L’auto è fuori dalla crisi, ecco come si sta preparando al futuro

In Italia il mercato è ripartito: vale 189 miliardi, pari a circa l’11% del Pil, e l’obiettivo 2 milioni di immatricolazioni è vicino, secondo un report del Centro Studi Promotor. Si torna così a livelli pre-crisi. È il momento quindi di puntare sull’innovazione, grazie all’uso dell’ intelligenza artificiale. E non solo

Pubblicato il 28 Set 2017

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Crisi addio. Almeno per l’auto, settore che non solo è uscito dagli anni di restrizione economica ma che addirittura contribuisce all’accelerazione dell’economia italiana. È quanto emerge da un report del Centro Studi Promotor.

Per il mercato italiano, si legge nella ricerca, l’obiettivo di 2 milioni di autovetture nel 2017 è ormai a portata di mano. Dopo un primo semestre positivo, si preannuncia così una seconda parte dell’anno in ulteriore crescita. In agosto si è registrato un incremento delle immatricolazioni a due cifre (15,9%), mentre dalle inchieste del Centro Studi Promotor emerge che gli operatori che si attendono domanda in consolidamento sui buoni livelli attuali o in crescita sono passati dal 52% di giugno al 73% di luglio e all’81% di agosto. Il superamento della soglia di 2 milioni di immatricolazioni apre la strada al raggiungimento dei valori fisiologici ante-crisi per il mercato italiano che dovrebbe avvenire nel 2019 e quindi con due anni di anticipo rispetto al ritorno ai livelli ante-crisi del prodotto interno lordo, che, con il tasso di crescita attuale (+1,5% annuo), dovrebbe essere raggiunto nel 2021.

Nello report sono presenti anche dati sulla spesa delle famiglie e delle imprese italiane per gli autoveicoli con dati consuntivi relativi al 2016 e una previsione per il 2017, anno nel quale la spesa del Paese per l’auto sarà di 189 miliardi pari a circa l’11% del Pil. Il maggior esborso sarà per l’acquisto di carburanti (58,2 miliardi), mentre 49,4 miliardi saranno destinati all’acquisto di autoveicoli, 41,6 miliardi alla manutenzione, alla riparazione e ai pneumatici, 17,7 miliardi all’assicurazione, 8 miliardi ai pedaggi autostradali, 7,9 miliardi ai ricoveri e parcheggi e 6,2 miliardi alle tasse automobilistiche per un totale, che come si è detto, è di 189 miliardi contro i 178 del 2016 (+6%).

Dato il peso del settore nell’economia italiana e del suo apporto allo sviluppo, ci si attende una maggiore attenzione al settore dell’automobile che grazie alle innovazioni degli ultimi anni ha, tra l’altro, aperto la prospettiva di ridurre a zero l’incidentalità stradale e di contenere fortemente le emissioni inquinanti, mentre, con l’avvento dell’auto a guida autonoma, la mobilità sarà più facile ed accessibile per tutti.

Vediamo dunque quali sono le tappe per il futuro.

Intelligenza artificiale, auto connessa, driverless car.

In un futuro non molto lontano le nostre automobili freneranno in automatico in vista di un pericolo, ci consentiranno di rispondere a email o consultare le app sullo smartphone soltanto grazie ai comandi vocali, ci suggeriranno i ristoranti più vicini adatti ai nostri gusti, ci faranno capire quando sta per verificarsi un guasto e ci consentiranno addirittura di ricevere alert se i nostri figli stanno superando i limiti di velocità. E presto si guideranno completamente da sole. Questo grazie alle applicazioni di Intelligenza Artificiale.

Intelligenza artificiale, ecco come rivoluzionerà il mondo delle auto

Auto e fintech: pagamenti digitali e mobilità.

L’incrocio tra i due settori, quello dell’automotive e quello delle tecnologie applicate al mondo finanziario, porterà a grandi novità riguardanti i pagamenti in mobilità. In un prossimo futuro le automobili saranno in grado di immagazzinare i profili dei loro guidatori, ricavare una mappa dei loro percorsi abituali ed evidenziare qualsiasi cosa che richieda un pagamento lungo il tragitto, che sia un pedaggio autostradale o un caffè all’autogrill. Dunque, state pure comodi: in futuro le auto ci permetteranno di pagare il rifornimento di carburante restando seduti al volante.

Automotive e fintech, cosa succede se le auto diventano banche

Auto elettrica

Il mercato investe su Tesla perché l’auto elettrica è il futuro” dice Umberto Bertelè. La casa californiana produttrice di auto elettriche fondata da Elon Musk (nel passato co-fondatore di PayPal) a inizio aprile è diventata la prima americana del settore per capitalizzazione di Borsa, con un valore pari a 51,5 miliardi di dollari. Superando, nel giro di qualche giorno, colossi come Ford (44,7) prima, e General Motors (50,1) poi. Un risultato frutto di una cavalcata da parte di Tesla che va oramai avanti da mesi. “Il mondo finanziario – scrive Bertelè – intravede grandi potenzialità di crescita nella società californiana perché investe in elettronica e fabbrica le batterie”

Il mercato scommette su Tesla perché l’auto elettrica è il futuro

I segnali della trasformazione digitale che sta impattando sul settore automotive cominciano a essere visibili. Ecco quali sono:

Automotive, 7 tendenze che stanno rivoluzionando le quattro ruote

Ed ecco come si stanno preparando i grandi player per affrontare una rivoluzione già in atto:

Il futuro dell’auto: i progetti di tutti i grandi costruttori da qui al 2020

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