INNOVAZIONE & REGOLE

Pagare con la faccia, come lo fanno in Giappone e perché non si può fare in Europa

A Tokio è in corso un esperimento per pagare con la faccia nei negozi Yahoo! Mart. Ecco come funziona l’innovazione, basata sull’intelligenza artificiale. E perché il riconoscimento facciale nei pagamenti non può essere utilizzato in Europa con le attuali regole sui dati biometrici

Pubblicato il 18 Mag 2023

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Fare la spesa e pagare senza tirare fuori né il portafogli, né lo smartphone o altri dispositivi, anche avendo entrambe le mani occupate: semplicemente con il proprio volto. Pagare con la faccia è possibile grazie all’esperimento fatto presso le casse self-service mediante riconoscimento biometrico facciale, grazie al sistema PayPay, in corso a Tokyo presso i negozi Yahoo! Mart, che vende cibo e beni di prima necessità, a Yoyogi Uehara.

Secondo i funzionari di Yahoo, l’innovazione, basata su intelligenza artificiale, potrebbe aiutare ad alleviare la carenza di manodopera nel settore della vendita al dettaglio in Giappone.

Yoshioka Tomohiko, senior manager della divisione ID di Yahoo Japan, ritiene che il sistema per pagare con la faccia dovrebbe migliorare il turnover dei clienti e ridurre il carico operativo e che la società continuerà a modificare la tecnologia con l’obiettivo di introdurla nei minimarket e nelle catene di supermercati.

Come funziona il pagamento con riconoscimento facciale di Yahoo Japan

I consumatori che vogliono pagare con la faccia le merci acquistate in questo modo dovranno registrare l’immagine proprio del volto su un sito Web dedicato, collegato al loro ID Yahoo! Japan e al loro account PayPay. Alla cassa automatica, i clienti dovranno prima scansionare il codice a barre sui prodotti che stanno acquistando, quindi scegliere l’opzione “Face Recognition Payment” e infine guardare verso la fotocamera.

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Una volta che il processo di riconoscimento facciale ha avuto esito positivo, il pagamento viene completato utilizzando il saldo PayPay del consumatore. Secondo Yahoo! Japan, il servizio viene effettuato con il consenso del cliente; tutti i dati raccolti relativi al riconoscimento facciale sono mantenuti strettamente confidenziali e saranno utilizzati solo a scopo di autenticazione.

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Il consenso dell’utente è dato esplicitamente solo per questo esperimento dimostrativo e per il Mart di Yahoo! a Yoyogi Uehara. Se altri negozi dovessero essere dotati della tecnologia di riconoscimento facciale, il pagamento non verrebbe automaticamente abilitato. Inoltre, se una terza parte, diversa dall’utente, venisse catturata dalla fotocamera durante il processo di pagamento con riconoscimento facciale, l’operazione avrebbe esito negativo.

Durante questa fase di test è abilitato solo il pagamento con un saldo PayPay; non sono possibili pagamenti rateali o con carta di credito. Se il saldo corrente di PayPay è inferiore all’importo del pagamento e la funzione di addebito automatico di PayPay è attiva, il saldo PayPay verrà ricaricato automaticamente per evitare fondi insufficienti.

Riconoscimento facciale, è possibile utilizzarlo in Europa?

In Europa, l’utilizzo dei dati biometrici è attualmente regolato dall’applicazione del Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR), all’art. 4, n. 14. Il Regolamento definisce dati biometrici “i dati personali ottenuti da un trattamento tecnico specifico relativi alle caratteristiche fisiche, fisiologiche o comportamentali di una persona fisica che ne consentono o confermano l’identificazione univoca, quali l’immagine facciale o i dati dattiloscopici”.

I dati biometrici possono essere soggetti alla tutela rafforzata ai sensi dell’art. 9 del GDPR, alla condizione però che siano intesi a identificare in modo univoco una persona fisica. Per fare un esempio, il trattamento di fotografie non dovrebbe costituire sistematicamente un trattamento di categorie particolari di dati personali, poiché esse rientrano nella definizione di dati biometrici soltanto quando saranno trattate attraverso un dispositivo tecnico specifico che consente l’identificazione univoca o l’autenticazione di una persona fisica.

Per capire se un dato debba essere soggetto a una tutela speciale, occorre quindi verificare che questo sia trattato in modo automatizzato mediante software o hardware specifici, e che la finalità sia quella di identificare univocamente un soggetto in base, ad esempio, ai dettagli facciali o all’impronta digitale. L’art. 9 del GDPR pone come regola generale – al paragrafo 1 – il divieto di trattamento di tali dati, salvo le eccezioni espressamente previste dalla norma.

A quali condizioni si riferiscono le deroghe? Se sussistono le basi giuridiche elencate dal paragrafo 2, come il consenso dell’interessato, la tutela di un interesse vitale dello stesso o di un’altra persona fisica qualora difetti la capacità fisica o giuridica di prestare il consenso, o quando il trattamento è necessario per motivi di interesse pubblico, purché “proporzionato alla finalità perseguita, rispettare l’essenza del diritto alla protezione dei dati e prevedere misure appropriate e specifiche per tutelare i diritti fondamentali e gli interessi dell’interessato”.

Il mercato globale del riconoscimento facciale

Il mercato globale del riconoscimento facciale è cresciuto da 5,43 miliardi di dollari nel 2022 a 6,28 miliardi di dollari nel 2023 con un tasso di crescita annuale composto (CAGR) del 15,5%. Entro il 2027 dovrebbe crescere fino a 11,35 miliardi di dollari con un CAGR del 16,0%.

I principali attori nel mercato del riconoscimento facciale sono Aware, Ayonix, Cognitec Systems, FacePhi, NEC, Nuance, Idemia, Thales, Fujitsu, Gemalto, Onfido, TECH5, NVISO (nViso), Neurotechnology, Techno Brain e id3 Technologies (id3).

Il Nord America è stata la regione dove il mercato del riconoscimento facciale è stato maggiore nel 2022, mentre l’Asia-Pacifico dovrebbe essere quella in più rapida crescita nel periodo di previsione.

I pagamenti biometrici in Giappone

Il Giappone ha iniziato a utilizzare la biometria dal 2018, quando è stato lanciato un progetto perm pagare con la faccia entro i confini di una sandbox normativa. Ora questo progetto è diventato un’associazione; molte aziende giapponesi hanno espresso interesse a entrare nello spazio biometrico fintech. Circa 31 aziende di esse, provenienti da diversi settori, hanno creato un gruppo per esplorare i quadri normativi e legali per i sistemi che consentono ai clienti di acquistare prodotti e servizi semplicemente esponendo il proprio viso a una telecamera.

Il Giappone ha armeggiato con la biometria dal 2018, quando è stato lanciato un progetto di pagamento per il riconoscimento facciale entro i confini di una sandbox normativa. Ora, questo progetto è diventato un’associazione, in cui una moltitudine di aziende ha espresso interesse ad entrare nello spazio biometrico fintech.

Circa 31 aziende giapponesi, provenienti da una vasta gamma di settori, hanno creato un gruppo per esplorare i migliori quadri normativi e legali per i sistemi che consentono ai clienti di acquistare prodotti e servizi semplicemente affrontando una telecamera.

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Pierluigi Sandonnini
Pierluigi Sandonnini

Ho una formazione ibrida, tecnologica e umanistica. Nuove tecnologie I&CT e trasformazione digitale sono i miei principali campi di interesse. Ho iniziato a lavorare nella carta stampata, mi sono fatto le ossa al Corriere delle Telecomunicazioni negli anni a cavallo del Duemila. Collaboro con Digital360 dal 2020

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