Bending Spoons, ha chiuso un round equity da 710 milioni di dollari a una valutazione pre-money di 11 miliardi. Un altro segnale dell’accelerazione presa dalla tech company che ha appena comunicato l’acquisizione di AOL e l’ottenimento di un prestito da 2,8 miliardi. Per questo il CEO Luca Ferrari può permettersi di affermare con sicurezza: “Siamo ancora all’inizio del nostro percorso e abbiamo piani ambiziosi per continuare a investire e crescere»
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La notizia: 710 milioni in equity da fondi internazionali
Il nuovo round—guidato da T. Rowe Price Investment Management con la partecipazione, tra gli altri, di Baillie Gifford, Cox Enterprises, Durable Capital Partners, Fidelity, Foxhaven e Radcliff—porta benzina fresca a un motore già ben rifornito:, anche se solo una parte del round andrà all’azienda: 270 milioni di dollari sono di capitale primario e 440 milioni di capitale secondario. Per alcuni investitori, quindi, si tratta di una exit.
Il capitale primario, è il denaro che viene direttamente investito nella società da parte degli investitori. Questi fondi vengono utilizzati per finanziare le operazioni della società, come la crescita, l’espansione, lo sviluppo di nuovi prodotti o altre attività aziendali. In altre parole, è il capitale che entra direttamente nelle casse dell’azienda.
Il capitale secondario, che in questo caso è la maggior parte, è denaro non entra direttamente nelle casse dell’azienda, ma viene utilizzato per acquistare azioni già esistenti da investitori precedenti (come fondatori, investitori iniziali o altri azionisti). Quindi, invece di finanziare la crescita dell’azienda, il capitale secondario serve a consentire a questi azionisti di vendere parte delle loro azioni. Non influisce direttamente sulle operazioni dell’azienda, ma fornisce liquidità agli azionisti.
Nelle scorse settimane l’azienda ha, inoltre, ottenuto un pacchetto di finanziamenti da 2,8 miliardi di dollari, che sarà utilizzato per sostenere nuove acquisizioni. Tra queste spiccano gli accordi per rilevare AOL e Vimeo (closing soggetto a condizioni e approvazioni, per Vimeo anche dell’assemblea degli azionisti).
Il comunicato ai mercati statunitensi conferma entità e composizione del round e gli stessi investitori globali, a riprova dell’interesse internazionale verso il modello “buy & build” della società milanese.
Il contesto: la stagione delle grandi prede
L’annunciata acquisizione di AOL —icona dell’internet americano—non è un colpo estemporaneo ma l’ennesimo tassello di una strategia: il debito da 2,8 miliardi, ottenuto da un pool di banche globali, è la leva finanziaria che apre una stagione di shopping selettivo su asset digitali con forte brand equity.
Bending Spoons tiene a smentire chi potrebbe vederla come un “private equity mordi e fuggi”, L’azienda dichiara di non aver mai venduto una controllata e di puntare a “detenerla per sempre”, intervenendo dopo l’acquisizione con un playbook ricorrente: rinnovamento tecnologico, redesign dell’interfaccia, rilascio rapido di funzionalità, ottimizzazione marketing/monetizzazione, riorganizzazione per la performance. Tradotto: meno lifting cosmetico, più re-platforming profondo guidato dai dati.
Perché gli investitori puntano su Bending Spoons
Se il debito servirà per sostenere la strategia di M&A, i capitali del nuovo round saranno impiegati per potenziare le capacità tecnologiche della società, in particolare sul fronte dell’intelligenza artificiale.
«Siamo orgogliosi di accogliere alcuni tra i migliori investitori al mondo, che credono nel nostro approccio alla creazione di valore e nel potenziale delle opportunità future”, dice Luca Ferrari. Al netto dell’enfasi, è qui il punto: non è (solo) questione di check, ma di fiducia nel metodo—comprare bene, rifare ancora meglio, far crescere di più e più a lungo.
Gli investitori del round—attori globali di lungo corso, non “tourist capital”—scommettono su tre fattori:
- Economia di prodotto potenziata dall’AI. Dalla super-risoluzione e face enhancement di Remini fino ai flussi di produzione e distribuzione video (StreamYard, Brightcove, domani Vimeo): l’AI è un moltiplicatore di margini e qualità percepita, con effetti immediati su acquisizione e retention.
- Scala di go-to-market. Una macchina di performance marketing e CRO che, una volta “pluggata” su brand noti (Evernote, WeTransfer, Meetup), accelera le curve di crescita e monetizzazione. L’acquisizione di Evernote nel 2023 è stato un primo banco di prova di questa tesi. Adesso tocca a Vimeo e AOL.
- Attitudine da “industrializzatori” del software. Il playbook post-acquisizione dichiarato nel comunicato è esattamente ciò che gli investitori cercano quando un player europeo vuole competere a livello globale: disciplina sul prodotto, misurabilità, tenuta nel tempo.
Il talento come vantaggio competitivo
Ma c’è un altro fatto che spiega la crescita e la fiducia trovata sul mercato dei capitali da Bending Spoons. La cultura organizzativa è l’altro “asset invisibile”. Nel solo 2025, Bending Spoons ha ricevuto oltre 600mila candidature e ha mantenuto un tasso di offerta allo 0,04%—un indicatore della densità di talento che l’azienda rivendica come fattore distintivo—oltre a vari riconoscimenti Great Place to Work. Per chi fa integrazione a ritmo sostenuto, avere team capaci di “rifare un prodotto in sei mesi” è determinante.
In un’Europa che spesso fatica a far crescere e trattenere i propri campioni digitali, Bending Spoons prova a scrivere una strada diversa: meno retorica da “prodotto nato ieri e già globale”, più pragmatismo da fabbrica del software in grado di assorbire, rinnovare e rilanciare brand planetari. I 710 milioni di oggi non sono un traguardo; sono il carburante per rendere credibile un progetto industriale di lungo periodo. E per trasformare il “made in Italy” del software da eccezione a normalità.





