Ordinare un prodotto online e riceverlo a casa non in giornata ma in meno di un’ora o, addirittura, in una manciata di minuti. Il quick commerce (o q-commerce) promette tutto questo e…lo fa. Una formula che non si sostituisce al commercio tradizionale e neanche alla grande distribuzione, ma si propone come un suo complemento ideale.
Secondo lo studio “Fast & Focused – Il Quick Commerce entra in corsia”, elaborato dalla sociologa dei consumi Marilena Colussi e diffuso a luglio 2025:
- Il 91% delle aziende vede il Q-Commerce come leva per acquisire nuovi clienti
- Il 64% segnala un incremento delle vendite
- Il 36% lo ritiene utile per migliorare il proprio posizionamento competitivo
Lo scenario che emerge è quello di un canale complementare, utile per estendere la penetrazione di mercato e rafforzare la percezione di innovazione.
Ma cosa è esattamente, a chi si rivolge e, soprattutto, cosa lo rende possibile?
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Quick commerce: il significato
Il Quick commerce (o q-commerce) è la nuova generazione dell’eCommerce. Nel consegnare la merce a chi l’ha ordinata nel giro di pochissimo tempo (addirittura pochi minuti), il suo obiettivo è assicurare al consumatore un’esperienza più veloce e, in definitiva, migliore.
Il q-commerce è partito dal grocery, ma si è espansoanche in altri settori merceologici: beauty, tecnologia, commercio di fiori ecc. ecc. Tra i protagonisti del quick commerce nella consegna di generi alimentari, a partire dal 2021, c’è stata la startup tedesca Gorillas. In Italia ha tentato di contrastarne l’ascesa Macai, startup con sede a Milano che ha ottenuto a novembre 2021 un finanziamento pre-seed da 3 milioni di dollari. Ma negli anni successivi il settore ha dovuto affrontare un consolidamento: oggi alcune realtà si contendono un mercato che è comunque foriero di opportunità.
Quick commerce: come si è affermato nel mondo
Molte corporate e diverse startup hanno cominciato a muoversi anni fa per affrontare il mercato del quick commerce.
Vediamo le prime realtà nate al momento dell’esplosione del fenomeno, intorno al 2020/2021.
Corporate e q-commerce: le prime azioni
— Walmart ha introdotto Walmart + , che negli Stati Uniti propone consegne nello stesso giorno dell’ordinazione (same day delivery)
— Lidl ha acquisito Real.de, uno dei più vasti marketplace in Germania
— Delivery Hero ha acquisito InstaShop per 360 milioni di dollari, allo scopo di espandere la consegna di generi alimentari in Medio Oriente
— Carrefour ha guidato un round da 40 milioni di euro per Cajoo, pioniere del quick commerce in Francia
Le prime startup del q-commerce
— GoPuff, una startup statunitense di grocery delivery, ha raccolto 1 miliardo di dollari, con una valutazione di 15 miliardi, e ha acquisito altre società, Fancy e Dija, per espandersi in UK
• Getir, società turca di rapid delivery, ha raccolto 555 milioni di dollari, con una valutazione di 7,5 miliardi
• Gorillas ha raccolto un miliardo raggiungendo una valutazione di 3 miliardi, poi nel 2022 è stata acquisita da Getir.
• Flink, startup tedesca di consegna di generi alimentari, ha chiuso un round da 240 milioni di dollari dopo 6 mesi di vita.
Quick commerce: il consolidamento 2023
Il quick commerce era emerso come trend importante nel 2020, soprattutto a causa della pandemia da Covid-19 che ha spinto molte persone a fare acquisti online. Poi però l’interesse è andato scemando e il business si è dimostrato impervio per una serie di ragioni.
A luglio 2023 Getir, la startup turca pioniera della consegna ultraveloce della spesa, ha abbandonato Italia, Spagna e Portogallo. Quell’anno hanno lasciato il nostro Paese anche Gorillas e UberEats.
Quick commerce: le principali realtà attive in Italia e Europa
E oggi? In Italia si distingue una realtà come Glovo. In Europa, Getir e Gorillas sono tra i leader nel settore, offrendo un servizio ultra-rapido che raggiunge i consumatori in meno di 10 minuti.
Questi attori stanno costruendo un’infrastruttura logistica altamente tecnologica, con l’obiettivo di garantire efficienza e accessibilità in tempo reale, estendendo continuamente il loro assortimento e integrando nuove soluzioni per il monitoraggio e la gestione delle consegne.
L’esperienza di Glovo: i dati 2025
Come detto, tra i pionieri del quick commerce c’è Glovo, startup spagnola fondata nel 2015 a Barcellona e oggi attiva in 23 paesi in Europa, Asia Centrale e Africa. Fornisce una piattaforma tecnologica in grado di connettere clienti, aziende e corrieri, offrendo servizi on-demand multicategoria da ristoranti locali, negozi di alimentari e supermercati, fino ai principali negozi al dettaglio.
Il “Quick Commerce Leadership Summit 2025”, tenuto da Glovo a Milano a luglio 2025, ha messo in luce la centralità di Glovo nel panorama del commercio ultra-rapido. Con oltre 800 città italiane servite e una penetrazione del 65% della popolazione, l’azienda prevede di raggiungere 3,1 milioni di utenti entro il 2025, con un incremento del 30% degli ordini tra il 2023 e il 2024.
Nel periodo 2024–2025, Glovo punta a un aumento del +26,3% degli ordini, ampliando l’offerta a oltre 5.700 prodotti. La crescita è solida anche nel settore non-food, con l’obiettivo di attrarre 1,2 milioni di nuovi clienti. L’infrastruttura logistica, capillare e tecnologicamente avanzata, risponde alle esigenze di un consumatore sempre più attento a velocità, accessibilità e varietà dei prodotti, con previsioni di un +50% di crescita nel 2025.
Già nel 2021 il cofondatore, Oscar Pierre, diceva al sito specializzato Sifted: “Il trend per il futuro è evidente: i prodotti venduti tramite e-commerce devono trovarsi vicino ai consumatori, e questo si traduce in pratica nei dark store, i magazzini in città”. Una previsione decisamente azzeccata.
(Articolo aggiornato al 15/07/2025)