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Crowdfunding boom, mezzo milione di dollari in quattro giorni per il robot italiano Goliath

La fresatrice a controllo numerico realizzata da Springa, startup incubata da PoliHub, ha superato l’obiettivo di raccolta (90mila dollari) in un solo giorno su Kickstarter, ed è già sopra i 500mila. Il CEO Frangi: «Ora vogliamo allargare il team»

Pubblicato il 10 Ott 2017

Goliath

Oltre 500mila dollari raccolti in quattro giorni. Quasi 400 “investitori” che hanno creduto fino ad ora nel progetto. E un target di raccolta (90mila dollari) superato nel giro di qualche ora dal lancio della campagna (avvenuto il 3 ottobre). È stato un vero e proprio boom lo sbarco su Kickstarter di Goliath, robot automatico per fresature su superfici piane grandi realizzato dalla startup innovativa italiana Springa. La campagna ha riscosso così tanto successo da meritarsi, per qualche giorno, uno spazio nell’home page del sito della nota piattaforma di crowdfunding, alla voce “Projects We Love”, con conseguente ulteriore crescita delle offerte per Goliath.

«Il successo lo aspettavamo, i feedback erano buoni, ma non pensavamo che partisse subito così forte – racconta a EconomyUp Lorenzo Frangi, CEO e fondatore di Springa –  lo spirito con cui abbiamo approcciato questa campagna è stato quello di testare il mercato». Che sta rispondendo bene a quanto pare, dato che la vendita del robot continua a crescere, e lo farà ancora almeno fino alla chiusura della campagna di crowdfunding (ecco la pagina di Kickstarter su cui è attiva la raccolta) che avverrà tra poco più di un mese. Intanto Frangi ha già un’idea su cosa farà con questi soldi: «serviranno a finanziare la produzione industriale del prodotto, oltre che per migliorare la parte software. Ma allargheremo anche il team» 

Ma come funziona Goliath? Si tratta di una fresatrice intelligente a controllo numerico, che permette operazioni di taglio e fresatura su ampi spazi. La macchina utensile è pensata sia per maker che per piccole e medie imprese che hanno bisogno di macchinari intelligenti a basso prezzo. Gli ambiti applicativi di questo strumento possono essere molteplici, tanto che «negli ultimi mesi – spiega Frangi – siamo stati contattati da alcune aziende americane che si occupano di scenic design, ma anche da alcune europee che lavorano laminati plastici. Anche un’azienda britannica che fa arredi si è interessata al progetto».

Springa, la startup che ha creato il robot per maker che porta le Pmi nell'Industria 4.0

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E l’Italia? Anche nel nostro Paese Goliath ha suscitato interesse. A scommetterci per primo è stato PoliHub, incubatore gestito dalla fondazione politecnico di Milano, che da marzo 2016 ha deciso di metter dentro i suoi “laboratori” la startup. Dalla sua fondazione ad oggi non sono inoltre mancati i riconoscimenti, uno su tutti: la vittoria del Premio per l’Innovazione “Premio dei Premi”, a settembre 2016, consegnato proprio a Lorenzo Frangi dal Presidente della Repubblica Sergio Matterella (qui il racconto di quella giornata). Ad aprile 2015, invece, Springa vince la Switch2Product, call4ideas del PoliHub. Mentre a dicembre 2015 a Rende (Cosenza) al progetto è stato attribuito il Premio Industrial. Non è mancato nemmeno il supporto finanziario però: a maggio 2017, infatti, Springa ha ricevuto il suo primo investimento seed da 175mila euro (a guidare l’operazione è il gruppo di investitori e imprenditori veneto Comeeta).

La storia della startup fondata da Lorenzo Frangi e soci è abbastanza curiosa: tutto parte nel 2014 dalla tesi di laurea magistrale in Design & Engineering proprio di Frangi conseguita presso il Politecnico di Milano. La tesi è appunto incentrata sul progetto Goliath. In seguito il neolaureato partecipa a un workshop e coinvolge Alessandro Trifoni e Davide Cevoli, iscritti anch’essi al Politecnico. Da aprile 2014 a febbraio 2016 il team si concentra sullo sviluppo del prototipo e sull’idea di business. Dopo aver ricevuto i premi già citati i tre si convincono che è il caso di costituire la startup innovativa.

A distanza di qualche anno si può dire che i tre universitari ci avevano visto giusto. E, sull’onda dell’euforia per i risultati ottenuti dalla campagna di crowdfunding, è già tempo di guardare al futuro. «Stiamo facendo una gara per trovare il miglior partner in grado di ingegnerizzare e produrre Goliath – spiega Frangi – dopo di che ci vorranno almeno altri cinque mesi per lo sviluppo di software, firmware e dell’app. Mentre tra giugno e luglio 2018 è prevista la fase di test. Puntiamo a fare le prime spedizioni ad agosto 2018. Intanto stiamo già pensando a ricercare nuovi fondi e, una volta terminata la campagna, torneremo a parlare con gli investitori».

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