L’Italia che accelera: come rivedere la puntata

Il discorso di Tim Cook alla Bocconi, i riconoscimenti per alcuni incubatori italiani e i successi di startup come D-Orbit: l’attenzione globale per il nostro Paese cresce. Ospiti in studio: Aldo Curinga, amministratore delegato di The Hive, e Gian Angelo Geminiani, fondatore di Funny Gain

Pubblicato il 13 Nov 2015

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Giovanni Iozzia intervista Aldo Curinga e Gian Angelo Geminiani

L’Italia che accelera. Si intitola così la puntata del nostro magazine televisivo andata in onda martedì 17 novembre su Reteconomy Sky 512. Apre la puntata uno stralcio del discorso di Tim Cook all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università Bocconi. È la prima volta che l’amministratore delegato di Apple tiene uno speech in Europa e ha scelto l’Italia come punto di partenza.

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Forse è il segno che per le grandi compagnie hi tech globali non siamo proprio la periferia del mondo. E riconoscimenti, sia per l’Italia che per le sue università arrivano anche da altre istituzioni importanti come UBI Global, un ente di ricerca svedese che stila le classifiche dei migliori incubatori universitari. Nel ranking europeo 2015 il Polihub si è piazzato al secondo posto. Mentre per quanto riguarda gli incubatori affiliati alle università, l’Italia è nella top ten con il terzo posto di H-Farm e, a sorpresa, l’ottavo posto di The Hive, acceleratore marchigiano con sede principale ad Ancona e altri uffici tra Roma, Milano e altre città italiane e straniere.

Dopo l’intervista con Stefano Mainetti, consigliere delegato di Polihub, il dibattito in studio è con l’amministratore delegato di The Hive, Aldo Curinga e con Gian Angelo Geminiani, uno startupper che ha aperto la sua impresa, Funny Gain, a San Marino. realtà molto discussa nel campo dell’innovazione perché ha messo in atto alcune politiche “aggressive” per attrarre startup all’interno della Repubblica del Titano.

Chiude la puntata la storia di D-Orbit, una società che ha sviluppato un sistema per pulire lo spazio dai satelliti non più in uso. L’azienda è legata all’incubatore ComoNext e ha ricevuto a inizio ottobre un round di investimenti per un valore di circa 1,83 milioni di euro.

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