma chi l’ha detto che innovazione digitale e vino sono due mondi paralleli che non si toccheranno mai? Questa distanza percepita tra un mondo legato alla terra, alla storia, alla tradizione e una realtà tecnologica, contemporanea e in continua evoluzione non ha motivo di esistere. Tramite l’innovazione digitale si aprono per il mondo del vino un’infinità di opportunità che permettono di trasmettere contenuti di ogni genere, anche strettamente legati alla tradizione, e di raggiungere nuovi target: i giovani, in primis, ma anche potenziali consumatori in PMadeaesi lontani, sui quali è più difficile operare con gli strumenti classici della comunicazione del vino.

Non bisogna essere dei visionari per credere che la comunicazione del vino possa andare oltre i canali tradizionali, e per questo siamo in questo momento impegnati, come Cantine Ferrari, nella definizione di una strategia digitale che speriamo di rendere operativa nei prossimi mesi, con il lancio di un nuovo sito ricco di contenuti e approfondimenti, un adeguato presidio dei canali social e altre iniziative digitali alle quali stiamo lavorando. Per l’implementazione di questi ambiziosi progetti vogliamo rafforzare il nostro team dedicato alla comunicazione con l’inserimento di un digital manager, che stiamo attualmente ricercando.

Lupus in fabula… proprio nel mezzo di questa nostra riflessione, ci viene proposta da H-FARM, incubatrice di startup che i lettori Economyup sicuramente conoscono bene, la sfida di H-ACK WINE, un “hackathon”, ossia una vera e propria maratona dedicata allo sviluppo di idee e progetti digitali legati al settore del vino. Abbiamo accolto con entusiasmo la sfida di mettere il nostro brand e i nostri progetti futuri nelle mani di tanti, tantissimi giovani pieni di idee e di talento, che per 24 ore no stop, fra l’1 e il 2 marzo, si sono confrontati e hanno lavorato per presentarci una soluzione alla questione proposta loro in fase di brief. I partecipanti sono stati 320 divisi in 30 team, 3 i team vincitori, uno per azienda, e l’ hashtag #hackwine è stato tra i trending topic su Twitter durante il weekend. E’ con questi numeri che si può raccontare il successo di H-ACK WINE che ha raccolto giovani entusiasti provenienti da tutta Italia, e qualcuno anche dall’estero. Il brief da noi proposto ai ragazzi si inserisce in un più ampio progetto che mira a rafforzare il percorso di affermazione internazionale di Ferrari quale ambasciatore dell’Arte di Vivere Italiana. Da sempre, Ferrari è il brindisi degli italiani per eccellenza e accompagna i momenti più importanti del mondo istituzionale, della cultura, dello spettacolo e dello sport: con Ferrari vengono accolti gli ospiti del Quirinale e delle Ambasciate Italiane nel mondo, con Ferrari le star di Hollywood hanno festeggiato la notte degli Oscar, e con Ferrari da sempre brindano i nostri atleti, dagli storici Mondiali di Calcio dell’82 alle Olimpiadi di Sochi appena conclusesi. Anche i grandi nomi della moda e dello stile di vita italiano scelgono le bollicine trentine per suggellare i propri eventi più significativi. Non a caso Ferrari è socio fondatore di Altagamma, la fondazione che riunisce i marchi più prestigiosi del made in Italy.

La richiesta ai ragazzi riuniti nel campus di H-FARM è stata quella di fare di Ferrari un ambasciatore anche digitale dello stile di vita italiana, creando possibilmente dei legami fra online e offline, ossia fra il mondo virtuale e l’esperienza reale vissuta da chi frequenta il luoghi Ferrari, siano essi la nostra cantina, i nostri locali – i Ferrari Spazio Bollicine – o altri luoghi – hotel, terrazze, winebar o resort – in cui Ferrari è protagonista. Una volta lanciato il brief, i ragazzi, che per lo più non si conoscevano tra di loro, hanno scelto l’azienda sulla quale sviluppare il proprio progetto e sono andati alla ricerca, in un’atmosfera degna di Wall Street negli anni ’80, di altri membri, con competenze complementari alle proprie, per comporre il team. A questo punto ha avuto inizio il lavoro vero e proprio durante il quale le squadre sono state seguite, oltre che dai mentor di H-FARM, dalle aziende stesse, fornendo materiali, spunti di riflessione e informazioni sui propri prodotti, sul target, sui mercati e molto altro.

