COMPETENZE & CONTAMINAZIONE

Great resignation, mi dimetto e dopo? Una startup per trovare un nuovo lavoro

Una startup appena fondata da due ex- Amazon, Letizia Martelli e Stefano Tartaglia, mette in contatto i giovani che cercano lavoro con professionisti esperti che fanno da advisor. Ecco come funziona OutlierZ e come può aiutare a costruire la carriera

Pubblicato il 21 Apr 2022

OutlierZ

Nel contesto della Great Resignation, il fenomeno delle dimissioni in massa dal posto di lavoro seguito alla pandemia da Covid19, assume sempre più importanza la possibilità di identificare i passi più rilevanti per il proprio lavoro. Il confronto con professionisti e mentori può aiutare a crescere, definire meglio i propri obiettivi e ricollocarsi sul mercato. OutlierZ,  piattaforma di career development nata in questi mesi, si propone di migliorare il settore.

The Great Resignation: cos’è e perché colpisce soprattutto Millennials e Generazione Z

Gli Americani la chiamano “The Great Resignation”, intendendo la grande ondata di dimissioni che, a livello globale, sta generando una mobilità importante nel mercato del lavoro. Da un lato i dipendenti in cerca di un’attività che rispecchi meglio le proprie esigenze di vita sotto tanti punti di vista (dall’economico al sociale), dall’altro le aziende che si interrogano sulle proprie aree di miglioramento.

Negli Stati Uniti, ad agosto dello scorso anno, sono stati 4,6 milioni gli americani che hanno lasciato volontariamente il lavoro. Le ragioni? Burnout, insoddisfazione, ricerca di migliori condizioni lavorative o anche la ricerca di un miglior equilibrio tra vita e lavoro. Un fenomeno partito Oltreoceano ma che ha un impatto a livello globale. In Italia, per esempio, nei primi 9 mesi del 2021, oltre 1,3 milioni di persone hanno scelto di lasciare volontariamente il proprio lavoro (ricerca Prometeia febbraio 2022).

E il fenomeno non sembra destinato a cessare. Secondo uno studio di McKinsey, il 40% dei lavoratori a livello mondiale vuole cambiare lavoro nei prossimi 4-6 mesi. Inevitabile che qualcosa debba cambiare sia dal punto di vista aziendale che del mercato stesso.

In questo clima di incertezza sono quindi molti i lavoratori chiamati a ponderare le proprie scelte così come i passi giusti da intraprendere per reinventarsi. Se è vero che il fenomeno sta avendo un impatto su tutte le fasce d’età, è altrettanto giusto evidenziare come un’incidenza maggiore sia registrabile tra le fila delle nuove generazioni di Millennials e Gen-Z.

Secondo una ricerca di PWC, il 53% di loro si dichiara infatti deluso dalla mancanza di supporto da parte delle aziende circa il proprio sviluppo professionale. Ancora, il 71% domanda un percorso di crescita rilevante, autentico e trasparente.

Le difficoltà di questo momento non derivano quindi dalla mancanza di competenze o di studio, quanto piuttosto da una capacità pratica di gestione di problematiche derivanti da un mercato del lavoro complesso e in rapida evoluzione. Un consiglio di un professionista esperto può aiutare a far luce su problemi sempre attuali, fornendo soluzioni dal punto di vista di chi ci è già passato.

Che cos’è OutlierZ

Dall’idea del confronto tra esperto e giovane, nasce quindi la startup OutlierZ , piattaforma di career development dove professionisti selezionati condividono la propria esperienza lavorativa a beneficio di altri. In pratica un luogo dove chi cerca supporto e consiglio su temi di crescita professionale può incontrare advisor che mettono a disposizione la propria conoscenza. Una realtà appena nata, sulla quale i founder, Letizia Martelli e Stefano Tartaglia sono attivamente al lavoro. I due, basati a Milano, si sono conosciuti in Amazon. Letizia Martelli è cresciuta nella multinazionale americana fino a diventare Digital Marketing Manager di AWS. Ha fondato anche Women@Amazon Web Services Italy, gruppo dedicato alla diversity & inclusion aziendale. Stefano Tartaglia è stato manager in diverse realtà internazionali, ricoprendo anche il ruolo di Supply Chain Operations Manager in Amazon per quasi 4 anni.

Entrambi si sono ben presto resi conto di come fosse importante avere un giusto ambiente stimolante per costruire al meglio la propria carriera. Percorsi di crescita adatti ma anche persone più esperte in grado di dare i giusti consigli. Così è nata l’idea di Out-lierZ: fornire supporto anche a chi, non lavorando in aziende attente alla formazione o al networking, ha più difficoltà ad aver accesso a questi due canali.

Non tutti, infatti, riescono a trovare il supporto giusto per sviluppare il proprio talento potenziale. Da qui l’esigenza di rendere accessibili risorse e supporto a tutti i lavoratori al fine di risolvere le piccole e grandi domande del mondo del lavoro in modo trasparente, e soprattutto rilevante.

OutlierZ

L’importanza di un buon Advisor: come funziona OutlierZ per i giovani in cerca di lavoro

Saper selezionare i migliori professionisti è una delle fondamenta sulle quali si basa la piattaforma. Un processo interno di selezione premia il percorso e l’esperienza dei futuri advisor, reclutati dalle migliori aziende europee.

I career advisors di OutlierZ sono “persone ordinarie con una storia e un’esperienza straordinarie”, e con una predisposizione a dare supporto a chi quelle sfide le affronta per la prima volta, contribuendo così a plasmare i leader di domani.

Navigando nell’app, il giovane lavoratore può scegliere tra categorie specifiche quelle che meglio rappresentano le sue necessità, fino a selezionare l’advisor che preferisce. Il percorso inizia prenotando una video call one-to-one di 30 minuti, sulla base delle disponibilità indicate fino poi a costruire insieme il proprio percorso con obiettivi specifici.

Sull’app di OutlierZ già 50 esperti di 10 Paesi

OutlierZ, ancora in fase early stage, ha lanciato la sua web-app a fine marzo e ha già portato a bordo più di 50 esperti di 10 diversi Paesi puntando sulla validità di un network internazionale, in grado di mutuare esperienze che superino i confini italiani. La società sta ancora lavorando per smarcare il modello di business. Tuttavia il progetto è chiaro: great minds don’t think alike è infatti il suo mantra, supportato dalla convinzione del potere della cross-contaminazione e del valore del confronto tra punti di vista nuovi e differenti.

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Stefania Barbato
Stefania Barbato

Appassionata di musica, libri e tech, contribuisce a sviluppare l’ecosistema startup italiano con progetti innovativi, creatività e go-to-market

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