STARTUP INTELLIGENCE

Data Strategy: quali sono e quanto valgono le startup che si occupano di dati nel mondo

Sono oltre 700 le startup nazionali e internazionali attive nella Data Strategy & Governance censite dal 2017 ad oggi dagli Osservatori del Polimi. Hanno raccolto finanziamenti pari a circa 7,4 miliardi di dollari, con una media di 12,6 milioni di dollari per startup. Ecco il pitch di 8 realtà italiane

Pubblicato il 25 Mar 2022

Stefano D'Angelo

Analista, Osservatorio Startup Intelligence

distribuzione startup Data strategy

Il tema dell’estrazione di valore dai dati ha assunto ormai da molti anni rilevanza nelle agende del Top Management delle organizzazioni. Quest’ultimo è sempre più consapevole dell’importanza degli Analytics per ottenere vantaggio competitivo e sponsorizza non solo progettualità specifiche di analisi dei dati, ma anche trasformazioni organizzative e tecnologiche in ottica data-driven. A conferma di ciò, il mercato delle soluzioni e servizi in ambito gestione e analisi dei dati ha proseguito il suo percorso, tornando ad una crescita a doppia cifra nel 2021. Le soluzioni innovative offerte dalle startup possono rappresentare un elemento fondamentale nella strategia di gestione e valorizzazione dei dati dell’organizzazione.

A partire da queste considerazioni, l’Osservatorio Startup Intelligence, in collaborazione con l’Osservatorio Big Data & Business Analytics del Politecnico di Milano, ha analizzato le startup operanti nell’ambito Data Strategy & Governance, concentrandosi su quelle nate a partire dal 2017 e che abbiano ricevuto almeno un finanziamento dal 2020. Oggetto dell’analisi sono 712 startup italiane ed internazionali, delle quali sono noti dati parziali sui finanziamenti, relativi solo a 584 realtà. L’ammontare complessivo dei finanziamenti è pari a circa 7,4 miliardi di dollari, con una media di 12,6 milioni di dollari per startup.

I risultati della Ricerca sono stati presentati da Alessandro Piva e Irene Di Deo, rispettivamente Responsabile della Ricerca e Ricercatrice dell’Osservatorio Big Data & Business Analytics, in occasione del Workshop di Startup Intelligence dedicato a questa tematica. L’incontro ha ospitato il pitch di 8 startup di fronte alla platea della community degli Innovation Manager italiani; tra le aziende erano presenti anche Acea, ACI, Aeroporti di Roma, Agos, Angelini, Aria, Banca Mediolanum, BNP Paribas Leasing Solutions, Bticino, Credem Banca, Edison, Ferrovie dello Stato Italiane, Gruppo Enercom, Gruppo Hera, Gruppo Iren, Gruppo Tea, Haier Europe, Inail, Janssen, Leonardo, Mooney, Parmalat, Pelliconi, Poste Italiane, Prysmian Group, Roche, Saipem, SmartPaper, Snam, Sogei, Terna, TIM, Unicoop Firenze, UnipolSai.

Le startup censite e analizzate nel corso della Ricerca sono state classificate in quattro categorie rispetto alla soluzione offerta:

Data Enricher: startup la cui offerta consiste nel mettere a disposizione differenti tipologie di dati o soluzioni e servizi che facilitano lo scambio o la vendita di dati.

Data Management System: startup la cui offerta è orientata all’organizzazione architetturale dei dati o a supportare le fasi di integrazione e preparazione degli stessi.

General Analytics: startup che offrono soluzioni di analisi dei dati general purpose dal punto di vista dell’obiettivo dell’analisi, ossia supportano una o più fasi del ciclo di vita dei dati, dando all’utente la possibilità di perseguire diversi obiettivi a partire da diverse fonti dati.

Vertical Analytics: piattaforme che supportano la gestione del processo di Analytics end-to-end, al fine di sviluppare uno specifico use case o lavorare con specifiche fonti dati.

All’interno di ciascuna classe di analisi è stata effettuata una seconda categorizzazione, basata sulle differenze emerse dall’analisi dei prodotti/servizi offerti dalle startup censite e in base al target di offerta (general purpose, industry-oriented o department oriented).

