TECNOLOGIA SOLIDALE

Costituzione online e startup a vocazione sociale, non facciamo passi indietro

Noi parlamentari dell’Intergruppo Innovazione abbiamo inviato una lettera aperta al premier Draghi e ai ministri Colao per fare chiarezza dopo la sentenza del Consiglio che boccia la costituzione delle nuove società senza notaio. Intanto arriva un’altra decisione controversa sulle startup a vocazione sociale…

Pubblicato il 01 Apr 2021

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Lo stop alla costituzione online con firma digitale di startup innovative, deciso dalla recente sentenza del Consiglio di Stato – che ha accolto il ricorso da parte del Consiglio Nazionale del Notariato – ha fatto notizia. Il direttore di questa testata l’ha commentata da par suo, con arguzia: potrebbe non essere una cattiva notizia se facesse sistemare le cose che in realtà non funzionavano col sistema della firma digitale.

Startup senza notaio, la bocciatura è un fatto positivo perché rivela un bug del sistema

Rimane però intanto un problema: “le startup innovative che si sono costituite per via digitale sono ora in una situazione di enorme incertezza, che ostacola il loro lavoro e rischia di vanificare progetti e investimenti.”, come dice un passaggio della lettera aperta al premier e ai ministri Colao e Giorgetti che abbiamo scritto oggi noi parlamentari dell’intergruppo innovazione.

Sia chiaro. Non siamo contro i notai. Essi svolgono una funzione pubblica rilevante. Siamo però preoccupati che questa decisione costituisca “un passo indietro nella digitalizzazione del paese,” anche considerando il fatto che l’Italia deve recepire entro il 1° Agosto 2021 la direttiva che prevede la possibilità di costituire online società a responsabilità limitata in tutta Europa.

Per questo motivo abbiamo chiesto “un intervento immediato al governo, al fine di chiarire agli operatori le conseguenze della recente sentenza del Consiglio di Stato” e chiediamo a premier e ministri di fare tutto ciò che è necessario per ristabilire e rafforzare misure volte a facilitare la creazione di nuova impresa nel nostro Paese”.

Peraltro in questa settimana è arrivata un’altra decisione, presa dal Ministero dello Sviluppo Economico assieme a quello del Lavoro: le startup a vocazione sociale non possono più  assumere lo status di impresa sociale. Il motivo è la loro finalità lucrativa. Anche in questo caso si tratta di una decisione sulla quale riflettere, a partire dal fatto che qualificarsi come impresa sociale impone come vincolo la non distribuzione di utili, superando quindi l’obiezione espressa dai due ministeri.

Su questo punto avremo modo di tornare più avanti. Per ora fermiamoci qui…auguri per una Santa Pasqua di resurrezione. Ne abbiamo tutti davvero bisogno.

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Antonio Palmieri
Antonio Palmieri

Antonio Palmieri, fondatore e presidente di Fondazione Pensiero Solido. Sposato, due figli, milanese, interista. Dal 1988 si occupa di comunicazione, comunicazione politica, formazione, innovazione digitale e sociale. Già deputato di Forza Italia

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