Strategie

Perché Just Eat ha comprato 4 startup da Rocket Internet (compresa HelloFood Italia)

La società di food delivery quotata a Londra ha acquisito per 125 milioni di euro le attività in Italia, Spagna, Brasile e Messico del gruppo tedesco. Le ragioni dell’operazione? Rocket esce dai mercati dove non ha ottenuto i risultati sperati, Just Eat punta a maggiori economie di scala

Pubblicato il 05 Feb 2016

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David Buttress, Ceo di Just Eat

Just Eat, marketplace digitale internazionale con sede a Londra specializzato nella consegna di cibo a domicilio, ha raggiunto un accordo con Rocket Internet, colosso europeo del settore con sede a Berlino, per l’acquisizione di quattro attività, e con Foodpanda, altra startup berlinese attiva nel comparto (supportata da Rocket Internet), per un importo pari a 125 milioni di euro.

L’acquisizione riguarda le attività relative alla consegna online di cibo a domicilio in Italia (HelloFood Italia e PizzaBo), Spagna (La Nevera Roja), Brasile (HelloFood Brazil) e Messico (HelloFood Mexico).

Le attività acquisite, si legge in un comunicato aziendale, sono fortemente complementari ai business di Just Eat che operano in questi mercati e l’acquisizione è coerente con la strategia di Just Eat di essere leader nei mercati dove opera.

Fondata nel 2000 in Danimarca da Jesper Buch e lanciata come servizio l’anno successivo, nel 2006 Just Eat si è trasferita a Londra. La società, che è quotata al London Stock Exchange, possiede una tecnologia proprietaria in grado di offrire un servizio per ordinare online in modo veloce ed efficace. Attualmente ha circa 13,4 milioni di utenti e oltre 61.000 ristoranti takeaway.

Just Eat si dice convinta che questa operazione apporterà forti economie di scala, rinnovato focus e nuovi talenti alle sue attività locali. A detta del gruppo britannico, i mercati del takeaway online di Italia, Spagna, Brasile e Messico messi insieme valgono in tutto 8 miliardi di sterline.

Le ragioni dell’operazione

“Questa transazione – commenta David Buttress, Ceo di Just Eat – riflette la nostra ambizione di effettuare acquisizioni strategiche e di valore che possano consolidare la nostra leadership del marketplace digitale globale per la consegna di cibo a domicilio”.

“Questa vendita a Just Eat – afferma Oliver Samwer, Ceo e fondatore di Rocket Internet – rappresenta un positivo passo in avanti per l’industria internazionale del takeaway online, perché mette in grado tutte le parti in causa di focalizzarsi sulle loro risorse per costruire business più grandi e migliori nel lungo termine nelle loro geografie di riferimento”.

Queste le dichiarazioni ufficiali, mentre anche gli analisti stanno cercando di capire le reali motivazioni della mega-acquisizione da una parte, e della massiccia vendita dall’altra, oltre a delinearne le immediate conseguenze e gli scenari futuri.

Bloomberg sottolinea come il principale obiettivo dell’azienda britannica sia espandersi al di là dei confini di un mercato domestico sempre più affollato. “Sta aumentando la concorrenza nel mercato del takeaway online, che sta crescendo velocemente – scrive la testata economica – e questo negli ultimi tempi stava spingendo alcuni analisti ad abbassare le quotazioni di Just Eat. D’altra parte Rocket Internet possiede in parte Delivery Hero, startup concorrente di Just Eat, che sta pensando di quotarsi in Borsa il prossimo anno”. Soltanto pochi giorni fa, a fine gennaio, Morgan Stanley avvisava gli investitori di Just Eat che un’altra concorrente, Deliveroo, stava conquistando quote di mercato. In particolare l’analista Andrea Ferraz, pur ricordando che circa il 70% dei ristoranti che fanno takeaway utilizza Just Eat, sottolineava come Deliveroo, che si occupa della consegna di cibo per ristoranti che non fanno già home delivery, stia crescendo velocemente. “Sta per arrivare il momento – sosteneva Ferraz – in cui Just Eat non avrà più la maggioranza dei ristoranti sulla propria piattaforma, perdendo così l’effetto network”. Evidentemente il gruppo britannico ha deciso di mantenere, anzi di ampliare, questo effetto.

“Ci aspettiamo – è il commento di David Amiras, analista dell’investment bank canadese Canaccord Genuity – che questa operazione rafforzi la posizione del gruppo nei mercati in cui ha effettuato le acquisizioni e fornisca maggiori rassicurazioni sul fatto che è in grado di fornire benefici di scala”.

Il Financial Times aggiunge che, come hanno rilevato diversi analisti, in questo specifico settore della food delivery online sussiste una dinamica “winner takes most”, “chi vince si prende la maggioranza”, ovvero il leader di mercato in un Paese ottiene sostanzialmente più ricavi dei suoi rivali.

Quanto a Rocket Internet, secondo la rivista specializzata Tech.eu l’“unicorno” tedesco (così si chiamano le rare startup che superano il miliardo di euro di fatturato) potrebbe essere stata in qualche modo costretta a prendere la decisione di vendere le attività dalle quotazioni in caduta, oltre che dal fatto – come ha sostenuto la stessa società – che le startup vendute rappresentano “operazioni non-core” e non sono “market-leading”.

Esplicita l’analisi della rivista spagnola El Confidencial sulla vendita delle startup da parte di Rocket Internet, tra cui l’iberica La Nevera Roja: “La ragione è chiara: Rocket Internet ha ritenuto di non aver ottenuto un rendimento sufficiente da nessuna di queste quattro società (per la Nevera Roja ha pagato 80 milioni di euro a febbraio 2015) , perciò ha preferito disfarsi di tutte e lasciarle nelle mani di Just Eat”. D’altra parte, come fanno notare in molti, ancora il mercato delle prenotazioni digitali di consegne a domicilio è decisamente ristretto, perché la gente è abituata a ordinare per telefono. Mercato limitato e concorrenza crescente sono due elementi che, se combinati insieme, possono avere come conseguenza acquisizioni e merger.

I dettagli dell’operazione

L’acquisizione delle attività in Italia, Brasile e Messico si completa oggi. L’acquisizione del ramo di attività spagnolo sarà soggetta all’approvazione della commissione locale per il mercato e la concorrenza che ci si aspetta avvenga entro la fine di Q2 2016.

A valle di questa operazione, il ramo di attività di hellofood Brazil verrà ceduto ad iFood, e si prevede che l’attività venga ceduta alla joint venture già in essere.

Il valore degli asset lordi del business acquisito, alla data del 31 dicembre 2014, era pari a € 6.4 milioni e le perdite aggregate prima delle tasse per l’anno conclusosi nella medesima data erano pari a €16.3 milioni.

Nell’insieme, le attività acquisite hanno visto registrare un aumento degli ordini dell’83% nel 2015, e Just Eat si aspetta che questa acquisizione, al netto dei costi una tantum relativi alla transazione e per l’integrazione, porterà ad un miglioramento dell’adjusted Eps per l’anno fiscale 2016 e un EBITDA 2017 migliore per 5 milioni di sterline. Sono attesi ulteriori sinergie e miglioramenti dei margini poiché le attività combinate otterranno una crescita più rapida e sostenibile, con miglioramenti all’EBITDA nell’ordine di 10 milioni di sterline l’anno nel 2018.

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