Nella categoria Data Enricher troviamo Mine Crime, startup italiana fondata nel 2020, che mette a disposizione dati sulla rischiosità del contesto urbano, valorizzandoli con algoritmi di advanced analytics. Mine Crime, presentata dal CEO Giacomo Salvanelli, identifica 13 tipologie di crimini su diverse fonti dati attraverso un algoritmo di intelligenza artificiale, permettendo una valutazione profonda della città e del quartiere, anche in ottica previsionale.

Alla categoria Data Management System appartengono invece Perfect Memory, Soda, Terminus DB e Varada. Perfect Memory, startup francese fondata nel 2018, è impegnata nell’estrarre in maniera automatica metadati da contenuti digitali, come video e audio. Come raccontato da Sébastien Urios, Head of New Business Development, la startup consente di raccogliere, interpretare e trasformare qualsiasi contenuto in un asset fruibile dai team operativi. Soda, startup fondata a Bruxelles nel 2018, è invece una piattaforma di monitoraggio dei dati che mantiene i dati integri, verificabili e affidabili. Presentata da Natasha Lauer, Head of Marketing, la startup belga monitora il workflow dei dati all’interno dei sistemi applicativi dell’azienda in modo da correggere eventuali problemi sulla qualità. Terminus DB, startup irlandese fondata nel 2017, è un database open-source per la gestione di dati e documenti attraverso i grafi. Come illustrato dal Co-founder Luke Feeney, Terminus DB consente di accedere ai dati, anche a livello enterprise, in maniera semplice, in modo da consentire anche agli utenti meno tecnici l’integrazione e la manipolazione degli stessi. Varada, infine, startup israeliana fondata nel 2017, consente ai data architect di accelerare e ottimizzare i carichi di lavoro, ottenendo un controllo ottimale su prestazioni e costi. Come spiegato da Ori Reshef, VP Products, la piattaforma dati di Varada viene eseguita in ambiente cloud, consentendo a qualsiasi utente di svolgere facilmente query su qualsiasi origine dati, con elevate prestazioni.

Nella categoria General Analytics risulta invece Intellico, fornitore di soluzioni end-to-end di intelligenza artificiale per rendere gli impianti industriali sostenibili e profittevoli. Presentata da Francesca Saraceni, Co-founder & CEO, Intellico ha un approccio tailor-made al cliente, valutando in primis se la realtà è pronta all’adozione dell’intelligenza artificiale, per poi ipotizzare possibili applicazioni e un journey di trasformazione che garantisca un cambiamento sostenibile.

Nella categoria Vertical Analytics rientrano infine GoodVision Ltd e Terroir from Space. La prima, startup fondata a Londra nel 2017, raccoglie e analizza dati per generare informazioni sul traffico cittadino. Come raccontato da Daniel Štofan, Co-founder & CEO, la startup ha sviluppato una tecnologia di intelligenza artificiale proprietaria capace di estrarre dati dall’analisi di video, anche trasmessi in streaming, fornendo insight sul moto di veicoli e pedoni. La seconda, startup italiana fondata nel 2020, offre servizi per il rilevamento di terreni agricoli non sfruttati idonei a ospitare nuovi vigneti. Come spiegato da Alessandro Saetta, Founder & CEO, sfruttando i dati dell’Osservazione della Terra (Earth Observation) provenienti dai satelliti, la startup ottiene diversi parametri relativi sia al suolo che al clima per le località individuate e consente un servizio di monitoraggio dello stato dei vigneti esistenti.

È innegabile che l’ampio tema della gestione e valorizzazione dei dati continui ad attrarre grande interesse, anche in termini di finanziamenti alle startup: il finanziamento medio, di 12,6 milioni di dollari, risulta in crescita rispetto a ricerche precedenti. Le direzioni di innovazione individuate sono sostanzialmente due: supporto alla gestione dei dati sia in termini di semplificazione del processo di integrazione sia in termini di efficientamento delle attività di preparazione e controllo qualità; piattaforme collaborative specializzate sullo sviluppo di algoritmi particolarmente evoluti, generalmente legati a metodologie di Machine Learning e Deep Learning.

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Stefano D'Angelo
Stefano D'Angelo
Analista, Osservatorio Startup Intelligence

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