Camilla Lunelli brinda in H-Farm con Riccardo Donadon, Marisa Allegrini e Alessandro Lunelli

Dopo una nottata in bianco, condita da contest notturni, musica e pizza, è giunto il momento delle presentazioni alle aziende. In soli tre minuti un portavoce per ogni team, chi più timido ed inesperto, chi più audace ed esilarante, ha presentato il proprio progetto corredato da video o da dimostrazioni pratiche di app già funzionanti. Poco il tempo per convincere una giuria che la tua idea è quella giusta, ma è proprio questo il bello: non si tratta solo di avere l’idea giusta ma anche di dimostrare di avere le capacità di realizzarla e di crederci fino in fondo. Visto il brief lanciato da Ferrari, il progetto vincente non poteva che chiamarsi La Bella Vita: sviluppato dal team Wine Wine West, il programma permette agli utenti di trasformare in una clip da condividere con gli amici la degustazione di un’etichetta Ferrari. E come? In ogni confezione – secondo il progetto del team – il cliente trova un codice che dà l’accesso alla app. Una volta effettuato l’accesso, a ogni momento della degustazione si associa una descrizione: dove si vorrebbe essere (osservazione del colore), cosa si vorrebbe fare (odore), in che contesto ci si immagina (degustazione). La app “monta” da sé un video in base alle indicazioni, che può essere condiviso su Facebook, Twitter e altri social media. «La necessità era unire digitale e reale. Il nostro target sono stranieri o italiani residenti all’estero – spiega Fausto Maglia, portavoce del team- Noi abbiamo preso tre elementi di degustazione: osservazione colore, odore, degustazione. A ognuna di queste fasi si associa un passaggio: in che città vorrei essere (Roma? Firenze?), che attività vorrei fare (guidare una Vespa? Passeggiare per Venezia?) e che momento (una cena di famiglia, un aperitivo…). L’utente digita le sue risposta, la app realizza il tutto, al termine del filmato si spiega: “Non ero in Italia, ma è come se ci fossi stato. Grazie a Ferrari”».

Insieme a Ferrari, hanno accolto la sfida di H-ACK WINE Allegrini, storica cantina della Valpolicella rappresentata da Marilisa Allegrini, e Vinitaly International, guidata dalla sua managing director, la vulcanica Stevie Kim. Oltre ad avere lanciato un proprio brief, Vinitaly International ha supportato l’iniziativa fin dall’inizio, proponendosi come ponte fra il mondo del vino e H-FARM. Da tempo Vinitaly lavora, con ottimi risultati, all’internazionalizzazione dell’evento facendo fortemente leva sulla possibilità di applicare l’innovazione digitale al mondo del vino made in Italy.

L’esperienza in H-FARM è stata per noi incoraggiante. In un’Italia che fa i conti con la crisi economica e la disoccupazione giovanile, vedere centinaia di giovani creativi digitali, accorsi da tutta la penisola, a dar vita ad un vortice di idee brillanti e innovative ci mostra molto di questo Paese che non ha deciso di arrendersi. L’ottimismo che abbiamo respirato in un contesto di totale fermento creativo e le capacità dei partecipanti di dare vita, in solo 24 ore, a progetti lucidi ed innovativi, unendo le competenze di marketing specialists, sviluppatori e designers hanno reso quest’esperienza davvero unica.

* Camilla Lunelli è reponsabile Comunicazione e Releaioni esterne del Gruppo Lunelli, azienda proprietaria tra l’altro delle Cantine Ferrari e dell’acqua Surgiva.

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