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Menumal: come è nata e cosa fa la startup dei menù digitali che ha vinto il Bolzano Slush’D 2025



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La startup toscana ha sviluppato una soluzione SaaS che offre menù digitali intelligenti, personalizzabili e facilmente aggiornabili in tempo reale tramite WhatsApp. I fondatori di Menumal e i progetti

Pubblicato il 8 set 2025



Menumal
I fondatori di Menumal, da sinistra: Davide Zemmi, Leopoldo Angelini e Leonardo Biagi

Menumal, startup con sede a Seravezza (Lucca), ha vinto la seconda edizione del Bolzano Slush’D, evento di rilievo nel panorama europeo delle startup. La soluzione proposta dalla startup, un sistema SaaS che consente ai ristoratori di aggiornare i propri menù in tempo reale tramite WhatsApp, ha catturato l’interesse della giuria. Menumal prova dunque a rispondere a una necessità crescente nel settore della ristorazione: digitalizzare i menù in modo pratico e veloce. Ma come è nata questa idea e cosa rende Menumal una proposta interessante per il mercato?

Come è nata Menumal

Menumal è stata fondata da un gruppo di professionisti con esperienza nel settore della tecnologia e della ristorazione. L’idea è nata dalla consapevolezza che la gestione dei menù digitali in molti ristoranti era ancora troppo legata a sistemi rigidi e poco flessibili. I fondatori hanno deciso quindi di sviluppare una soluzione che permettesse ai ristoratori di aggiornare facilmente i menù senza dover ricorrere a strumenti complessi. Il risultato è un chatbot, Mal, che consente di gestire i contenuti del menù direttamente tramite WhatsApp, rendendo l’aggiornamento dei dati semplice e immediato. Con questa tecnologia, Menumal offre una proposta che unisce l’innovazione tecnologica alla praticità operativa, mettendo a disposizione degli operatori del settore una soluzione accessibile e facilmente implementabile.

I founders

I fondatori di Menumal sono Leopoldo Angelini, Leonardo Biagi e Davide Zemmi.

Leopoldo Angelini è CEO e cofondatore della startup, con un background in economia e un master in Sustainability Entrepreneurship & Innovation presso l’ESCP Business School. Ha acquisito esperienza in aziende come Glovo, ng-voice ed ESA.

Leonardo Biagi e Davide Zemmi, entrambi cofondatori e CTO, sono studenti di informatica all’Università di Pisa. Leonardo si occupa dello sviluppo del back-end e della gestione dei sistemi informatici, mentre Davide gestisce il front-end e altre componenti tecniche.

Menumal, già 700 locali attivi

In Italia sono già attivi oltre 700 locali, acquisiti senza campagne a pagamento, con retention del 99%. L’azienda sta scalando in Europa, con casi d’uso dai format stagionali alle cucine con rotazione giornaliera. I target del business di Menumal sono principalmente ristoranti indipendenti, catene e dark kitchen.

Foodtech: un settore di opportunità e sfide

Menumal si inserisce nel settore del foodtech, un mercato che sta attraversando una fase di grande trasformazione grazie all’adozione di tecnologie digitali. Tra le principali sfide ci sono la sostenibilità, l’efficienza nella gestione delle risorse e l’evoluzione delle abitudini alimentari, sempre più influenzate dalla tecnologia. I progetti futuri riguardano soluzioni come la stampa 3D di alimenti, la produzione di carne sintetica e il miglioramento dei processi di distribuzione tramite intelligenza artificiale e automazione. Il foodtech, quindi, non solo risponde a necessità emergenti di consumatori e imprese, ma sta anche costruendo un futuro più sostenibile per l’industria alimentare.

Perché Menumal ha vinto e gli altri finalisti di Bolzano Slush’D

La vittoria di Menumal al Bolzano Slush’D 2025 è stata il riconoscimento di una proposta concreta per il settore della ristorazione. La giuria ha apprezzato l’intuitività e la facilità di implementazione della soluzione, che risponde a una domanda crescente di digitalizzazione nel settore. Con il premio, la startup avrà l’opportunità di partecipare all’evento internazionale di Slush a Helsinki, un’importante vetrina per la sua crescita futura.

Tra gli altri finalisti, Rilemo e Biotitan sono riusciti ad ottenere il secondo posto ex aequo, con progetti in ambito medtech e sostenibilità industriale.

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