Tech City

Google Campus Londra, la risposta europea alla Silicon Valley

Ha ospitato oltre 200 mila tra imprenditori, sviluppatori e tecnici; le 2000 startup che lo frequentano provengono da 97 Paesi diversi; gli ospiti hanno tra i 25 e 34 anni e il 20 per cento è donna. È nella Tech City, l’area di Londra dove si crea il futuro

Pubblicato il 14 Apr 2014

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Il Google Campus di Londra

Londra – Nato per creare un ponte tra i vari hub e gli spazi della City dedicati agli startupper, il Google Campus ha portato un po’ dello spirito della Silicon Valley nell’area est di Londra, vicino Old Street, quella che viene definita la Tech City della capitale inglese. Un edificio di cinque piani senza grandi pretese, nulla in confronto ai 93 mila metri quadrati all’avanguardia che Google sta costruendo a King’s Cross, dove sposterà tutto il quartier generale, probabilmente nel 2016. Il Campus di Bonhill Street è più informale, tante vetrate ispirate a un’idea di condivisione, tavoli per gli incontri faccia a faccia tra imprenditori (e aspiranti tali) e i mentor di Google, tra creativi e webdeveloper. Il vero fiore all’occhiello è il Café, a metà strada tra biblioteca e salone letterario, dà l’opportunità di avere uno spazio di lavoro gratuito, copertura wireless, accesso ai workshop e agli eventi del centro, ma soprattutto è il luogo ideale per fare networking davanti a una tazza di caffè americano. Due piani sono riservati al TechHub, che dà a chi diventa “resident” una scrivania e uno spazio di lavoro in condivisione con altri imprenditori. Dopo aver superato la selezione di TechHub, è possibile scegliere una forma flessibile (alcune ore a settimana) o permanente di accesso al primo e secondo piano del Campus, con prezzi che variano da circa 375 a 3.300 sterline l’anno (Iva esclusa). Ci sono anche sale eventi e auditorium che ospitano anche conferenze private, mentre basta registrarsi sul sito ufficiale per frequentare gratuitamente la caffetteria ed entrare a far parte della Community del Campus.

Altri partner del Google Campus sono SeedCamp, un programma di investimento e mentoring per startup europee, e SpringBoard, un acceleratore che, attraverso un workshop di 13 settimane, cerca di favorire l’incontro con angel investors e venture capitalist.

È proprio questa politica volta a incentivare i link tra professionisti dell’IT e a diffondere per osmosi competenze e abilità che dà a Londra una marcia in più e potrebbe renderla davvero la risposta europea alla Silicon Valley. Secondo Eze Vidra, a capo del Google Campus, la crescita “fenomenale” di startup nella City, registrata negli ultimi anni, potrebbe consentire alla capitale inglese di sorpassare altri poli d’attrazione come Tel Aviv, che ha la più alta concentrazione di investimenti venture capital, ma anche Berlino e Stoccolma. Fattori determinanti per aggiudicarle la vittoria, aggiunge Eze Vidra, sono la “densità di network”, la presenza di luoghi nei quali i creativi, i professionisti e gli startupper si incontrano per creare valore per il futuro, e la capacità di creare un “ponte” tra i vari hub sparsi per la città. Quell’onda partita anni fa da Clerkenwell e che ora si è spostata nella zona di Old Street, si sta allargando anche a Hoxton, Shoreditch, Notting Hill, Croydon e Wokingham. Insomma, un flusso inarrestabile dal quale molti giovani, anche italiani, sono stati travolti.

In questi giorni Google Campus ha festeggiato il suo secondo anniversario, registrando una sorprendente crescita: dalle 200 imprese che frequentavano l’hub

Il Google Campus di Londra

nel 2012 si è passati a circa 1.300. Anche i membri sono triplicati in un anno: da 10.000 del 2013 a 30.000 di oggi; in totale il Campus ha ospitato più di 200 mila tra imprenditori, sviluppatori e tecnici nell’ultimo biennio e, in un solo anno, 70.500 persone hanno partecipato ai workshop e agli eventi. Anche se il 47 per cento è di origini britanniche, i frequentatori provengono da 97 diversi Paesi e, prevalentemente, hanno un’età compresa tra i 25 e i 34 anni. Il 20 per cento degli ospiti è donna e, per incentivare la partecipazione femminile, nel 2013 Google ha lanciato il programma “Campus for Mums 2.0” pensato per genitori e mamme. Tra le oltre 2000 startup che frequentano il Campus, il 19 per cento si occupa di tecnologia in generale, il 10 per cento di comunicazione, il 9 per cento di formazione e l’8 per cento di mass media.

Sempre nel 2012, Google ha ritentato la fortunata esperienza londinese a Tel Aviv, inaugurando il Campus nella capitale israeliana, mentre a Parigi e a Berlino ha sponsorizzato alcune iniziative simili, rispettivamente “Le Camping” e “Factory”. Ha così creato un “prototipo” che ora spera di esportare in altre parti d’Europa e del mondo, con l’ambizione di farlo diventare la bussola per chiunque abbia un’idea vincente e voglia lanciare una startup.

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